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Nobody Wants To Die | Recensione

Piove. Di fronte a noi proiettano un film in bianco e nero. Sarà di almeno 300 anni fa, mese più, mese meno. Ce lo stiamo godendo con lei e il suo vestito rosso. Fa sempre mozzare il fiato, ma non sta a noi dirglielo. Non adesso, almeno. La pellicola è uno di quei noir con quell’attore dal sorriso un po’ a sghimbescio. Mi pare si chiamasse Bogart. Fa il detective, e pare proprio del mestiere. Piove, e il riflesso delle luci delle macchine volanti che mi passano a 300 metri sotto il sedere arriva fino al mio finestrino, e mi disturba la visione. Lei mi dice qualcosa, qualcosa che solo lei mi può dire. Le rispondo, ma nell’auto non c’è più. Quel dannato fastidio alla testa… Ora è diventato forte come una lama che mi si ficca dritta nel cervello. Piove, e sono solo, e forse lo sono sempre stato.

Nobody Wants To Die è il gioco di debutto di Critical Hit Games, uno studio videoludico con sede in Polonia. Si tratta di una tipica avventura poliziesca avvolta nell’atmosfera del classico future-noir sotto le luci neon tipiche del cyberpunk. Il gioco è ambientato nella New York del 2329 e il giocatore assume il ruolo del protagonista, James Karra, un detective provato dalla vita, ma che sa rinunciare a tutto tranne che alle tentazioni.

Dal momento in cui è stato annunciato per la prima volta nel marzo di quest’anno, Nobody Wants To Die ci ha incuriosito innanzitutto per l’atmosfera da detective story e per la grafica molto curata, degna di titoli di alto livello, ma senza darci un’idea concreta degli elementi di gameplay e di dettagli come la durata del gioco. Che cos’è dunque, in poche parole, questo Nobody Wants To Die? Si tratta, come dicevamo poc’anzi, di un tipico gioco d’avventura: nel corso della storia, non incontreremo alcuna sequenza di combattimento, ma considerando le convenzioni del genere, non sono assolutamente necessarie, in quanto il gioco si basa interamente sulla trama e sull’indagine delle diverse scene del crimine.

Mors incerta

Un ruolo centrale in Nobody Wants to Die è svolto dal tema dell’immortalità e del trasferimento della coscienza umana in altri corpi vuoti (dei veri e propri gusci, per dirla alla Masamune Shirow) tramite l’uso della tecnologia dell’icorite. Nel mondo del gioco, politici influenti dopo la scoperta dell’icorite, circa 200 anni prima, hanno introdotto una sottoscrizione obbligatoria ai corpi vuoti per ogni persona che compie 21 anni; il mancato pagamento di tale tassa comporta la requisizione del corpo da parte di un ufficiale giudiziario e, come si può intuire, questo non porta a nulla di buono. Le differenze di classe si fanno sentire anche in questo contesto futuristico: i ricchi cambiano i corpi più velocemente delle mutande, mentre i poveri lavorano senza sosta per pagare i loro gusci. Si potrebbe dire che “c’è solo una cosa certa nella vita: le tasse, perché la morte non è più necessariamente definitiva”.

Passando alla trama principale, assumiamo il ruolo del protagonista della storia, James Karra. James torna a lavorare in polizia dopo un recente incidente, in seguito al quale pare aver avuto delle conseguenze che hanno intaccato duramente la sua psiche, e nel suo giorno di riposo viene incaricato dal suo capo di indagare sul presunto suicidio di uno degli uomini più ricchi di New York, Edward Green.

Le cose si complicano rapidamente e il nostro protagonista, insieme alla collega Sarah appena conosciuta, si trova invischiato in un grosso intrigo politico. Ovviamente non intendiamo spoilerarvi la trama, ma lasciateci dire che la storia è davvero ben scritta e lascia molto spazio alle proprie riflessioni e conclusioni.

L’ambientazione richiama il Blade Runner di Ridley Scott, con il suo desiderio di incrociare le atmosfere noir degli anni ’30 e un detective alla Philip Marlowe di Raymond Chandler con il genere cyberpunk. Uno degli elementi migliori sono indubbiamente i dialoghi, ben ritmati, che ci danno quasi costantemente la possibilità di scegliere le linee di dialogo del nostro detective, con un impatto reale sulle conversazioni e sugli eventi successivi. La trama è sicuramente il piatto forte di questo gioco e possiamo dire senza alcun dubbio che è molto ben riuscita e coinvolgente, e riesce a tenerci attaccati allo schermo per tutta la durata di Nobody Wants to Die. L’intero gioco può essere completato in circa 5 ore, ma offre diversi finali a seconda delle scelte che prenderemo all’interno di esso.

