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Ravenswatch | Recensione

I giocatori contemporanei sono difficili da accontentare. La noia e la superficialità con il quale vengono affrontati (e delle volte sviluppati) determinati prodotti ha portato svariate opere ad arenarsi pochi giorni dopo la pubblicazione, sancendo spesso conseguenze inenarrabili per il gruppo coinvolto nella realizzazione. Non stupisce quindi troppo che, proprio a seguito di questa coscienza dei consumatori, molti studi abbiano deciso di abbracciare il genere roguelike.

Per chi non lo sapesse, tale etichetta rappresenta giochi caratterizzati da elementi come dungeon generati proceduralmente, permadeath (morte permanente del personaggio) e meccaniche strategiche e profonde, che richiedono attenzione all’utente ma, allo stesso tempo, sono capaci di donare esperienze sempre diversificate ed innovative.

Titoli come The Binding of Isaac, Returnal e Dead Cells, tanto per citarne alcuni, basano infatti proprio queste feature alla base del loro gameplay, riuscendo a dare nuova linfa al giocatore ad ogni run. Non sorprende quindi che anche Passtech Games insieme a Nacon abbiano deciso di percorrere questa strada, rilasciando sul mercato Ravenswatch, un’accattivante produzione in salsa Hades volenterosa di catturare e coinvolgere il pubblico. Sarà riuscita l’impresa? Scopriamolo insieme all’interno della nostra recensione!

Versione provata: PlayStation 5 Pro

Uniti per i Corvi

La trama di Ravenswatch ruota attorno al mondo alla terra magica di Reverie che, da sempre immersa in fiabe e leggende, vede ad un certo punto giungere l’oscurità più fitta. Tale condizione mette il regno in ginocchio, al punto da provocare la morte delle creature e la pazzia degli abitanti, anch’essi condannati ad un triste destino.

Tuttavia, i Corvi decidono di opporsi a questo incubo e, giurando di proteggere Reverie, evocano gli eroi caduti della terra in modo che possano fare fronte comune in modo da  aiutarli nella loro battaglia contro la piaga.

Per quanto, come spesso accade nei roguelike, il canovaccio narrativo non sia particolarmente sorprendente, c’è da dire che l’opera di Passtech Games è capace di instillare fin da subito la giusta motivazione nel giocatore, incentivandolo a prendere parte alla causa. Purtroppo la storia non evolve poi in modo cosi profondo come ci si potrebbe aspettare, delegando la questione unicamente al background del gruppo, raccontato attraverso paragrafi di un capitolo che si arricchisce via via portando a termine le run.

Uno per tutti, tutti per uno!

Una volta avviato Ravenswatch, interamente tradotto in italiano nei testi a schermo, questo offre la possibilità di scegliere uno dei quattro personaggi iniziali, ossia: Scarlett, Beowulf, il Pifferaio Magico e la Regina delle Nevi. Oltre a loro, la produzione mette in campo altri cinque eroi, sbloccabili terminando il primo capitolo dell’avventura.

Come è facile intuire, ognuno degli alleati gode di attacchi ed abilità unici, che consentono loro di differenziarsi in maniera tangibile durante il corso dell’avventura. Equipaggiati con cinque mosse offensive diverse (con la facoltà di ottenerne una sesta), il combattimento non si riassume quindi in un mero button smashing, ma richiede una vera e propria pianificazione, che spinge l’utente ad impiegare tutto l’arsenale a disposizione, visto anche il tempo di ricarica di questo.

Armiamoci e partiamo

Il gameplay di Ravenswtach si presenta con una visuale isometrica all’interno della quale il protagonista (o i protagonisti, qualora si decidesse di avviare la cooperativa online con un massimo di altri tre amici) ha il compito di superare i diversi biomi proposti fino ad arrivare al nemico finale, che sancisce la fine e la vittoria della run.

Ogni ambientazione gode di una discreta porzione di mappa generata casualmente, dentro la quale gli sviluppatori hanno inserito, oltre al boss di trama, che compare dopo svariati minuti, diverse quest facoltative. Lo scopo di ogni scenario è di conseguenza quello di investire il tempo concesso (suddiviso in cicli giorno-notte) per potenziare al meglio l’alter ego in modo da poter affrontare dignitosamente il complesso scontro con l’incubo di turno. In merito a tale aspetto è da menzionare che, in singolo, la sfida proposta durante le fasi d’azione non è sempre così abbordabile. Nonostante le cinque piume di corvo utilizzabili per resuscitare l’eroe, le fasi action richiedono molta attenzione ed una strategia ancora più approfondita nel caso in cui si decidesse di affrontare la run da lupi solitari.

Per poter quindi ambire a tale risultato, si rende necessario approcciare il comparto ruolistico della produzione. Ogni personaggio è infatti in grado di incrementare il proprio livello eliminando i numerosi nemici e terminando diverse missioni secondarie o brevi attività. Ad ogni avanzamento, Ravenswatch consente al giocatore di selezionare uno specifico talento, capace di offrire bonus più o meno performanti a seconda del tipo e della rarità (tale meccanica è stata importata pari pari da Hades).

Da questo lato, aiuta moltissimo il tutorial incluso nel menù principale (che potrebbe tuttavia non essere identificato così facilmente), visto e considerato che il titolo Passtech Games non pone un’attenzione così specifica nell’introdurre all’utente tutti i vari elementi dell’HUD e delle risorse ottenibili durante la run, generando inizialmente un leggero senso di smarrimento. Oltre alle statistiche dell’alleato difatti, sono presenti delle valute di gioco che permettono di acquistare potenziamenti per la salute ed altri oggetti equipaggiabili, indispensabili per aumentare la longevità del combattente.

Fluidità, con qualità

Quello che fin da subito colpisce di Ravenswatch è la direzione artistica. L’ultima fatica pubblicata da Nacon è infatti una gioia per gli occhi grazie alla caratterizzazione grafica data dallo studio di Lione ad ambienti e personaggi, capaci di avere un’identità tangibile e ben congegnata. Questo vale naturalmente anche per i nemici che, pur non essendo un’infinità, godono, alla pari degli alleati, di un combat system sufficientemente stratificato e di una componente estetica pregevole.

Anche il comparto tecnico è da elogiare, principalmente per la fluidità di interazione e per la pulizia del codice di gioco, che non ha mai arrancato nelle numerose run effettuate per redarre l’analisi. Buona ma non così memorabile infine la componente sonora, che propone tracce audio coerenti atte solo ad accompagnare l’azione a schermo, ma senza grandi sforzi.

Ringraziamo Nacon per il codice review fornitoci.

8
Review Overview
Riassunto

Ravenswatch è un gioco che mette al primo posto il gameplay ed il divertimento (soprattutto insieme ad altri amici). L'obiettivo di Passtech Games è stato raggiunto quasi completamente, non fosse per il tasso di sfida che potrebbe scoraggiare fruitori singoli ed una trama non troppo coinvolgente. Ciononostante, il nuovo gioco edito da Nacon va assolutamente considerato qualora si ricercasse un prodotto roguelike diretto ed immediato nelle meccaniche.

Pro
Gameplay divertente Personaggi ben caratterizzati In cooperativa è qualcosa di sublime...
Contro
...e limita la complessità del single player Trama che poteva offrire qualcosa di più
  • Concept & Trama7
  • Gameplay8.5
  • Comparto Artistico8.5
  • Comparto Tecnico8
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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