Riot Games nell’occhio del ciclone in seguito alle accuse di discriminazione contro le donne. Le accuse rivolte agli sviluppatori di League of Legends potrebbero ora costare molto di più dei 10 milioni inizialmente stabiliti dalla causa, saliti a 400.
L’accordo originario è stato rifiutato dal tribunale per “presunti errori e comportamenti scorretti da parte della precedente squadra legale”, è così, un nuovo team di avvocati composto da Genie Harrison, avvocato specializzato in materia di diritto delle donne, e Joseph Lovretovich, avvocato del lavoro, ha preso il controllo dell’azione legale. Il risarcimento proposto è stato fissato a 400 milioni di dollari e, se accettato, consentirà a circa 1000 impiegate di ottenere una somma che dipenderà dal loro grado di anzianità nell’azienda e dal tipo di contratto.
La causa di discriminazione è stata aperta nel 2018. In un presunto report, si affermava che Riot avrebbe permesso comportamenti abusivi nei confronti delle donne. Ad una delle ex-impiegate, per esempio, venne chiesto “se fosse difficile lavorare per Riot Games essendo così carina”.
Gli sviluppatori del MOBA più celebre di sempre hanno dichiarato di voler rendere l’azienda un luogo sicuro ed inclusivo per i migliori talenti e, a partire dalle nuove strategie di assunzione, ci sarà maggiore trasparenza. Ad ogni modo, Riot Games ha espresso un forte disappunto per la cifra, definita “clickbait” e distruttiva del lavoro fatto dal 2018 ad oggi.
Una questione sicuramente molto delicata per Riot Games che rischia di perdere una somma davvero enorme. Voi cosa ne pensate ? Diteci la vostra qui sotto.
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