A novembre il capo di Xbox, Phil Spencer, dichiarò che l’azienda stava “valutando tutti gli aspetti” del rapporto della divisione giochi di Microsoft con Activision Blizzard. La decisione arrivava a seguito di un report bomba del Wall Street Journal di cattiva condotta sul posto di lavoro e insabbiamenti che hanno coinvolto il publisher, accordandosi alla medesima presa di posizione da parte dei vertici di Sony PlayStation.
Spinto a spiegare cosa significasse esattamente in una nuova intervista pubblicata poche ore fa dal New York Times, Spencer ha spiegato che non era suo interesse portare vergogna contro un’azienda, ma ribadendo ancora una volta che i rapporti sono cambiati a seguito delle accuse emerse.
La giornalista Kara Swisher ha chiesto maggiori dettagli a Spencer su come la divisione Xbox abbia reagito al ciclone mediatico in cui è rimasta coinvolta Activision, che hanno portato a proteste in massa dei dipendenti e addirittura al boicottaggio da parte di alcune testate della stampa specializzata.
“Mi immedesimo sempre nelle persone che lavorano in qualsiasi squadra, le mie squadre, altre squadre”, ha detto Spencer quando gli è stato chiesto delle segnalazioni di diffuse molestie sessuali e discriminazione all’interno di Activision Blizzard. “Penso che le persone dovrebbero sentirsi al sicuro e incluse in qualsiasi posto di lavoro in cui si trovano. […] Sono rattristato e disgustato quando sento parlare di ambienti di lavoro che causano tale angoscia e distruzione di individui e team”.
Swisher ha poi chiesto maggiori spiegazioni sul come fossero cambiati i rapporti di partnership tra Xbox e il publisher americano, che in passato hanno fatto squadra per Call of Duty fino al 2015 ma che hanno comunque mantenuto importanti rapporti. Spencer ha però spiegato che non può parlarne di questi aspetti pubblicamente.
“Abbiamo cambiato il modo in cui facciamo determinate cose con loro e loro ne sono consapevoli”, ha detto. “Ma anche per me, per noi come Xbox, non si tratta di screditare le virtù di altre società. La storia di Xbox non è immacolata”.
Il riferimento di Spencer, sempre pronto a riconoscere pregi e difetti anche della propria azienda, riguarda certamente il caso della festa privata di Microsoft per la GDC 2016, passata alla storia per una serie di soubrette in abiti liceali che ballavano per i presenti. Nella causa contro Activision sono emersi anche i nomi di due ex dipendenti senior di Xbox, ma per il momento non ci sono stati aggiornamenti.
La giornalista ha incalzato Spencer con una nuova serie di domande, ma il boss di Xbox non si è sbilanciato e non ha specificato se e come Activision sia stata “punita”, passateci il termine, da Microsoft a causa di questa situazione.
In attesa di sapere come si concluderà questa delicata vicenda giudiziaria, una cosa è chiara: Activision Blizzard è già con le ossa rotte. Oltre all’addio di importanti nomi al vertice, la compagnia si ritrova tra le mani anche alcuni importanti progetti che stanno subendo enormi rallentamenti, come Diablo 4 e Overwatch 2.
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