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Octopath Traveler | Recensione

Il cammino distributivo di Octopath Traveler è qualcosa che raramente si è visto all’interno dell’industria videoludica. Il primo capitolo della serie infatti, pubblicato nel lontano luglio 2018, ha visto come prime piattaforme di destinazione dapprima Switch e, solo successivamente ,PC ed Xbox, lasciando completamente nell’oblio l’ammiraglia Sony. La seconda interazione invece, rilasciata a febbraio dello scorso anno, è uscita inizialmente su PlayStation, PC e Switch, bistrattando la console Microsoft. Solo da pochi giorni (fortunatamente) Square Enix ha deciso di pareggiare i conti, pubblicando rispettivamente Octopath Traveler 2 su Xbox One ed Xbox Series X|S ed il primo episodio su PlayStation 4 e 5.

In questa analisi andremo quindi ad approfondire maggiormente il capostipite del franchise che, finalmente, può essere goduto appieno anche da tutti coloro che da sempre hanno posseduto unicamente l’hardware Sony.

Versione provata: PlayStation 5

Tutti per otto, otto per uno

La meccanica che ha reso fin da subito intrigante l’IP di Octopath Traveler, è quella relativa ai personaggi. Come ben sappiamo, nei GDR targati Square Enix (così come in molti altri) il team è composto da diversi membri, differenti per abilità e caratteristiche. Nella serie diretta da Keisuke Miyauchi però, questo sistema è stato completamente riprogettato. Come dichiara fortemente il titolo della proprietà intellettuale, le vicissitudini narrative comprenderanno si otto personaggi, ma il background di ognuno di essi sarà vissuto completamente dal giocatore, senza una presenza dominante lato protagonista.

Fin dai primi istanti, a seconda del personaggio con il quale si decide di iniziare, emerge una scrittura sopraffina da parte della casa giapponese. Le varie storie singole narrate riescono infatti a coinvolgere immediatamente il giocatore, che non può fare altro che essere trasportato dagli eventi dei vari combattenti. I dialoghi, per la maggior parte messi a mo’ di fumetto e quindi senza alcun tipo di doppiaggio, sono costruiti ad hoc per risultare diretti e senza troppi fronzoli, evitando la pericolosissima strada della prolissità. Questo porta però Octopath Traveler a decollare con una certa lentezza nella prima parte, in quanto Square Enix ha deciso di prendersi tutto il tempo necessario per presentare le otto personalità all’utente. Fortunatamente il ritmo riparte alla grande nella seconda metà della produzione, con picchi di sceneggiatura da elogiare ed una trama che cerca di convogliare tutti i protagonisti sotto un’unica direzione.

Ad ognuno il suo turno

Dal punto di vista del mero gameplay, Octopath Traveler ricalca pedissequamente lo stile dei vecchi capisaldi del genere. I combattimenti a turni, gli incontri casuali durante le esplorazioni e l’accumulo di esperienza in un sistema di crescita tutt’altro che complesso sono le colonne che portano il titolo Square Enix ad essere facile da comprendere ma assolutamente non banale.

Le battaglie infatti, per quanto a turni, godono di un sistema che vede ogni nemico presentare una sorta di corazza, che può essere distrutta unicamente da un determinato tipo di arma o di magia. Una volta rimossa, l’avversario è in balia degli attacchi del party senza poter contrattaccare per un turno, e questo naturalmente rappresenta la finestra perfetta per infliggere ingenti danni, soprattutto durante le bossifight. Tale scelta porta inevitabilmente a pianificare con attenzione le mosse da effettuare durante i momenti in cui il party può effettuare un’azione, in modo da risolvere nel più breve tempo possibile lo scontro.

Ad aggiungere ulteriore profondità e strategia alle battaglie vi sono anche i punti azione. Ogniqualvolta il turno è nelle mani di un alleato, questo guadagna un punto che, qualora non venisse utilizzato, può essere “trasportato” in quello successivo, per un massimo di cinque totali. I punti azione, a seconda di quanti ne vengano investiti (tramite la pressione del dorsale destro) possono infatti aumentare il numero di attacchi sferrati, o la potenza di un singolo attacco, fino a cinque volte. Viene quindi da sé che il combat system permette di utilizzare i colpi precedentemente risparmiati per aprire le difese del nemico oppure per arrecargli gravosi danni.

Progressione costante

Come è facile evincere, ogni personaggio di Octopath Traveler, oltre che a godere di una propria storia suddivisa in quattro capitoli, necessita di una crescita sia dal punto di vista del livello e sia per quanto concerne l’equipaggiamento (ogni quest primaria ha infatti un proprio grado di potenza consigliato). Qualora infatti non si dedicasse troppo tempo ad uno dei cardini del genere, il tasso di sfida del titolo obbligherebbe ben presto l’utente a porvi rimedio, a maggior ragione durante le bossfight, che devono essere prese sotto gamba nemmeno da un party ben stratificato e preparato.

Fortunatamente per gestire questo aspetto corre in soccorso lo stuzzicante mondo di gioco, che è in grado di assorbire e di incuriosire l’utente come non mai, stimolandolo a scoprire ogni strada e ad aprire ogni forziere presente nelle varie ambientazioni. La particolare caratteristica degli otto protagonisti da potenziare, spinge ovviamente a variare molto spesso il gruppo attivo, in quanto i membri non in battaglia non godono di alcun punto esperienza al termine dello scontro.

L’unica vera pecca da riscontrare nel quasi perfetto quadro ruolistico proposto da Square Enix, è quella delle missioni secondarie che, oltre a non fornire punti esperienza ma solo monete ed oggetti, non riescono minimamente a rivaleggiare con gli incarichi principali dei personaggi, limitandosi ad essere delle abbastanza dimenticabili attività di riempimento.

Arte magistrale

Quello che salta subito all’occhio di Octopath Traveler è indubbiamente la sua pregevole e raffinata estetica, che urla 16 bit da ogni pixel ma senza disdegnare una cura per i dettagli di prim’ordine. Dalle animazioni ai fondali, per poi passare alle ambientazioni e al design dei vari nemici, la qualità messa in campo da Square Enix risulta oggi come nel 2018 strabiliante, sinuosa ed elegante, con giochi di luce e rifrazioni capaci di far spalancare la mascella a più riprese (grazie anche al sempre amato Unreal Engine 4).

E come non elogiare il superbo lavoro fatto da Yasunori Nishiki sul campo melodico. Le musiche che accompagnano tutte le avventure presenti nel titolo sono infatti azzeccate e perfettamente coerenti con ciò che si manifesta a schermo, completando un vero e proprio quadro multimediale che sfiora più che spesso la definizione di opera d’arte.

Ringraziamo Plaion Italia per il codice review fornitoci.

9
Review Overview
Riassunto

Octopath Traveler si conferma a sei anni dal proprio rilascio un must have per tutti gli appassionati di giochi di ruolo, che ora non hanno più scuse vista la pubblicazione anche su PlayStation. Dalle storie di ogni personaggio alla componente artistica da capogiro, l'esperienza targata Square Enix non può mancare nella libreria di un videogiocatore, a maggior ragione se appassionato di trame profonde e coinvolgenti mondi da esplorare

Pro
Trame dei personaggi accattivanti e profonde Comparto artistico e sonoro da Oscar Gameplay funzionale ed immediato
Contro
Missioni secondarie abbastanza inutili L'inizio del gioco è lento nelle vicende
  • Concept & Trama8.5
  • Gameplay9
  • Comparto Artistico9.5
  • Comparto Tecnico9
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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