Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Asterix e Obelix XXXL: The Ram from Hibernia

[Recensione] Asterix e Obelix XXXL: The Ram from Hibernia

Dopo anni difficili, Asterix e Obelix sono tornati a essere una costante per i videogiocatori. Da un po’ di tempo Microids si è aggiudicata i diritti di sfruttamento dei personaggi nati dalla mente di Goscinny e Uderzo, dando loro nuova linfa vitale ma soprattutto continuità: dopo aver recuperato la serie XXL con la remastered del secondo capitolo, Asterix e i suoi amici sono tornati a cadenza annuale, anche se non sempre le cose sono andate per il verso giusto.

The Crystal Menhir non ha certo sorpreso, a causa di inciampi tecnici e sbilanciamenti evidenti, la remastered – pardon, Romastered dell’originale XXL è stata praticamente ignorata, mentre l’anno scorso è arrivato l’inedito Slap them All che strizzava l’occhio al passato con più semplicità e genuinità. Quest’anno, invece, torna la serie XXL, per l’occasione con un altro nome (più complesso). Da alcuni giorni è infatti arrivato Asterix e Obelix XXXL: The Ram from Hibernia, nuova avventura che si pone come obiettivo principale la già sperimentata co-op vista in XXL 3. Le cose sono andate meglio rispetto al passato? Vediamolo insieme.

Versione provata: PlayStation 5.

A CACCIA DELL’ARIETE

Dopo aver esplorato le più disparate location, dal Nord Europa alla Grecia, passando per Roma e il gigantesco parco a tema ideato da Giulio Cesare, Las Vegum, Asterix e Obelix devono partire per l’Hibernia – l’odierna Irlanda. Chiaramente il plot di base, che non è poi così importante come spesso accade, è cosa già nota: Roma sta facendo il bello e il cattivo tempo anche in Irlanda, e la figlia di un capo villaggio si rivolge ad Asterix e Obelix per aiutarla a fermare le legioni di Cesare.

Da qui, inizia il vero e proprio gioco, nel quale la sensazione di deja vù è ricorrente. XXXL non vuole rivoluzionare o stravolgere, ma prende anzi la formula collaudata con XXL 3, quella cioè di un gioco action adventure senza eccessive pretese fatto di tante botte, qualche puzzle da risolvere di tanto in tanto per sbloccare aree segrete o semplicemente per proseguire nella storia. L’obiettivo è trovare il prezioso, in più sensi, Ariete d’Oro degli irlandesi, fondamentale per riuscire a fermare Roma.

Dopo un rapido tutorial in Gallia, perfetto per familiarizzare con le meccaniche di gioco (che comunque non sono particolarmente complesse da assimilare), Asterix e Obelix iniziano il loro viaggio in Irlanda, che si comporrà di sei ambientazioni complessive da attraversare e liberare dall’influenza romana. Purtroppo la longevità non è certo uno dei pregi del gioco, che si può facilmente concludere in 6 ore o anche meno nel momento in cui vi affiderete alla coop con amici o parenti. Sicuramente questo aspetto aggiunge simpatia all’operazione, condita dalle continue gag di Asterix e Obelix (peccato solo per la mancata localizzazione delle voci in italiano…) e adattissima ai più giovani e alle famiglie, anche se uno sforzo in più non avrebbe certo fatto male. Perché, ad esempio, non aggiungere la possibilità di un matchmaking online, per giocare insieme ad amici distanti oppure altri giocatori sconosciuti?

Parlando più nel dettaglio del gameplay, le novità rispetto a XXL 3 sono contenute, anche se sono presenti alcune modifiche in risposta, pensiamo, ai feedback raccolti con il precedente gioco della serie. Asterix e Obelix possono ad esempio raccogliere da terra armi da utilizzare in battaglia, per aumentare almeno un po’ le possibilità, e sono inoltre presenti numerosi (forse anche troppi) oggetti curativi – una delle critiche di XXL 3 è che fosse troppo crudele in alcuni settori, mentre qui paradossalmente possiamo accusare il gioco dell’esatto contrario. Tutto ciò, ancora una volta, punta verso una chiara direzione: la cooperazione. XXXL vuole spingere il più possibile gli utenti a riunirsi e giocare in compagnia, anche perché questo potrebbe fare da deterrente ai vari difetti del gioco tra cui l’eccessiva ripetitività – elemento, questo, che proprio Osome Studio non riesce ad allontanare dalla serie.

Mancanze? Sì, ce ne sono tante. Non esistono nuove abilità, non c’è una reale progressione nel gameplay, e questo porta a pensare che la produzione, proprio come già accaduto con XXL 3, sia stata pigra e forse bisognosa di qualche mese in più per essere rifinita. Il comparto grafico, se non altro, prosegue nella stessa direzione di The Crystal Menhir dopo la parentesi 2D di Slap them All, con il design degli ambienti e dei personaggi che riprende lo stile già visto al cinema anche con Asterix e il Regno degli Dei pochi anni fa. Forse non originalissimi, ma riescono a trasporre con buona fedeltà le opere di Goscinny e Uderzo.

PUNTI DI FORZA

  • Simpatico per la coop
  • Le ambientazioni sono valide

PUNTI DEBOLI

  • Il gameplay sempre uguale
  • Prezzo esagerato

Asterix e Obelix XXXL: The Ram from Hibernia è l’ennesima dimostrazione che Osome non ha ancora capito come gestire al meglio questo franchise. I difetti che trovavamo in XXL 3: The Crystal Menhir sono stati parzialmente limati e aggiustati, anche se il nuovo gioco mantiene alcune importanti difficoltà come un comparto ludico non proprio esaltante e la longevità bassissima, con rigiocabilità inesistente. Ciononostante, la componente coop salva, in parte, un titolo che diverte se giocato in compagnia, più per la presenza di amici e parenti che per il gioco in sé. Se non altro, unisce, e questo è sempre importante. Peccato poi per un prezzo decisamente alto, problema che abbiamo riscontrato anche nel disastroso Cobra Kai 2.

Ringraziamo Microids per il codice review di Asterix e Obelix XXXL: The Ram from Hibernia.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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