Siamo a Saransk in Russia due ex-colleghi, fan di Nvidia l’uno e di AMD l’altro, si incontrano per lavoro e durante una discussione, a quanto pare molto accesa per via dell’alcool, uno dei due perde le testa ed accoltella l’altro.
No, non vi stiamo raccontando l’incipit del nuovo thriller di Jonathan Demme, vi stiamo descrivendo i fatti realmente accaduti il 16 settembre 2016 a Saransk. Aleksander Trofimov ha così ucciso con 12 coltellate il suo ex-collega Evgeny Lylin, cercando poi successivamente di bruciarne il corpo. Per fortuna il tentativo di nascondere i fatti da parte di Trofimov non ha ottenuto i risultati sperati, così l’omicida è stato condannato a nove anni e sei mesi di reclusione. Una discussione su quale sia la miglior scheda grafica non può e non deve portare alla morte, l’uccisione di una persona va condannata indipendentemente dalle passioni che si coltivano, non ci sono aggravanti o attenuanti di fronte alla sottrazione della vita; resta comunque da sottolineare come questi fatti non rappresentino il mondo dei videogiochi e della tecnologia, e non siano lo spettro di un mondo malato e di perdizione, come ultimamente va di moda affermare.
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