Il futuro delle scene del crimine

Per quanto riguarda il gameplay, l’opera di esordio dei Critical Hit è innanzitutto un gioco d’avventura. Nei primi minuti di gioco si ha la forte sensazione che si tratti anche di un walking simulator, ma questa percezione viene rapidamente abbandonata quando ci vengono messi a disposizione quattro diversi strumenti per indagare sulla scena del crimine: la lampada UV, i raggi X, la mano di James e il più interessante di tutti, il ricostruttore. Quest’ultimo ci permette di riavvolgere il tempo sulla scena del crimine, consentendoci di ricostruire l’esatto corso degli eventi. Il tutto è senz’altro affascinante e permette di calarsi nei panni di un detective futuristico, che documenta tutto con una telecamera e colleziona ogni prova fisica importante. Le prove raccolte vengono utilizzate anche per organizzare catene di collegamenti su un tabellone interattivo nell’appartamento di James, un po’ come accadeva con il personaggio di Saga Anderson in Alan Wake 2.

Un aspetto negativo che potremmo citare riguarda il fatto che Nobody Wants to Die toglie il controllo al giocatore un po’ troppo spesso tra una scena del crimine e l’altra, non consentendoci, ad esempio, la possibilità di guidare un’auto retrofuturistica o di scoprire un percorso nascosto, poiché semplicemente non ce ne sono. A proposito di oggetti nascosti, tuttavia, non dobbiamo trascurare che all’interno del gioco è presente una discreta quantità di oggetti secondari da raccogliere, che a volte possono portare a diversi minuti di dialoghi in più.

Dettagli irreali

Per quanto riguarda gli aspetti audiovisivi, il gioco presenta un livello di dettaglio estremamente elevato, grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 5. Tutti gli aspetti grafici sono straordinari, in particolare dobbiamo menzionare la splendida illuminazione, che si integra perfettamente con l’ottimo design del mondo di gioco, insieme alla musica, che con le sue sonorità jazz si sposa in un elegante blend con l’atmosfera di una New York futuristica-noir. La nostra configurazione,  che prevede un Ryzen 7 1700, una GeForce RTX3070 ti, 32gb di RAM, Windows 11, con il gioco installato su un NVME, è riuscita a far girare Nobody Wants to Die a 60fps ad una risoluzione di 2560×1080. Tutto sommato, l’ottimizzazione è di livello decente, visto che non si tratta di un gioco pieno di sequenze d’azione dinamiche, ma crediamo comunque che gli sviluppatori avrebbero dovuto riuscire a spremere un po’ di più in termini di prestazioni.

Vale la pena ricordare che il gioco è doppiato in modo magistrale in inglese, ma che sono disponibili i sottotitoli in italiano. Ci hanno destato qualche perplessità alcune scelte di traduzione che non abbiamo trovato particolarmente accurate rispettivamente alle linee di dialogo inglesi, ma complessivamente possiamo dire che la localizzazione italiana sia di buon livello.

“Siamo tutti immortali, ma solo alcuni vivono come dei.”

Nobody Wants To Die è un ottimo gioco d’avventura per gli appassionati di noir e di cyberpunk. La storia è senz’altro avvincente e la varietà di strumenti disponibili ci permette di immedesimarci nel lavoro del detective e, insieme alle intelligenti opzioni di dialogo, fornisce un senso di impatto significativo sul mondo di gioco. Abbiamo trascorso 5 ore interessanti e coinvolgenti in Nobody Wants To Die e crediamo che il gioco dovrebbe piacere a tutti coloro che cercano una storia avvincente, perfetta da giocare in poche serate. Considerando che al lancio il gioco polacco costa 22,49€, possiamo affermare che il rapporto qualità/prezzo sia molto vantaggioso. Crediamo che la Critical Hit Games di Breslavia abbia superato a pieni voti il suo battesimo videoludico e che Nobody Wants To Die meriti pienamente la vostra considerazione.

Ringraziamo Plaion Italia per il codice fornitoci.

9.1
Riassunto
Riassunto

Nobody Wants to Die è un gioco di avventura che ci mette nei panni sporchi di whiskey di James Karra, un detective hard boiled che vive in un futuro distopico nel quale nessuno muore davvero. I ragazzi polacchi dei Critical Hit hanno esordito col botto, proponendoci una storia coinvolgente che, quando ci permette di giocare, ci sa stupire anche con delle ottime soluzioni di gameplay. Noi non possiamo che consigliarvi di addentrarvi nei misteri tecnologici e filosofici di Nobody Wants to Die!

Pro
Storia eccellente Dialoghi ben scritti e con possibilità di scelta Grafica e audio su altissimi livelli Meccaniche molto piacevoli e ottima immedesimazione Buon doppiaggio Atmosfera coinvolgente
Contro
Accade troppo spesso di non poter controllare il nostro personaggio Traduzione italiana non eccellente
  • Concept & Trama9.5
  • Gameplay8
  • Comparto Artistico10
  • Comparto Tecnico9
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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