La presentazione di ieri di Nintendo Switch ha lasciato in me parecchi interrogativi. Al termine di un evento abbastanza interessante e incentrato su un’apparizione scenica centrale delle funzionalità di Switch, ancora la console non mi ha convinto pienamente. Vuoi per il prezzo che in Italia è stato clamorosamente gonfiato (300 $ sono all’incirca 280 €, dunque parliamo di un sovrapprezzo di circa 50 euro), vuoi per alcuni titoli specificatamente adatti ad un pubblico giovanissimo e alle famiglie, vuoi per una line up che, al momento, appare decisamente scarna. Di spessore, certo, ma povera, e assolutamente non al pari di quello che le storiche rivali furono in grado di proporre all’epoca del lancio delle console.
Gioire dobbiamo per una delle notizie che più attendevamo da anni. The Legend of Zelda: Breath of the Wild, insieme ad un emozionante trailer, è stato annunciato come il cavallo di punta di Switch per il suo Day One, previsto per il 3 marzo. Uscirà anche su Wii U, certo, ma è inutile negare le evidenze: la versione Switch sarà più avanzata, migliore, e maggiormente al passo coi tempi. E che siamo sicuri saprà supportare ottimamente la console il giorno della sua uscita. Il problema di Switch, il dubbio che abbiamo sulla nuova console riguarda la sua tenuta sul lungo tempo. Perché se le esclusive, seppur poche oggi, convincono, i titoli multipiattaforma e il supporto dalle cosiddette terze parti sono ancora più un quesito che una certezza. Pensiamo solamente a Zelda, per un attimo. Un utente che possiede ancora Wii U può avere qualche spinta in più ad acquistare Switch e Breath of the Wild, pur sapendo che per vari mesi i giochi saranno centellinati e che il tanto atteso gioco con protagonista Link può essere giocato sulla old gen?
Il supporto più massiccio arriva come sempre dalla casa madre, Nintendo, con due nuove esclusive che non possono fare altro che far piacere. Splatoon, al contrario della remastered ipotizzata nei rumor, tornerà in estate con il secondo capitolo di questo particolarissimo TPS dopo aver fatto fortuna su Wii U (uno dei pochi titoli ad averne avuta su quell’hardware, in effetti). Il gioco che invece attendiamo maggiormente è quello che ci ha fatto letteralmente sobbalzare dalla sedia al momento della sua presentazione: Super Mario Odyssey. Un gioco che pare più un sequel di Super Mario 64 e Sunshine piuttosto che un erede della celebre serie Galaxy. Un nuovo platform in 3D con protagonista Mario e i suoi cappelli (ancora una volta tornano i poteri legati ad essi, proprio come nel gioco per Nintendo 64), che sarà ambientato in location a dir poco inedite per i classici standard e che sembra avere una forte componente di open world, con livelli molto più ampi a quelli a cui siamo stati abituati. Ma anche in questo caso l’attesa è lunga, si parla infatti dell’inverno 2017.
Accanto ai pezzi grossi, Switch avrà dalla sua diverse esclusive che possono rappresentare motivo d’orgoglio. Shin Megami Tensei V, una nuova IP da Square-Enix, Fire Emblem Warriors, No More Heroes, Mario Kart 8 Deluxe, solo per citarne alcuni, e a questi si affiancano alcuni multipiattaforma come Rayman Legends, Dragon Ball Xenoverse 2 e TES V: Skyrim. Un buon supporto dai third party, certo, ma il dubbio per il momento rimane. Quanto sarà efficace questo supporto? I futuri third party, in arrivo nei prossimi mesi, riusciranno a vedere la luce anche su Switch? A marzo, ad esempio, Electronic Arts tornerà nell’universo di una delle sue più importanti serie con Mass Effect: Andromeda, titolo che per quanto ne sappiamo non è previsto in alcun modo sulla nuova console Nintendo. Problemi di hardware? Problemi forse di programmazione? Per il momento ancora sono domande senza risposta, dato che delle caratteristiche tecniche di Switch sappiamo molto poco. Ma anche le tempistiche con le quali questi titoli approderanno sul mercato di Switch fa pensare che un acquisto al D1 sia più una mossa azzardata che azzeccata.
Cosa potrebbe spingere un compratore, che magari ha dalla sua alcune ristrettezze economiche e che non può permettersi troppi svaghi, a puntare su Switch? Ad oggi, solo l’amore incondizionato per le classiche esclusive Nintendo. La fiducia in queste è altissima, prodotti come Zelda, Mario e Splatoon promettono grandissime cose, così come alcune altre esclusive di punta che però per il momento rimangono miraggi. 330 € al Day One per assicurarsi una console della quale, per circa 4-5 mesi, usciranno tanti titoli quante dita delle mani abbiamo. Oltre a Zelda, arriverà 1 2 Switch, gioco votato esclusivamente al giocare in compagnia e che potrà rivelarsi interessante; Skylanders Imaginators, titolo del quale Activision sta provando a recuperare i cocci dopo l’insuccesso dello scorso ottobre; Tetris, ormai riproposto in tutte le salse; Rime, che dopo anni di attesa usirà finalmente sul mercato (ma anche su PS4 e Xbox One). Se poi il vostro obiettivo è quello di divertirvi in salotto con la famiglia o in altre occasioni con gli amici insieme al suddetto 1 2 Switch o all’altrettanto interessante Arms, la questione si fa ancor più economicamente pericolosa visti i prezzi dei Joy-Con e degli strumenti annessi. Altre questioni delle quali non siamo convinti? Presto detto: i 32 GB di memoria della console, l’effettiva maneggevolezza dei suddetti Joy-Con che ci sono sembrati troppo piccoli, la qualità di un online che diventa a pagamento e che vede anche Nintendo “cadere” nella tentazione.
Va anche detto che la strategia di Nintendo è da molti anni quella di puntare più sulla qualità che sulla quantità, strategia che però non ha sempre portato i suoi frutti. Se dalla sua Wii U poteva contare su tante esclusive importanti, il di fatto nullo supporto da parte delle altre case ha decretato un insuccesso clamoroso della console, relegata ad un sistema di intrattenimento secondario e da affiancare a PS3/4, Xbox 360/One e PC, più consoni a quello che un hardcore gamer desidera. L’impressione che abbiamo avuto da questa presentazione, durata circa un’ora, è che la Grande N si sia lanciata in un progetto figlio di Wii: un gaming atipico per le costanti di oggi, più interazione in locale piuttosto che un comparto multiplayer competitivo come le rivali, sessioni votate al puro e sano divertimento uno di fronte all’altro. Ma è ancora questa la strada giusta da percorrere? Nintendo può ancora permettersi di essere considerata il sistema da affiancare ad una più solida e concreta, ad oggi, offerta da parte di Sony e Microsoft (e PC, ovviamente)? Solo il tempo ce lo dirà…
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