Due anni dopo la remastered di Asterix e Obelix XXL 2, il più folle tra i giochi della serie, e un anno dopo l’ultimo (e con un’asticella qualitativa decisamente bassa) XXL 3: The Crystal Menhir, Microids e Osome rilanciano ancora una volta il duo di personaggi nati dalla mente di René Goscinny e Albert Uderzo, riproponendo questa volta il primo capitolo del brand action adventure XXL uscito originariamente nel 2004 e che per la prima volta lanciava i due guerrieri galli nella terza dimensione. L’edizione rimasterizzata, rinominata per l’occasione Asterix e Obelix XXL Romastered, è rivolta inevitabilmente ai più nostalgici e ai fan di Asterix, ma che, chissà, potrebbe aver catturato l’attenzione anche di coloro che non hanno mai avuto la possibilità di giocare alla versione classica. Tra riproposizioni fedeli e novità inedite, ecco tutto quello che dovete sapere su questa remastered passata decisamente in sordina ma meritevole perlomeno di una menzione.
Versione provata: PC
SONO PAZZI QUESTI ROMANI
Il copione, all’inizio, è il solito col quale si aprono le avventure di Asterix e Obelix. Siamo nel I secolo a.C. in una Gallia sotto il controllo di Roma, eccezion fatta per un piccolo villaggio di irriducibili guerrieri che traggono potere dalla pozione magica del druido Panoramix e che continuano a resistere agli attacchi di Giulio Cesare e dei quattro accampamenti di Petibonum, Laudanum, Babaorum e Aquarium. Accade però che un giorno, mentre Asterix e Obelix sono in ricognizione lontani dal villaggio, le truppe di Cesare riescano nell’impossibile impresa di penetrarvi e catturare tutti i suoi abitanti, che vengono spediti nei più remoti angoli dell’impero. Una buona scusante per mettere in azione i due eroi della Gallia, che partono per un viaggio che li porterà in Egitto, Elvezia, Normandia e vari altri disparati luoghi nei quali Roma è riuscita a imporre il suo controllo.
La storia non è ovviamente cambiata di una virgola, e la struttura di gioco non è da meno. Controllando uno tra Asterix e Obelix, scambiabili presso un apposito fascio luminoso in certe aree – altro passo indietro dal secondo capitolo dove il procedimento era immediato e più intrigante – l’obiettivo è sempre il solito: prendere a cazzotti qualsiasi legionario o centurione romano che ci si para davanti, per poi raggiungere la destinazione successiva collezionando gli elmi dei soldati, che fungono da valuta in game per l’acquisto di varie combo che diversificano il gameplay con alcune novità, e a quel punto si riparte da capo.
Di tanto in tanto arriva qualche dinamica un po’ diversa. In alcuni frangenti, Asterix utilizza Obelix come una sorta di slitta vivente su ripidi pendii – il paragone che ci viene in mente è quello con Crash Twinsanity con la slitta-Cortex – in altri è il corpulento guerriero a dover trascinare una carrucola sulla quale si trova l’amico per fargli raggiungere punti elevati e altrimenti inarrivabili. I vari stage terminano poi con un boss, la cui strategia per sconfiggerlo, a dire il vero, non cambia mai. Un difetto che già riscontravamo in XXL 2 Remastered, ma del resto, come dicevamo, tutto è rimasto immutato. E forse è anche questo il problema serio di questa rimasterizzazione.
ANCORA GIOVANE E FORTE? EEEEEEEEH…
La domanda da porsi di fronte ad Asterix e Obelix XXL Romastered è sostanzialmente relativa al suo insieme: è ancora un gioco giovane e forte? Resta un titolo ancora oggi godibile e che può giustificare un esborso comunque importante (40€)? In entrambi i casi, la risposta è no, o comunque non pienamente. Sorvolando su un prezzo comunque esagerato, XXL Romastered dimostra di avere una struttura dal sapore fin troppo antico, con un gameplay che si riduce a un ossessivo buttonsmashing senza troppi diversivi se non forse le combo che possiamo effettuare con il contatore sulla sinistra dello schermo carico dopo le eliminazioni dei vari romani. Gli attacchi cambiano quel che basta per arricchire l’esperienza, perlomeno le prime 3, 4 o 5 volte. Fatto ciò, la struttura ridondante torna a farsi prepotentemente sentire.
