Forse la più attesa delle esclusive PlayStation 4 per il 2017, Horizon: Zero Dawn sarà non solo la nuova IP dei creatori della serie Killzone ma anche il debutto di quella che da molti viene già considerata una potenziale icona dell’universo Sony. Aloy, la protagonista del gioco, ha suscitato sin da subito grande interesse, paragonata ad altre iconiche figure del mondo videoludico come l’impareggiabile Lara Croft. Oggi Guerrilla Games ha voluto parlare, tramite il Blog ufficiale di PlayStation, del processo creativo che ha portato alla nascita di tale figura, svelando anche alcuni retroscena sulla realizzazione del gioco.
Gli sviluppatori hanno innanzitutto sottolineato come Aloy sia uno dei tre pilastri sui quali si fonda l’universo di Horizon: Zero Dawn, insieme alla natura e ovviamente alle gigantesche Macchine che popolano il mondo.
“Aloy era il primo”, spiega Mathijs de Jonge, game director. “E doveva confrontarsi con gli altri due: una bellissima natura selvaggia e le Macchine. Era molto importante infondere coerenza al tutto, per fornire al giocatore un’esperienza unica. All’inizio del progetto, non conoscevamo ancora quali sarebbero state le regole di questo mondo. Quindi, in mezzo a questi pilastri, Aloy doveva essere un personaggio molto agile e fluido e le meccaniche di combattimento e furtività avrebbero dovuto calzarle a pennello.”
Chiamata in causa per parlare della ragazza dai capelli di fuoco è stata anche Ashly Burch, doppiatrice originale di Aloy che in carriera può vantare una nomination agli Emmy Awrards e una ai BAFTA, gli Oscar inglesi. La Burch ha sottolineato come doppiare un personaggio di tale spessore sia stato entusiasmante, e di come attraverso le parole il gioco cercherà di mostrare le sue qualità e personalità.
La sua voce trasmette tre qualità di cui avevamo bisogno per Aloy. La prima è la sua incredibile forza e ostinazione, la sensazione di avere a che fare con qualcuno che ha carattere e con cui è meglio non scherzare. Poi, una certa intelligenza e una certa arguzia, che si sono materializzate nella voce di Ashly. E, infine, una sottile vulnerabilità e tristezza per via dell’esperienza che Aloy ha vissuto crescendo come un’emarginata e lontano dalla sua tribù. Aloy sogna di essere accettata e fare parte di una comunità ma, allo stesso tempo, detesta la sua stessa gente per il trattamento che le ha riservato. C’è un conflitto interiore nel suo desiderio di appartenenza. E sono queste le difficoltà che i nostri sceneggiatori hanno cercato di comprendere e di scrivere in maniera sottile. Ma non avrebbe mai funzionato senza un’attrice che potesse trasmettere tutto questo.
La personalità di Aloy non sarà però solo determinata dal gioco, ma anche dalle azioni di noi stessi. Nel gioco avremo infatti più occasioni nelle quali decidere come procedere, come avanzare e come comportarsi con altri personaggi. Il primo caso sarà Bast, un ragazzino che vi farà infuriare durante le prime battute del gioco e col quale dovrete decidere come procedere. L’AD Hermet Hulst, ad esempio, ha così scherzato parlando di Bast:
Ho provato tutte le scelte di Aloy nel corso del gioco, ma devo ammettere che odiavo così tanto il giovane Bast da esserci andato pesante!
Insomma, il lavoro dietro alla realizzazione di Aloy sembra davvero imponente, e lo dimostrano anche i numerosi feedback ricevuti da Guerrilla sin dal momento della presentazione del gioco, nel giugno del 2015. Riuscirà la ragazza a fare breccia nei cuori di tutti gli appassionati? L’appuntamento per saperlo è fissato per il 1° marzo 2017, su PlayStation 4.
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