Konami ha finalmente rilasciato la demo relativa a Pro Evolution Soccer 2017, nuovo capitolo della serie di simulazione calcistica. Noi di Uagna l’abbiamo provata per voi e quelle che seguiranno sono le nostre impressioni in merito; vi auguriamo una buona lettura.
LA FORMAZIONE PRIMA DI TUTTO
Una volta aver avviato la demo, e dopo aver scelto la lingua, ci siamo ritrovati subito a sceglire la squadra con cui affrontare una partita, con la possibilità di scegliere tra Barcellona, Arsenal, Boca Juniors, River Plate, Corinthias, Flamengo, Germania e Francia. Nessuna novità dunque su quello che sarà il menù definitivo del gioco che, in PES16, si era avvicinato molto a quello di FIFA.
Come da tradizione inoltre, prima di dar inizio alla partita, abbiamo avuto l’opportunità di scegliere la divisa, lo stadio (che in questa demo sono soltanto due), il clima e lo schema di gioco. Ancor prima di scendere in campo, ci siamo subito resi conto delle modifiche apportate dagli sviluppatori su questo nuovo titolo, soprattutto per quanto riguarda lo schema di gioco. Potremo infatti dare istruzioni in attacco, in difesa o, ancora, impostare le marcature, rendendo il tutto più strategico e ragionato.
CONTROLLO A 360°
Ancor prima di dare inizio alla partita, eravamo convinti che avremmo trovato ancora una volta legnosi i movimenti dei giocatori. Niente di più sbagliato. Subito dopo il fischio d’inizio infatti, ci siamo trovati subito a nostro agio con i controlli, che risultano essere reattivi e che riescono a “pilotare” i giocatori in modo adeguato. Pad alla mano, abbiamo finalmente sentito il controllo a 360° sui giocatori, il che contribuisce a rendere i dribbling molto più avvincenti e realistici rispetto al passato. Anche le animazioni degli stessi sono molto più realistiche, soprattutto durante i contrasti e le scivolate, veramente ben realizzate a nostro avviso.
Altro miglioramento sostanziale riguarda la fisica della palla; direzione, effetto, precisione e potenza dipenderanno ora dalla posizione e dalla coordinazione del calciatore. Non assisteremo più a tiri dalla lunga distanza sotto al set con il giocatore che calcia da fermo come se niente fosse. Da sottolineare poi il miglioramento dei passaggi, che permettono di costruire azioni e cambi di gioco veloci per aprire la difesa avversaria. Anche la CPU sembra essere migliorata notevolmente, sia quella relativa alla squadra avversaria che quella relativa alla nostra soprattutto per quanto riguarda la difesa, che adesso non si sbilancerà troppo in alto, evitando così il contropiede avversario.
Bisogna poi parlare dei portieri che sono stati da sempre il vero problema della serie. Questa volta però, sembra che gli sviluppatori abbiano compiuto un buon lavoro; durante le nostre prove non ci è capitato infatti di vedere papere o errori degli ultimi difensori che ora sono più reattivi (anche se alcune animazioni rimangono ancora legnose e poco verosimili). Nulla da dire invece per quanto riguarda la grafica: il FOX Engine svolte divinamente il suo lavoro, ricreando in maniera perfetta i volti dei giocatori, rasentando il fotorealismo. Anche gli stadi e il tifo sono ben realizzati, riuscendo a ricreare un’atmosfera mozzafiato.
SULLA BUONA STRADA
Dopo aver affrontato diverse partite siamo rimasti piacevolmente sorpresi da PES17, soprattutto grazie ad un gameplay notevolmente migliorato rispetto al passato. Questa volta potremo infatti contare su un controllo a 360°, grazie al quale potremo controllare in modo quasi perfetto i movimenti dei giocatori.
La grafica rimane una sicurezza, grazie al Fox Engine, che svolge in pieno il proprio compito. Insomma, sembra che questa volta Konami abbia fatto un buon lavoro, anche se bisognerà controllare la versione finale del gioco per poter analizzare le modalità, le licenze e, soprattutto, gli aggiornamenti delle rose che, come ben saprete, vengono solitamente rilasciati in ritardo.
Scrivi un commento