Siamo in Talladega, Alabama dove è successo l’impensabile. Un paffutello ragazzino di 11 anni spara ad un intruso, affermando di aver imparato a sparare grazie alle abilità ottenute sulla celebre modalità Zombie di Call of Duty.
Chris Gaither, questo è il nome del ragazzino, si trovava da solo all’interno della propria abitazione quando, all’improvviso, sente dei rumori provenire all’interno della casa. Il frastuono proveniva dal piano inferiore, dove un mal intenzionato munito di un bidone utilizzato come scudo per rompere la porta d’ingresso, voleva derubare l’alloggio all’interno del quale vi era il ragazzino. Chris, ovviamente spaventato, trova ed impugna una pistola 9 MM appartenente ai genitori, dirigendosi coraggiosamente di sotto. A questo punto succede l’inaspettato. L’intruso spaventa terribilmente Chris che reagisce sparando un colpo di pistola dritto sulla gamba del ladro.
Ho sparato alla cesta che stava trasportando. Il proiettile era un FMJ (Full Metal Jacket), ed ha trapassato la cesta attraversando completamente la gamba colpita. Ha iniziato a piangere come un bambino.
Queste sono le parole del coraggioso Chris Gaither, affermando che è riuscito a prendere la mira e sparare grazie alle ore passate a giocare uccidendo zombie in Call of Duty.
A questo punto siamo di fronte ad una medaglia a doppio taglio: da una parte i videogiochi che istigano alla violenza. Mentre dall’altra abbiamo un ragazzino, aggiungerei cazzuto, che è riuscito a difendersi grazie alle skill imparate tramite un videogioco.
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