Home Videogiochi Speciali Il problema di PlayStation VR2: fenomenali poteri cosmici, minuscolo catalogo giochi

Il problema di PlayStation VR2: fenomenali poteri cosmici, minuscolo catalogo giochi

È trascorso un mese dal primo anniversario di PlayStation VR2, il nuovo dispositivo di realtà virtuale che ha rinnovato sotto ogni aspetto il suo predecessore rendendolo, di fatto, uno dei prodotti più validi della categoria. Nonostante queste ottime premesse, il dispositivo non sembra aver però mai riscosso grande appeal né per quanto riguarda gli sviluppatori (come vi abbiamo raccontato nel nostro speciale) né per quanto concerne il pubblico.

Rispetto infatti alla prima interazione del PlayStation VR, il nuovo headset offre specifiche impressionanti e una straordinaria facilità d’uso, a maggior ragione grazie all’azzeccata scelta di limitare al massimo la cavetteria presente. PlayStation VR2 rappresenta quindi un enorme miglioramento in ogni senso, tranne uno: i giochi.

Ciò potrebbe sembrare in contrasto con quello che abbiamo visto al lancio del visore nel febbraio 2023. La gamma di lancio di PSVR 2 comprendeva infatti più di 30 giochi, e se consideriamo anche le modalità di realtà virtuale complementari per titoli già pubblicati come Resident Evil Village e Gran Turismo 7 possiamo certo affermare che la curiosità nei confronti del prodotto ci sia stata. Ciononostante, la stragrande maggioranza di questi prodotti non era qualcosa di esclusivo del dispositivo Sony. Tutte queste esperienze difatti si potevano (e si possono) ottenere su visori più economici, compatibili con Quest e Steam VR.

Al di fuori del fantastico Horizon: Call of the Mountain, PSVR 2 sta pagando il grave scotto di non essere riuscito a stupire in termini di videogiochi dedicati. Ovviamente la causa principale è da imputarsi al poco accessibile prezzo di 549,99 euro, ma anche alla necessità di avere una PlayStation 5 per poterlo utilizzare (anche se al momento pare che Sony stia tiepidamente tentando di renderlo compatibile con il PC). La proposta non era quindi allettante allora e certamente non lo è nemmeno adesso, visto e considerato che i software in arrivo rappresentano un minuscolo rivolo utile solo a rimarcare quando il visore sia fondamentalmente già morto.

Una realtà non sfruttata

Per quanto i possessori di PSVR 2 possano apprezzarlo per le qualità tecniche sopra riportate, dobbiamo essere sinceri: non ci sono molte ragioni per utilizzarlo. I giochi esclusivi sono particolarmente rari. Oltre Horizon: Call of the Mountain, sono presenti solamente The Dark Pictures: Switchback VR, C-Smash VRS e Before Your Eyes come esperienze unicamente fruibili sull’hardware Sony. Un parco titoli piuttosto rarefatto, se consideriamo appunto che sono ormai trascorsi 13 mesi dalla pubblicazione del dispositivo.

Non aiuta nemmeno il fatto che, a differenza del primo visore su PS4, Sony abbia scelto di non includere i giochi PSVR 2 nel catalogo PS Plus, cosa che stimola ancora meno i potenziali acquirenti (e denota anche una poca lungimiranza, viste le copiose scorte presenti nei magazzini della casa giapponese). Questo non fa altro che denotare la volontà di non supportare lo sfortunato headset, visto che uno o due giochi VR “gratuiti” ogni mese renderebbero quel prezzo un po’ più facile da digerire.

Inoltre, come dicevamo poco sopra, alcuni giochi VR di alto profilo verranno lanciati per i visori Meta Quest e Steam VR…ma non per PSVR 2. Esempi degni di nota includono Sniper Elite VR: Winter Warrior, Powerwash Simulator VR e la modalità VR di EA Sports WRC.

Ora, non ci sono solo brutte notizie. La versione esclusiva per PSVR 2 del remake di Resident Evil 4, è indubbiamente ben realizzata e coinvolgente, così come l’eccentrico Humanity. Inoltre, lo sviluppatore Vertigo Games sta facendo un ottimo lavoro supportando il visore con versioni recenti come Arizona Sunshine 2 e The 7th Guest VR. C’è vita nel visore, ma purtroppo è anche da dire che questi impulsi arrivano troppo poco e troppo tardi.

Andare a Meta?

Quando si tratta di rapporto qualità-prezzo, Meta Quest 3 è il miglior visore VR sul mercato in questo momento. Il suo modello da 128 GB è prezzato a 499,99 euro e quindi risulta sensibilmente più appetibile di PSVR 2. È ancora costoso, certamente, ma gode di due vantaggi principali. È completamente autonomo, il che significa che non richiede una console o un PC per funzionare, ed è compatibile con tutti i giochi rilasciati per visori precedenti come Meta Quest 2.

PSVR 2 non condivide questo vantaggio. Non è retrocompatibile con i giochi PlayStation VR originali e non può essere utilizzato in assenza di una PS5. Non vi è inoltre alcun supporto per PC, il che significa che non può essere utilizzato in sostituzione di visori più vecchi e anche più costosi come Valve Index. Come sopra riportato tuttavia, pare che Sony sia al momento impegnata a cercare di rendere il dispositivo usufruibile anche sulla Master Race, anche se non è ben chiaro se e quando questo avverrà.

È difficile non tracciare paralleli con PS Vita guardando lo stato di PSVR 2. Entrambi godono di eccellenti componenti hardware che avrebbero potuto essere competitivi nei rispettivi ambiti. Ma alla fine, in ambo i casi, Sony ha utilizzato la strategia unica di abbassare i prezzi sacrificando il supporto videoludico per le piattaforme, che sono poi cadute meritatamente nell’oblio. A fronte di questo, Vita è stata interamente consumata dalla concorrenza di Nintendo 3DS, e sembra che PSVR 2 sia pronto a subire la medesima sorte appannaggio di Meta Quest 3.

Sinceramente, ci piacerebbe veramente tanto che la major giapponese ci smentisse, ma il panorama attuale del visore non spinge minimamente a dargli fiducia, purtroppo. L’unico modo per risollevare le già compromesse sorti di PlayStation VR2 sarebbe quello di arricchirlo in tempi rapidi di avvincenti esclusive insieme ad un tangibile calo di prezzo. Vivere o morire Sony, fa la tua scelta.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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