Michael Pachter, l’analista del mercato videoludico più famoso al mondo, non ha peli sulla lingua. Spesso lanciatosi in previsioni talvolta confermate, talvolta avventate, stavolta Pachter ha deciso di scagliarsi apertamente contro una grossa fetta del mercato ludico attuale: gli acquirenti di lootbox.
Il mercato delle lootbox, così come quello delle microtransazioni in generale, è più florido che mai. Basti pensare alle cifre che Fortnite sta facendo guadagnare a Epic Games, o alle lootbox di Overwatch, Rainbow Six: Siege e molti altri. Nello scorso autunno, come ricorderete, tali lootbox furono particolarmente al centro di un caso che divenne anche politico, con l’interessamento alla questione da parte di governi europei e americani. Dopo le numerose polemiche nate intorno a Need for Speed: Payback e Star Wars: Battlefront II, che condannarono di fatto il successo specialmente del titolo DICE, la questione delle microtransazioni è quindi divenuta sempre più sentita nell’ambito dei videogiochi, e naturalmente non poteva mancare il Pachter-pensiero.
Intervistato dalla Video Game Bar Association di Los Angeles, ecco le sicuramente non dolci parole rivolte da Pachter verso le microtransazioni, le lootbox e chi ne fa uso, condannando senza mezzi termini proprio i videogiocatori:
“Perché esistono le lootbox? Perché i consumatori sono persone stupide e spendono tantissimi soldi per cercare di ottenere oggetti rari. Se vendessero i videogiochi a 500 dollari nessuno li comprerebbe.”
È un argomento che sicuramente continuerà a tenere banco ancora per molto tempo, e oggi Pachter ha deciso di aggiungere pepe alla cosa. Cosa ne pensate? Siete d’accordo sul suo pensiero circa la responsabilità dei videogiocatori in questa crescente tendenza?
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