Il PlayStation Blog ufficiale ha nelle scorse ore pubblicato un pezzo davvero interessante circa la storia di Bluepoint Games. Il team di sviluppo americano, che il 6 febbraio tornerà alla ribalta con il remake di Shadow of the Colossus in esclusiva per PS4, non è nuovo a importanti operazioni di rimasterizzazione. Come il blog ricorda, infatti, sono stati i ragazzi di Bluepoint ad occuparsi di remastered di giochi come i primi Metal Gear Solid, Gravity Rush o anche God of War e God of War 2, che vennero riproposti su PS3 poco prima del lancio del terzo capitolo della trilogia.
Per darvi un’idea dei brand con i quali Bluepoint ha già avuto a che fare, ecco un comodo elenco:
- Blast Factor (PS3)
- God of War Collection (PS3)
- The Ico & Shadow of the Colossus Collection (PS3)
- Metal Gear Solid HD Collection (PS3, PS Vita)
- PlayStation All-Stars Battle Royale (PS Vita version)
- Titanfall (Xbox 360 version)
- Flower (PS4 and PS Vita versions)
- Gravity Rush Remastered (PS4)
- Uncharted: The Nathan Drake Collection (PS4)
- Shadow of the Colossus (PS4)
Sul blog di PlayStation troviamo poi anche tante interviste e dichiarazioni degli sviluppatori, intenti a ultimare i lavori su Shadow of the Colossus che si prospetta come una delle esclusive più interessanti per PS4 in questo inizio del 2018. Ecco di seguito gli estratti più importanti.
Bluepoint è in una posizione unica: avendo lavorato alla rimasterizzazione di così tanti titoli leggendari, lo studio ha avuto l’opportunità di mettere mano ai meccanismi interni di alcuni dei migliori giochi delle rispettive generazioni, dal punto di vista tecnico. Ho chiesto a Peter Dalton, il direttore tecnico di Shadow of the Colossus per PS4, come lui e la sua squadra abbiano approfittato di quest’opportunità.
“Abbiamo imparato molto da ogni titolo”, spiega Peter. “Per esempio, rimasterizzando per PS3 la serie originale God of War e vedendo come gli sviluppatori avessero risolto alcuni problemi, oppure lavorando con la tecnologia di Naughty Dog a Uncharted: The Nathan Drake Collection.”
Anche Mark Skelton, il direttore artistico di Bluepoint, ha molto rispetto per gli artisti il cui lavoro è ora responsabile di ricreare. “È incredibile quello che hanno fatto con i mezzi che avevano a disposizione. Hanno usato una serie di trucchi del mestiere e stratagemmi unici e straordinari, alcuni dei quali irripetibili o mai visti prima”.
Quando si rimasterizza un classico si ha la tentazione di correggere ogni errore, svista o incoerenza in cui ci si imbatta. Ma fin dove ci si può spingere? Skelton fa un esempio geografico di Shadow of the Colossus:
“C’è una zona coperta di boschi… Ho notato che si trattava di una zona tra due cascate. E la cosa buffa è che le due cascate avevano una sezione a forma di U che le connetteva, il che è assolutamente privo di senso. Da dove arriva l’acqua?
Discutendo di situazioni del genere, ci siamo ripromessi che, se le avessimo modificate, avremmo dovuto farlo evitando un impatto eccessivo dal punto di vista visivo o di gioco. In questo caso, per esempio, abbiamo connesso la sezione a una specie di cascata di montagna che a sua volta alimentava le altre due.”
Se c’è un fattore trascinante per Bluepoint, è il desiderio di soddisfare i fan rendendo giustizia a ogni titolo che scelgano di ricreare o rimasterizzare.
“La nostra missione più importante è ricreare un gioco nel modo in cui ve lo ricordate, costi quel che costi” spiega Randall Lowe, uno dei tester della versione originale per PS2 di Shadow of the Colossus, ora produttore della versione PS4 del 2018. “Ci assicuriamo che il gioco a cui giocate ora evochi le stesse emozioni del titolo originale. Se non è così, significa che abbiamo fallito la nostra missione”.
Emblematica anche una foto che troviamo nell’articolo, nella quale possiamo osservare il gioco su 4 televisori differenti. Questo perché, come sottolineato, Bluepoint è un’amante della perfezione, e gli sviluppatori vogliono costantemente verificare come sarà vissuto il titolo da una moltitudine di giocatori che possiedono, ad esempio, apparecchi televisivi differenti. Davvero degna di nota come tabella di marcia.
Il presidente dello studio Marco Thrush approfondisce: “Scegliamo con cura i giochi su cui decidiamo di lavorare. Solitamente abbiamo ampia scelta e scegliamo quelli a cui teniamo di più o che siamo convinti possano piacere ai giocatori. Per questo diamo sempre il meglio su ogni titolo a cui lavoriamo. Spero che il risultato finale rispecchi il nostro impegno”.
Se siete interessati a conoscere di più su Bluepoint Games e sul loro nuovo e grande progetto, qui potete leggere la pagina completa del PS Blog ufficiale.
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