Konami, come ampiamente anticipato, ha rilasciato la demo di PES 2018, il nuovo capitolo della celebre serie calcistica. Dopo aver pubblicato l’anteprima del gioco, abbiamo deciso di testare questa demo, così da darvi le nostre prime impressioni a caldo.
Una volta aver scaricato i circa 4 GB di demo, ci siamo trovati di fronte ad un menù molto colorato e minimale, molto simile a quanto visto nel capitolo precedente. Ovviamente ci siamo cimentati nella modalità esibizione, unica modalità disponibile insieme alla co-op potendo scegliere tra 12: Barcellona, Borussia Dortmund, Liverpool, Inter, Corinthias, Flamengo, Boca Juniors, River Plate, Colo Colo, Argentina, Brasile e Germania. Squadre che, come solito, non hanno gli ultimi aggiornamenti di mercato (Neymar è ad esempio ancora nel Barcellona e i vari Medel, Banega e Kongdobia sono ancora nell’Inter); il problema tuttavia non dovrebbe riguardare la versione finale, che avrà tutti gli aggiornamenti di mercato grazie ad un update al lancio. Dopo aver modificato formazione e scelto lo stadio (disponibili il Camp Nou e il Signal Induna Park) abbiamo dato inizio al match.
Ancor prima del calcio d’inizio, abbiamo potuto notare una cura maniacale nella realizzazione degli stadi, specialmente del Camp Nou, riprodotto fedelmente. L’atmosfera è resa ancora più realistica da una tifoseria numerosa che canta e sventola bandiere e sciarpe, il tutto reso magnificamente dal Fox Engine. Impressionante la realizzazione dei giocatori, praticamente identici alla loro controparte reale tanto che, in alcuni frangenti, risulta difficile distinguere se si tratti di una partita reale o di un videogioco.
Ma passiamo ora ad analizzare più da vicino il gameplay. Dalle diverse partite disputate abbiamo notato un miglior controllo dei giocatori che hanno ora un movimento molto più fluido rispetto al passato grazie all’implementazione della meccanica Real Touch. Netti miglioramenti anche per quanto riguarda la fisica del pallone, non più “leggero” come nel passato e la cui direzione muta a seconda del modo in cui viene colpito. Bisogna sottolineare tuttavia che i passaggi filtranti (soprattutto quelli alti) risultano neutralizzare la difesa avversaria abbastanza semplicemente: difficilmente infatti i terzini avversari marcano i nostri esterni che possono così scorrere incontrastati per le fasce. Per quanto riguarda le altre zone del campo avversario invece, i difensori svolgono un lavoro eccelso: all’interno dell’area marcano le punte avversario mentre in caso di tiro da fuori area tendono a scivolare o ad immolarsi contro il pallone per deviarlo ed evitare che arrivi nello specchio della porta.
Sensazioni positive anche per quanto riguarda il movimento dei portieri, ora più naturale e fluido, così come i riflessi degli stessi; più volta abbiamo visto infatti salvare la palla sulla linea con uno scatto di reni improvviso lasciandoci veramente sbalorditi considerando a come ci aveva abituato Konami. Rimangono tuttavia alcune imprecisioni ed alcune animazioni un po’ legnose ma siamo decisamente anni luce avanti rispetto ai portieri dei vecchi capitoli della serie.
Per quanto riguarda il ritmo della partita, vista nel suo complesso, abbiamo notato un andamente decisamente più blando (ma sicuramente più ragionato) ed un movimento delle squadre e dei singoli giocatori “rallentato”: ciò è visibile specialmente durante gli scatti in cui i giocatori rimangono abbastanza statici senza aumentare vistosamente la propria corsa, trasmettendo una sensazione di gambe pesanti.
In definitiva quindi le sensazioni di questa demo sono state positive o negative? Ci sentiamo di optare per la prima opzione in quanto ci siamo divertiti molto, riuscendo a creare belle azioni, fraseggi tra giocatori e molto altro ancora. Ci sono ovviamente alcune imprecisioni e difetti che però approfondiremo con l’uscita della versione finale del gioco.
Queste dunque le nostre impressioni sulla demo di PES 2018. Prossimo appuntamento con la recensione della versione definitiva del gioco, in arrivo su PS4, Xbox One e PC il prossimo 12 settembre 2017.
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