Uno degli investigatori più famosi del mondo sta per tornare in azione, e non solo sul grande schermo. Sì, perché se a metà settembre uscirà Assassinio a Venezia, il prossimo film dedicato all’investigatore belga, solitamente caratterizzato da pipa, berretto e baffi particolari, anche nel mondo dei videogiochi sembra essere arrivato il momento di Hercule Poirot. Nato dalla mente di Agatha Christie poco più di cento anni fa, siamo arrivati al suo nuovo titolo videoludico, che continua la saga dei “cases”, i casi da risolvere: Agatha Christie – Hercule Poirot: The London Case.
Versione provata: PlayStation 5
UN GIOVANE POIROT
Con questo titolo facciamo qualche passo indietro nel tempo, visto che il gioco è ambientato dopo il primo capitolo, mostrando un Hercule Poirot con grande fiducia nelle sue capacità e altrettanta passione dimostrata nel risolvere i casi. Il Caso di Londra è importante anche per uno snodo narrativo presente, ovvero il primo incontro tra Poirot e il suo storico braccio destro, Arthur Hastings, che conosciamo dal prologo del gioco. Il gioco ci pone al centro di un caso dove un furto d’arte si intreccia con un omicidio, come sempre prendendo in considerazione l’alta borghesia dell’epoca, fino a sfiorare la nobiltà. La storia de Il caso di Londra inizia infatti su una nave, dove Poirot è stato ingaggiato dalla compagnia assicurativa Lloyd’s di Londra per proteggere e tenere d’occhio il trasporto di un quadro raffigurante Maria Maddalena, che sta viaggiando da Bruxelles a Londra, per diventare il fulcro di una mostra in un museo londinese.
Se la narrazione prevede che, in seguito al furto del quadro, si susseguano una serie di eventi a ritmo abbastanza sostenuto (ma tutto dipende dalla vostra abilità nel risolvere i casi), anche il gameplay in questione lo troviamo abbastanza tipico, con mappe mentali interattive, ricche di dettagli e che ci permettono di combinare i pensieri di Poirot tra loro, in modo da crearne di nuovi e utilizzabili per la risoluzione degli enigmi. Per fare questo, però, siamo chiamati a interagire con i tanti personaggi che costellano ogni momento della storia, anche a più riprese, per sbloccare ogni volta contenuti diversi attraverso i dialoghi e far sì che il nostro ispettore possa procedere con le sue indagini. I vari personaggi non sono solo macchiette e banali comparse, anzi. In questo The London Case viene dato maggior risalto al loro profilo, oltre al fatto che veniamo gradualmente inseriti e iniziati al gioco grazie a una sorta di tutorial nel prologo. Come si può immaginare da queste prime descrizioni, il titolo in questione è un’avventura narrativa punta e clicca basata soprattutto sulla risoluzione di enigmi e sulle deduzioni dell’investigatore, in perfetta sinergia e continuità con il precedente capitolo I primi casi.
Tutto questo avviene anche grazie a un’attenta analisi degli oggetti utili che potremo trovare via via, ingrandendoli e ruotandoli in versione 3D per analizzare ogni minimo dettaglio e trovare di volta in volta punti di attenzione su questi oggetti, utili anche per la risoluzione del caso. Meccaniche già viste in altri titoli dello stesso genere, e soprattutto abbinate alla metodica e costante spiegazione di Poirot durante le diverse fasi dell’indagine. Una piccola nota: non sempre sarà facile individuare i punti di interesse su un oggetto, soprattutto quando questo è abbastanza grande come un quadro, una libreria e così via. Un altro punto di attenzione sta nella linearità del percorso di gioco, che non presenta incroci o vicoli ciechi e ci permette di goderci la storia senza troppe deviazioni.
NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA
Quindi, se questo mistero punta e clicca funziona bene a guardare il suo gameplay e le strategie che dobbiamo mettere in atto, le nostre opinioni su alcuni aspetti del comparto grafico costruito per questo titolo sono state meno positive. Se è vero che da un lato ci sono stati dei miglioramenti, dall’altro sono state fatte delle scelte che a nostro avviso sono piuttosto discutibili. Una delle principali novità del gioco consiste in enigmi da risolvere in prima persona, manipolando la scena in corso e promettendo un nuovo punto di vista grazie anche a una grafica molto più dettagliata rispetto a quella del precedente The London Case.
Non aspettatevi però un incredibile salto di qualità e miglioramenti palpabili e straordinari; i progressi fatti si vedono, ma senza aver proposto voli pindarici. I miglioramenti non si vedono solo dalla quantità di oggetti di scena, ma anche dagli effetti meteorologici reali, che variano a seconda del luogo in cui ci troviamo, anche se alcune animazioni ci sono sembrate un po’ legnose nella realizzazione. Un altro elemento di attenzione è dettato anche dalla scelta della rappresentazione estetica di Poirot e del suo attore di supporto Hastings: nessuno dei due soddisferà le vostre aspettative e i tratti canonici dei due personaggi, dove uno presenta segni estetici abbastanza moderni e l’altro non ha il classico fisico abbastanza appesantito, né l’incarnato pallido che avete in mente. Oltre ad essere molto più giovane.
Infine, qualche pecca nel doppiaggio, dove ci sono lacune nella traduzione predefinita di alcuni filmati dall’inglese all’italiano, così come la nostra lingua manca nelle voci dei dialoghi, ma non nei sottotitoli. E in questi ultimi sono sfuggiti alcuni errori di ortografia. Insomma, attenzione ai dettagli, ma fino a un certo punto.
PUNTI DI FORZA
- Avventura avventura con uno dei detective più famosi
- Risolvere un mistero da una bella sensazione
- Ritorno allo stile punta e clicca
PUNTI DEBOLI
- A volte la logica del gioco sembra fuori luogo
- Il doppiaggio non è il massimo
- Non è un granché come aspetto
I fan dei giochi polizieschi e dei classici titoli punta e clicca per PC probabilmente apprezzeranno Agatha Christie – Hercule Poirot: The London Case, ma rispetto ai suoi simili ha qualche problema di troppo per poterlo consigliare a tutti. Se siete fanatici di Poirot, probabilmente non avrete bisogno di essere convinti a giocare a questo gioco.
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