A volte basta una piccola modifica a un profilo social per scatenare il caos. È quello che è successo nelle ultime ore con Phil Spencer, capo della divisione Gaming di Microsoft, che ha aggiornato la sua biografia su X. La novità? Ha rimosso il riferimento diretto a “capo di Xbox”, sostituendolo con un titolo più generico che riflette il suo ruolo effettivo all’interno dell’azienda.
Semplice aggiornamento formale? Sì, ma non per tutti. In rete si è sollevata un’ondata di polemiche, con alcuni fan convinti che questa scelta segnali un ridimensionamento del brand Xbox. In particolare, nella community IconEra, diversi utenti hanno lanciato accuse e speculazioni, temendo un futuro incerto per la storica console di casa Microsoft.
In realtà, niente. Il cambiamento di titolo non è affatto una novità: Spencer ha assunto il ruolo attuale oltre due anni fa, nell’ambito di una riorganizzazione dei vertici della divisione gaming di Microsoft. La sua posizione, infatti, non si limita più solo a Xbox, ma abbraccia l’intero ecosistema videoludico dell’azienda, che include PC, servizi in cloud e pubblicazione multipiattaforma.
Eliminare il riferimento diretto a Xbox non significa quindi abbandonare il brand, ma semplicemente riflettere un ruolo più ampio e strategico. Eppure, questo dettaglio è bastato per alimentare teorie catastrofiste sulla fine dell’era Xbox.
A gettare acqua sul fuoco è stato lo stesso Spencer, che ha recentemente ribadito l’importanza della strategia multipiattaforma di Microsoft.
Alla fine, la reazione scomposta di alcuni fan sembra più frutto di un fraintendimento che di un reale cambiamento di rotta. La presenza di Spencer in Microsoft rimane solida e il marchio Xbox continua a essere un pilastro centrale della strategia aziendale.
Forse è il caso di spegnere il fuoco delle polemiche e accendere la console: i videogiochi, dopotutto, dovrebbero unire, non dividere.
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