Neva | Recensione

Il team di sviluppo Nomada Studio torna con Neva, una sorta di “seguito spirituale” del bellissimo Gris. Ci troviamo davanti a un’esperienza breve ma importante per chi ama davvero i videogiochi: ci sono diversi motivi per i quali dovreste giocare Neva, e ancor più motivi per impegnarsi tutti insieme e fare in modo che questa piccola perla non passi in sordina.

Scopriamoli nella nostra recensione di Neva.

Versione provata: PlayStation 5.

Ringraziamo Cosmocover per il codice review.

Una spadaccina e il suo lupo

In Gris vestivamo i panni di una giovane eroina in cerca della sua voce perduta. In Neva interpretiamo sempre una protagonista femminile, Alba, una spadaccina dalle rapide mosse e dal mantello svolazzante. Al nostro fianco, fin dai primi attimi, Neva, un cane lupo dolce e combattivo, dai poteri magici tutti da scoprire.

Nonostante la narrazione silenziosa, Neva colpisce fin da subito per il bellissimo stile grafico: siamo in autunno (il gioco è suddiviso in quattro capitoli, rappresentati dal susseguirsi delle stagioni). Viviamo in un ambiente bucolico, rigoglioso, ma qualcosa non va: gli animali e la natura stanno per essere intaccati da una forza oscura. Impossibile non cogliere le somiglianze con il mondo dello Studio Ghibli, tra rimandi e strizzatine d’occhio a capolavori come “Principessa Mononoke” e “La città incantata”.

La storia di Neva è semplice, ma deliziosamente narrata

La storia di Neva è semplice e poco originale, eppure credeteci: riuscirebbe a commuovere ed emozionare anche gli animi più insensibili. La grande forza di questa storia non sta solo nell’impatto visivo, nei personaggi deliziosamente animati, nei maestosi quadri ad acquerello che compongono i fondali, tra vallate in cui lo sguardo si perde in lontananza (ma… è il Monte Fuji?), prati di papaveri rigogliosi, templi, statue e oscure foreste. Qui il comparto audio svolge un lavoro sublime, portando in evidenza le emozioni del momento e caratterizzando i due protagonisti (e le altre creature incontrate lungo la via) magistralmente: niente di quello che viene narrato da Nomada Studio risulta piatto o senza emozione, senza cuore.

Neva è un gioco piccolo, minuscolo se vogliamo, eppure esplode di vita e di artisticità, da quando sentiamo per la prima volta la voce di Alba che chiama Neva (voce che proviene dal controller, tra l’altro), fino ai titoli di coda che, ahinoi, arrivano dopo 3-4 ore di gioco. È vero che i sentimenti sono soggettivi, però ci sentiamo di dire che questa esperienza ci ha toccato più di quanto successo con Gris, che avevamo comunque apprezzato moltissimo. Si vede che Neva è opera del medesimo team: tornano le strutture geometriche, i punti luce da recuperare, i piccoli rompicapi ambientali. Se vi era piaciuta quell’esperienza, non rimarrete delusi nemmeno da Neva.

Chi ha giocato Gris, noterà diverse somiglianze

Un’avventura per tutti, bella da vedere e da vivere pad alla mano

Il gameplay di Neva offre due opzioni di difficoltà: la modalità “storia”, adatta anche ai videogiocatori più in erba, offre sfide più semplici e l’impossibilità di morire. La modalità “avventura” invece propone un gameplay più impegnativo, ma nulla di difficile. Ci siamo incagliati solo su un salto piuttosto tricky, ma l’ostacolo è stato superato in una manciata di try.

Alba è un’ottima spadaccina, anche se la ragazza avrà a disposizione solo un fendente senza particolari variazioni. Fin da subito però avremo il doppio salto e il dash sia a terra che a mezz’aria. La ragazza potrà inoltre arrampicarsi su speciali zone della mappa contrassegnate da dei fiori bianchi.

Neva offre un gameplay dinamico, che unisce platforming e combattimenti

Neva, soprattutto nelle fasi più avanzate dell’esperienza, combina efficacemente platforming e combattimenti: questi ultimi sono veloci e mai frustranti. Nella modalità “avventura”, avremo a disposizione tre punti vita: è facile venire colpiti dai mostriciattoli neri che si annidano nelle mappe, tuttavia è possibile ricaricare i punti vita attaccando. Questo espediente incoraggia all’azione, rendendo il tutto più rapido e frenetico.

Dalla nostra parte avremo anche Neva, il lupacchiotto infatti cresce rapidamente durante il viaggio, acquisendo nuove capacità offensive. Nonostante la breve durata del gioco, passando da sezione in sezione si aggiungeranno sempre nuovi elementi di gameplay e nuovi nemici. A proposito di questi ultimi, in Neva non mancano le boss fight.

Visivamente, i paesaggi in Neva sono quadri in movimento

Il design delle creature è fantastico. Le battaglie con i boss variano da alcune sezioni in cui dovremo fuggire dal nemico a combattimenti veri e propri: la bellissima colonna sonora riesce a dare a questi momenti concitati un’atmosfera ancora più epica e coinvolgente. Non è nulla di particolarmente difficile o rivoluzionario, eppure anche il gameplay di Neva risulta solido e appagante, portando il giocatore a concatenare schivate, salti, dash, attacchi di Alba e mosse di Neva.

L’esplorazione è ridotta all’osso, ma non manca la caccia ai collezionabili per i completisti, che spesso offre piccoli rompicapi più avanzati rispetto al proseguimento lineare nella storia.

È davvero difficile trovare dei difetti a Neva, quindi facciamo queste ultime considerazioni con il cuore in mano: le fasi finali dell’avventura ci sono parse un po’ rushate, c’è più storia che gameplay. Ci aspettavamo di più, a rigor di logica. Il gioco si può tranquillamente concludere in un’unica partita. Infine, i fondali sono così ricchi e curati che talvolta non è immediatissimo capire su cosa si può saltare e su cosa no, nonostante siano presenti delle sottili linee di demarcazione per le superfici percorribili. Avremmo apprezzato anche la possibilità di zoomare sulla scena, per goderci a pieno i disegni deliziosi e le animazioni dei personaggi.

9
Riassunto

Dopo Gris, Nomada Studio ci riprova con Neva, un’altra breve esperienza videoludica che ci ricorda il perché i videogiochi siano, in tutto e per tutto, una forma d’arte. Una vera perla per quanto riguarda la direzione artistica, tra paesaggi orientaleggianti e un comparto audio curatissimo, ma anche un titolo dal gameplay semplice e solido, adatto a tutte le età e a tutti i videogiocatori. Difficile non commuoversi e non lasciarsi trascinare. Una manciata di ore di pura poesia.

Pro
Una gioia per gli occhi e per l’anima Gameplay semplice, ma dinamico e mai frustrante Coccolate il lupacchiotto!
Contro
Ultimo capitolo praticamente privo di gameplay
  • Concept e Trama8
  • Gameplay9
  • Comparto artistico9.5
  • Comparto tecnico9.5
Scritto da
Chiara Ferrè

Ciao, sono Chiara. Cresciuta a pane, Harry Potter e Final Fantasy, ho da sempre una grande passione per la narrazione in tutte le sue forme. Cerco campi di battaglia, magici cappelli, lucertoloni volanti. Ho una penna e non ho paura di usarla.

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