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[Recensione] Alan Wake Remastered

Il nome di Remedy Entertainment, per coloro che hanno solcato solo i lidi di PlayStation, è relativamente recente. Gli autori dell’ottimo Control, pubblicato nel 2019 con un gran successo e riproposto poi sulle console di attuale generazione con una versione migliorata, sono però in circolazione da molto più tempo, e il loro nome è stato in più occasioni sulla bocca di tutti. Su Xbox One, in un momento di tremenda difficoltà per il brand di Microsoft, se ne uscirono ad esempio con Quantum Break, ancora oggi ricordato con piacere da chi lo ha giocato. Ancor prima, però, c’era già stato un altro titolo che aveva fatto notare Remedy al mondo videoludico, e che prende il nome dal suo protagonista: Alan Wake.

Sviluppato originariamente in collaborazione con Microsoft – e quindi come esclusiva Xbox 360 poi trasportata anche su PC -, Alan Wake nel 2010 ottenne grandi favori da parte della critica e del pubblico, stupiti dal particolare modo di raccontare la storia attorno al quale è stato costruito il gioco e su come Remedy avesse dato forma a un thriller mozzafiato. Dopo ben undici anni, lo scrittore è tornato. In realtà, Alan Wake si era già fatto vedere dalle parti di Control con l’espansione AWE, che approfondiva le connessioni tra i due giochi del RemedyVerse. Ed è a quel punto che molti utenti specialmente dal mondo PlayStation, hanno iniziato seriamente a domandarsi cosa ci fosse di speciale in questo Alan Wake tanto decantato.

È arrivato il momento di scoprirlo. Nel momento in cui Remedy ha svelato l’arrivo di Alan Wake Remastered, che porta per la prima volta il gioco anche sulle piattaforme Sony, non abbiamo esitato un secondo a contattare la software house e chiedere gentilmente di poter testare questo atteso “secondo lancio” del gioco su PS5. Detto, fatto: grazie a Remedy, siamo qui oggi a parlarvi di Alan Wake Remastered e del ritorno del nostro amato scrittore, in vista, chissà, di un possibile sequel nei prossimi anni.

Versione provata: PlayStation 5

Alan Wake Remastered Ps5
  • Combatti con la luce. Combattimento intenso, dove ci vuole più dei proiettili per bandire l'oscurità. Indebolisci i corrotti con la luce prima di ucciderli per sempre
  • Trova pagine di manoscritti di un romanzo che Wake non ricorda di aver scritto

WELCOME TO BRIGHT FALLS

Avete presente quei film che riescono, grazie al loro intreccio narrativo, a tenervi incollati alla sedia/poltrona/divano fino alla loro conclusione, rendendovi ansiosi di capire cosa diavolo stia succedendo e quale sarà il risvolto conclusivo che inevitabilmente porterà con sé altri colpi di scena? Ecco, Alan Wake è esattamente così, solo che la storia viene vissuta in prima persona dal punto di vista dell’omonimo protagonista.

Wake è un famoso scrittore che si prepara a trascorrere una meritata vacanza di riposo, anche in cerca di ispirazione per il suo prossimo libro, insieme all’amata Alice. La destinazione è Bright Falls, piccolo centro americano disperso tra le montagne che più che una normale cittadina sembra essere una sorta di nuova Twin Peaks, o una qualsiasi cittadina dei romanzi di Stephen King. Da subito infatti il giocatore si rende conto che c’è qualcosa di strano in quel di Bright Falls: anziane signore che scompaiono non appena Alan si volta da un’altra parte, un cottage che “non esiste”, e… Inutile addentrarsi troppo nella trama senza incorrere in spoiler. All’epoca della release originale di Alan Wake, fu la stessa Remedy Entertainment a implorare le redazioni, in vista delle recensioni del gioco, di non svelare troppi dettagli sulla storia, costringendo i giornalisti a restare sul vago. In realtà, questo è il modo perfetto per poter parlare di Alan Wake.

L’intera narrazione viene costruita su ricordi fumosi, strani avvenimenti e misteri inspiegabili, che catturano e trascinano il giocatore fino in fondo a questa vicenda, non senza lasciare l’onnipresente velo di sospensione che sempre aleggia sulle produzioni della software house finlandese. Punti e momenti oscuri, in piena linea con quella stessa oscurità che aleggia sopra Alan Wake e l’intera cittadina di Bright Falls, che a sua volta si riflette nel gameplay semplice ma dal concept molto carino e ancora oggi funzionale e funzionante.

