Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Atomic Heart: Annihilation Instinct (DLC)

[Recensione] Atomic Heart: Annihilation Instinct (DLC)

C’è un che di strano, quaggiù in città, e chi chiamerai? No, non i Ghostbusters, ma un protagonista che già ha avuto a che fare con la rivolta dei robot di Atomic Heart ed è preparato per una nuova missione. Da queste semplici premesse parte Annihilation Instinct, il primo DLC del gioco di Mundfish che promette, finalmente, di aggiungere nuovi tasselli alla storia.

Ambientato dopo uno dei finali del gioco (niente spoiler, non preoccupatevi), in Annihilation Instinct riporta in scena P-3, suo malgrado protagonista di questa bizzarra avventura nella distopica russia, portandolo a fare quello che sa fare meglio: combattere robot, di continuo. Vi raccontiamo tutto sul DLC nella nostra recensione.

Versione provata: PlayStation 5.

I robot sono tornati, di nuovo

Come detto, non faremo alcuno spoiler, anche se in realtà per fruire alla perfezione di Annihilation Instinct, sebbene sia accessibile in qualsiasi momento dal menù principale, occorre aver concluso almeno una volta la trama di Atomic Heart (se volete provarlo, ricordiamo che è ancora disponibile nel catalogo di Xbox Game Pass). Al centro di queste nuove vicende ci sono Nora e Nonna Zina, personaggi come sempre sopra le righe e bizzarri almeno quanto il gioco stesso.

Inutile addentrarsi troppo nell’intreccio narrativo (se di intreccio si può parlare), anche perché il DLC si può completare in circa 2 ore e mezza se avete già abbastanza dimestichezza col titolo. Vi basti sapere che il pacchetto, per volontà degli sviluppatori, limita notevolmente l’arsenale e le possibilità rispetto alla campagna principale di Atomic Heart, dando a P-3 solo una pala per la prima parte della storia e una nuova arma, la NOME ARMA, per la seconda. Se non altro, arriva anche una nuova abilità legata al guanto, che consente di rallentare il tempo e tutti i nemici intorno, e il raro consumabile Alionka, un vero e proprio buco nero che devasta tutti i nemici in un istante. Detto così, sembra che il combattimento risulti molto facilitato… e in effetti è proprio così, almeno fino a un certo punto.

A partire da una sequenza molto strana, che sembrava presagire qualche novità curiosa anche in termini di ambientazione, in realtà Annihilation Instinct si scioglie molto rapidamente. Le strutture sono sempre interessanti, lo stile e il design anche, e i livelli, seppur molto lineari, confermano una buona organicità del DLC, strutturato sulla base di una ricerca di otto robot da inviare poi alla base. Oltre a questi combattimenti continui, tuttavia, non c’è altro da fare, e anche la storia, complici comprimari altamente dimenticabili, non riesce mai davvero a intrattenere a differenza della trama principale di Atomic Heart.

Oltre a ciò, è inspiegabile la netta differenza di difficoltà tra gli incontri normali e quelli contro i due boss da affrontare nel corso del DLC, che in realtà sono lo stesso nemico ma con due livelli di potenza. Mentre superare gli scontri con i robot nel corso della storia è una formalità, anche se dotati della sola pala fornita all’inizio del pacchetto, le boss fight fanno letteralmente sudare sette camicie, anche dopo aver potenziato tutto ciò che può essere potenziato (vale a dire le due nuove armi). Tra attacchi facili da leggere ma non altrettanto da evitare, e un altissimo rischio di imprecazioni dovute a KO improvvisi, superare soprattutto lo scontro finale può rappresentare una sfida stimolante ma anche sbagliata a causa di una curva di apprendimento ripidissima.

Tornando su binari di positività, il DLC non delude né sotto il profilo grafico, né per la colonna sonora, sfruttando brani già noti dopo la campagna e nuove tracce create da ScaryON, BassnPanda, Atlaxsys. Nonostante l’assenza di Mick Gordon, la colonna sonora conserva l’atmosfera e l’identità dell’esperienza principale, rendendo ancora più esaltanti proprio le (maledette) boss fight. Se siete interessati, ecco le nuove musiche di Annihilation Instinct, pubblicate da Mundfish negli ultimi giorni su YouTube.

PUNTI DI FORZA

  • L’inconfondibile stile artistico è sempre quello

PUNTI DEBOLI

  • Breve
  • Troppo sbilanciamento tra nemici e boss

A differenza di Atomic Heart, opera prima di Mundfish che è riuscito a colmare quel fastidioso vuoto nel genere immersive sim che negli ultimi anni ha avuto ben pochi esponenti di lusso, il suo primo DLC Annihilation Instinct non è un contenuto imprescindibile, e anzi abbandona gran parte della sua filosofia per dare vita a una breve avventura fatta di tanta azione condensata in appena due ore circa. Peccato, anche se tornare nella Russia distopica ci ha fatto sicuramente piacere.

Ringraziamo Focus Entertainment per il codice review del DLC.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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