Sì, è successo. Di nuovo. E anche stavolta la storia arriva dall’Italia.
MilanoToday ha riportato di una maxi-operazione da parte della squadra mobile di Milano. Le forze dell’ordine, dopo aver eseguito le indagini negli ultimi tempi, sono riusciti nella giornata di mercoledì 16 giugno a fermare una donna marocchina di 26 anni, residente a Canonica d’Adda (Bergamo) ma che è stata in grado di organizzare un giro di droga nel capoluogo lombardo.
Nel suo appartamento in provincia di Monza, gli inquirenti hanno trovato quello che è stato definito come un vero e proprio deposito di droga, con ben 62 chili di sostanze stupefacenti che venivano poi smerciate da altri spacciatori in contatto con la donna.
Quello che sorprende nella notizia non è tanto il fatto in sé, purtroppo non raro, quanto invece che i giornalisti della testata sono riusciti a trovare un qualche legame tra lo spaccio della ventiseienne marocchina e i videogiochi, addirittura chiamando in causa Xbox.
La droga trovata nell’appartamento della donna era infatti contenuta in uan serie di sfere di colore rosso, che a quanto pare erano marchiate “Xbox”. A giudicare dalle immagini, è difficile capire se si tratti effettivamente di un utilizzo del marchio Xbox di Microsoft, o se semplicemente gli spacciatori avessero scritto tale nome su etichette.
Le sfere di colore rosso, inoltre, vengono paragonate alle “sfere incandescenti dei videogame di guerra”. La frase, possibilmente, si commenta da sola.
Non è la prima, non è l’unica e non sarà l’ultima volta che ci ritroveremo a parlare di simili situazioni, dove i videogiochi vengono usati, ancora una volta, come simbolo di qualcosa che non sono, e associati a fatti negativi solo ed esclusivamente per screditarne la fama.
Gli esempi non mancano, e non solo sul suolo italiano. L’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, poco più di un anno fa affermò che i videogiochi erano una viscida forma di intrattenimento che insegna a uccidere, arrivando anche ad attaccare alcune importanti personalità dell’industria.
Chissà se il presidente ha cambiato idea dopo l’uscita di PS5 e Xbox Series X|S, con Sony e Microsoft che si sono rivolte all’amministrazione USA attuale per cercare di arginare la mancanza di componenti e permettere all’industria, uno dei settori più redditizi sul suolo americano, di ripartire.
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