LA LUCE È LA CHIAVE

Il gioco si pone come un action adventure in terza persona, con un’esplorazione molto limitata – l’avanzamento si può paragonare a primi Uncharted, quindi con “sentieri” dai quali divergere è pressocché impossibile – e uno shooting di cui non si dovrebbe neppure discutere in quanto è relegato alla sola pressione del tasto R2, senza neppure dover mirare. L’azione vera e propria nelle mani del giocatore, spesso immerso in tetre foreste o paesaggi da film dell’orrore, è legata alla luce. Non esiste modo migliore che servirsi della luce, in effetti, per sconfiggere l’oscurità, che da subito ci viene mostrata come il vero nemico da affrontare. Un’entità sovrannaturale, che prende possesso delle persone e che corrompe Bright Falls, ma che ovviamente nasconde qualcosa come l’intera cittadina e lo stesso Alan Wake. A ogni modo, allontanare l’oscurità con la luce è il modo più logico per proseguire nella fumosa storia di Wake. Ed ecco infatti che Alan, sempre armato della sua fidata torcia ma anche di qualche arma e oggetti di maggior utilità, come i bengala, deve prima di tutto fare in modo di allontanare l’oscurità da coloro che tentano di fargli del male, prima di potergli sparare un colpo dritto in testa e vedere queste assurde figure scomparire davanti ai suoi occhi.

Un concept che Remedy ha poi giustamente ripreso anche in AWE, l’espansione di Control dedicata proprio all’evento di Bright Falls che alla Oldest House hanno studiato a fondo. Se avete giocato l’ultima opera del team di Sam Lake, già saprete che la cittadina americana è stata teatro di un mistero tra i più indecifrabili dell’intero RemedyVerse – e di misteri, in questo universo narrativo, ce ne sono eccome. Un concept, dicevamo, che era brillantemente originale e che in fondo continua a esserlo, anche se l’assenza di una sorta di evoluzione o progressione si fa sentire. Il gameplay, infatti, resta sostanzialmente invariato dall’inizio alla fine dell’avventura, senza che Alan migliori il suo armamentario o apprenda qualcosa di particolare, al di là della storia ovviamente.

Possiamo dire che il vero “problema” di Alan Wake Remastered sia proprio questo, e cioè che gli anni pesano in effetti sulla resa finale di un gioco che, al giorno d’oggi, risulterebbe abbastanza limitato ludicamente parlando. Anche sul fronte tecnico, Remedy ha svolto un buon lavoro di pulizia dell’immagine, miglioramento del framerate, un aumento della risoluzione e qualche filtro antialiasing in più, senza andare a lavorare troppo sull’illuminazione che era già perfetta all’epoca. Al di là di questo, però, non c’è molto altro da dire. L’operazione di rimasterizzazione non ha comportato alcun cambio di engine come era invece inizialmente ipotizzato, e dunque persistono alcuni difetti specialmente nelle animazioni non proprio fluide e nei modelli che sono ormai antiquati.

A impreziosire il pacchetto ci pensano però i due DLC compresi, The Signal e The Writer, entrambi pregevoli aggiunte all’esperienza di Alan Wake e che offrono nuovi punti di vista per osservare la storia del nostro autore preferito. Anche nei due DLC, specialmente in The Signal che è anche quello che abbiamo apprezzato maggiormente anche all’epoca della release originale, fuoriesce l’intelligenza con la quale Remedy ha costruito e saputo raccontare la storia, sacrificando ancora una volta una componente ludica che resta ancorata a un gameplay tutto sommato semplice e funzionale.

PUNTI DI FORZA

  • Prezzo budget
  • Storia e personaggi bellissimi
  • Un buon concept che ancora oggi funziona

PUNTI DEBOLI

  • Remastered abbastanza pigra
  • Sotto vari aspetti, sente il peso degli anni

Alan Wake è tornato. Anzi, in realtà, almeno per quanto riguarda PS4 e PS5, Alan Wake è finalmente arrivato, portandosi dietro tutta la sua splendida e adrenalinica storia che ha saputo catturare a suo tempo. Con un concept ancora oggi funzionante e funzionale, la storia di Alan Wake e della sua permanenza a Bright Falls tra complotti, misteri e oscure presenze tiene incollati allo schermo per tutte le 10-12 ore che serviranno per arrivare alla conclusione. Un peccato però che l’operazione di rimasterizzazione si limiti al minimo sindacale, mostrando il fianco ad animazioni e altri dettagli tecnici per i quali il peso degli anni si fa sentire. Il prezzo di vendita però, fissato a 30€, è un ottimo incentivo per spingervi a immergervi nel mondo di Alan Wake, specialmente se sarà la vostra prima volta.

Ringraziamo Remedy Entertainment per il codice review di Alan Wake Remastered.

Alan Wake Remastered Ps4
  • Combatti con la luce. Combattimento intenso, dove ci vuole più dei proiettili per bandire l'oscurità. Indebolisci i corrotti con la luce prima di ucciderli per sempre
  • Trova pagine di manoscritti di un romanzo che Wake non ricorda di aver scritto

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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