Continua a tenere banco il caso The Last of Us: Part II, che nella notte tra domenica e lunedì è stato protagonista di un clamoroso leak con tanti video finiti in rete.
Poco dopo la diffusione dei video, Sony è scesa in campo per rimuovere il video e identificare il responsabile. In poco tempo, il colosso ha identificato il responsabile dell’accaduto: a pubblicare i numerosi video di The Last of Us: Part II in rete è stato un dipendente di Naughty Dog, in rotta con la software house.
Secondo quanto riferito nella giornata di ieri, questo sviluppatore, il cui nome è ancora tenuto in segreto, sarebbe stato furioso con Naughty Dog per una questione relativa a pagamenti che non sono stati rispettati. Per ripicca, il dipendente avrebbe nella notte approfittato dell’accesso a tutti i dati per prelevare i filmati e caricarli in rete.
Una questione che ha generato innumerevoli discussioni in rete, e anche alcuni commenti che, a onor del vero, non dovrebbero neppure essere formulati per chi ha un po’ di buonsenso. Se volete sapere di cosa stiamo parlando, vi consigliamo la lettura di questo breve articolo e la visione del video allegato, che rispecchiano la situazione e forniscono un quadro più ampio sulla questione che molti di voi sottovalutano.
Il caos dei leak di The Last of Us: Part II e gli assurdi commenti dei giocatori | Speciale
A quanto pare, però, potremmo essere stati tutti ingannati. Una fonte anonima ma legata a Naughty Dog ha infatti contattato da poco il sito SausageRoll, raccontando un quadro molto diverso da quello che immaginiamo. Al centro della “rivolta” del dipendente non ci sarebbe una questione di stipendi arretrati – si parlava di 20 o addirittura 22 mila dollari, notizia mai confermata – ma problemi ideologici.
La fonte racconta infatti che The Last of Us: Part II sarà un gioco che dividerà notevolmente le persone sulla base della loro ideologia, ma non solo: anche all’interno della stessa Naughty Dog ci sono state parecchie discussioni, e alcuni dipendenti, che non sono entusiasti di lavorare ad un videogioco che promuove la diversità, non sono affatto soddisfatti.
Addirittura, la fonte afferma che l’odio per la diversità è stata una componente molto forte all’interno di Naughty Dog, e che molti dipendenti in disaccordo con la visione più moderna dello studio hanno deciso di andarsene negli ultimi mesi, pur rispettando gli accordi di riservatezza imposti da Sony e dai contratti.
Questo contrasto ideologico avrebbe creato una vera e propria frattura all’interno di Naughty Dog, tanto che alcuni dipendenti ritengono The Last of Us: Part II un progetto molto deludente. Il tutto non sarebbe legato tanto alla qualità del gioco, quanto proprio al messaggio. Come ben ricorderete, l’annuncio dell’omosessualità di Ellie all’E3 2018 generò moltissime discussioni, e a molti dipendenti questo proprio non va giù. L’omosessualità, del resto, è in aperto contrasto con molte ideologie religiose, e per questo alcuni sviluppatori non sono felici di lavorare a The Last of Us 2.
Molte persone concorderebbero con me sul fatto che questo è stato uno dei peggiori progetti ai quali abbiano mai lavorato, e non solo perché non sono d’accordo con la storia. Anche se nel tam ci sono cristiani e non concordano necessariamente con il messaggio, sono comunque professionisti e mettono da parte le loro idee personali per svolgere il lavoro. Quello che proprio non va in tutto questo è l’ambiente di lavoro.
E ancora:
Il team è molto diviso sul gioco, alcuni pensano che il gioco sconvolgerà le persone; di solito si dice che le persone sono di mente ristretta o hanno fobie, o altro. Alcune persone devono letteralmente mordersi la lingua per non parlare o rischiano di perdere lavoro e carriera.
Come sappiamo, i nemici in The Last of Us: Part II faranno parte di una setta cristiana omofobica, e dunque è abbastanza comprensibile per un credente essere a disagio nel dover lavorare a un progetto di questo tipo. L’altissimo turnover di personale all’interno di Naughty Dog, che è cambiata al 70% nell’arco dei lavori del gioco, sarebbe dovuto proprio a questa visione.
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