Nella faida tra Sony e Microsoft, molti videogiochi sono stati chiamati in causa. È il caso ad esempio di Battlefield, con l’azienda nipponica che, esponendo i freddi numeri, ha recentemente spiegato per quale motivo la serie di EA non possa essere vista come un serio concorrente di Call of Duty. Ma non c’è solo Battlefield tra le serie “ridimensionate”.
Come saprete, negli ultimi giorni sono stati resi pubblici i documenti presentati da Sony e Microsoft in merito alla vicenda Activision Blizzard King, un vero e proprio campo di battaglia che sta facendo emergere il lato non proprio migliore dei videogiochi.
La CMA britannica in particolare ha pubblicato i documenti presentati dalle due aziende, dai quali sono emersi alcuni interessanti dettagli. Microsoft ha ad esempio rivelato quello che dovrebbe essere l’anno di uscita di Grand Theft Auto 6.
Come ormai sappiamo da tempo, il vero perno della discussione non è tanto l’acquisizione di ABK da parte del colosso di Redmond, quanto il fatto che il franchise di Call of Duty, definito “senza rivali” dalla stessa Sony, finirà di conseguenza nell’orbita degli hardware verdecrociati.
Se da un lato Sony prende Battlefield come esempio per dire che il franchise di COD è inarrivabile, dall’altra abbiamo Microsoft che, per migliorare la sua situazione di fronte alle agenzie, decide di ridimensionare uno dei suoi titoli più attesi, The Elder Scrolls 6.
Tra le pagine e pagine di documentazione presentata, infatti, il gruppo di Phil Spencer spiega che l’esclusività di prodotti come The Elder Scrolls 6, da tempo nell’occhio del ciclone insieme alla questione Starfield, non può essere preso come paragone per un franchise come quello di Call of Duty, che ha un pubblico molto più ampio e globale. Xbox ritiene che un gioco come TES 6 sia da considerarsi di medie dimensioni, mentre nel caso di COD le logiche aziendali richiedono che il titolo resti fruibile quanto più a lungo possibile anche su altre piattaforme, proprio perché si tratta di un brand dal potere commerciale immenso.
Non proprio le parole che un fan di The Elder Scrolls vorrebbe sentire, tuttavia la dichiarazione di Redmond è abbastanza chiara: rendere COD un’esclusiva Xbox non avrebbe senso, al momento, come del resto è accaduto anche con Minecraft.
Sappiamo a tal proposito che negli ultimi giorni Microsoft ha proposto a Sony un accordo di 10 anni per mantenere multipiattaforma Cal of Duty, offerta che sembra sia stata rispedita al mittente. In tutto questo, la diatriba continua…
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