Potremmo essere di fronte ad una misura cautelativa senza precedenti nella storia dei videogiochi, e che siamo quasi sicuri sarà da esempio ad altri Paesi in tutto il mondo.
Fortnite continua a capitalizzare l’intrattenimento. Certo, l’approdo di altri mostri come Apex Legends ha sancito una flessione per il colossale battle royale di Epic Games, la prima veramente degna di nota da quando Fortnite è divenuto popolare, ma il gioco continua ad essere tra i principali oggetti di interesse in tutto il mondo.
Oggetto che, secondo alcuni (e anche secondo noi, ma è un discorso che andrebbe ampliato ad un concetto molto più grande), può portare alla dipendenza da videogiochi, una patologia riconosciuta e che occorre curare.
La Cina, però, ha deciso di anticipare la dipendenza. Come si suol dire, meglio prevenire che curare, e allora ecco che nel Paese asiatico arriva, per la prima volta nella storia di Fortnite, un limite giornaliero di ore di gioco.
Non si tratta di un limite che impedisce ai giocatori di usufruire del titolo, ma in qualche modo le autorità cinesi hanno provveduto a incentivare chi passa troppo tempo davanti a Fortnite a staccarsene. Dopo la terza ora di gioco consecutiva, infatti, un avviso a schermo informa i giocatori che la loro esperienza verrà “penalizzata”, in quanto le sfide settimanali e le missioni vengono disattivate e non è più quindi possibile farle avanzare fino al giorno successivo.
Un altro passaggio del messaggio a schermo, che è stato riportato da Dotesports dopo che si è diffuso su Reddit nelle ore precedenti, invita i giocatori a dedicarsi ad altre attività e a non restare incollati allo schermo ulteriormente.
Cosa ne pensate di questa misura cautelativa messa in atto in Cina? Potrebbe essere riproposta in altri stati?
Scrivi un commento