Se non altro, nella sua ingenuità e scarsa ambizione, XXL Romastered resta un gradevole action adventure senza infamia e senza lode, per il quale è stato fatto anche un buon lavoro di restauro delle texture e del comparto grafico in generale.
Inconcepibili però alcuni disguidi, su tutti i bug (alcuni dei quali completamente assenti nella versione originale) e alcuni cali di framerate che affliggono la remastered. E badate bene, parliamo di una remastered, e non di un remake che intende sfoggiare una forma tutta nuova come accaduto per Crash, Spyro e così via. Proprio per questo, trovarci di fronte a problemi tecnici di questo tipo, seppur non eccessivi, stona decisamente.
Se non altro, una delle nuove feature più apprezzate – segnaliamo la presenza di alcune modalità extra, come prove a tempo e abbastanza dimenticabili dopotutto – è la possibilità di switchare in qualsiasi istante, e con la sola pressione di un tasto, dalla versione Romastered a quella originale, che comporta anche un cambiamento del formato che torna al 4:3 e… forse visivamente migliore. È vero che il lavoro di restauro dei modelli dei personaggi e degli ambienti, e qualche texture rinnovata non hanno fatto male al progetto, tuttavia i colori ben più accesi nella versione originale rendono il gioco molto più fumettoso e fedele alle opere originali di Goscinny e Uderzo. Possibile che la versione migliore tra il classico e il Romastered sia proprio la prima? Sono gusti, certo, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più. È paradossale il fatto che il lavoro di restauro sul primo gioco sia stato più corposo rispetto a XXL 2, e che il secondo gioco rimasterizzato sia comunque più riuscito del suo predecessore.
PUNTI DI FORZA
- Ancora oggi un gradevole action adventure
- Lo stile artistico richiama fedelmente i fumetti del duo
- Le aggiunte sono tutto sommato divertenti
PUNTI DEBOLI
- Qualche bug di troppo
- Il peso degli anni si fa sentire, soprattutto nella struttura di gioco
- Un prezzo di lancio esorbitante
Asterix e Obelix XXL Romastered è esattamente come ce lo ricordavamo: colorato, divertente, gradevole ancora oggi da giocare, e lo svecchiamento al comparto grafico aiuta a dimenticare che sono passati ben 17 anni. Il problema però è che nonostante l’occhio venga ingannato, sono proprio passati 17 anni, e il primo gioco in 3D del duo di eroi gallici è invecchiato, e anche tanto. La struttura ridondante delle missioni non viene a sufficienza mediata dalle ambientazioni – XXL 2 resta un gradino sopra nella sua comica follia – e in questa remastered sono comparsi anche una discreta quantità di bug e qualche inconveniente tecnico che non ci aspettavamo. Il gioco resta superiore a XXL 3 – ci voleva poco – ma ci troviamo di fronte inevitabilmente a un passo indietro rispetto al secondo capitolo, e il prezzo di lancio di ben 40€ non aiuta certo questa remastered già di per sé passata in sordina.
A questo punto, guardando al futuro, ci attendiamo prima o poi, forse già nel 2021, anche la remastered di Asterix alle Olimpiadi, che guardacaso giungerebbe proprio in concomitanza con le Olimpiadi di Tokyo (rinviate al prossimo anno a causa della pandemia da Coronavirus). Attenderemo anche quello, se arriverà, ma con la continua convinzione che Microids potrebbe osare qualcosa di più, dando il via allo sviluppo di un titolo veramente frizzante e innovativo – e meno problematico di XXL 3.
Ringraziamo Microids per il codice review di Asterix e Obelix XXL Romastered.
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