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[Recensione] Chernobylite (PS5)

Il disastro di Chernobyl è stato a mani basse tra i peggiori della storia moderna, è per questo che opere del genere sono da apprezzare: esse ricordano un capitolo scuro e difficile e, ora più che mai, attuale.

L’ispirazione quindi non manca di certo e questo è ciò che ne può scaturire; fatte le premesse, andiamo ora a parlare di questo indie nella nostra recensione.

Chernobylite è uscito il 21 aprile 2022 su PS5 e Xbox Series X|S in versione standalone, portando su nuova generazione diverse migliorie al titolo base, nel quale affronteremo una difficile sopravvivenza in una Chernobyl del 2016, a 30 anni dal noto disastro nucleare.

Versione provata: PS5.

 

LA STORIA NON SI PUO’ CAMBIARE

La storia gira attorno a Igor, un fisico ed ex operaio della centrale nucleare nell’86, di recente ritornato nell’area per indagare sulle sue stranezze ma soprattutto per cercare la sua fidanzata Tatyana, scomparsa proprio nei dintorni di Pripyat, città in questione, che, nonostante la zona sia inabitabile a causa delle radiazioni, sarà disseminata di ostacoli e soldati della NAR: multinazionale che ha acquisito i diritti di sfruttamento dell’area e che conduce esperimenti disumani; a loro si aggiungono creature mutanti legate al minerale chernobylite, diffuso a Chernobyl a seguito del disastro nucleare.

Durante il viaggio potremo contare su alcuni alleati, stalker o mercenari, che possono essere convinti ad unirsi, e su certi strumenti, quale ad esempio la pistola in grado di aprire squarci dimensionali e che permette al protagonista di viaggiare istantaneamente da un luogo all’altro in tranquillità.

La storia inizia in maniera dinamica e si continua a sviluppare in maniera leggermente più lenta, lasciando molte domande in attesa di una risposta che fatica ad arrivare; c’è poi l’elemento GdR, con punti esperienza ottenuti al completamento degli obiettivi principali e secondari che possono poi essere usati per sbloccare nuove abilità, come: maggiore padronanza delle armi, capacità di mimetizzarsi più facilmente nell’ambiente, ottenere più risorse durante i propri viaggi, ecc., il che rende più semplice sopravvivere alle intemperie.

In seguito alla scelta della missione, ci si sposta per l’esplorazione della Zona Contaminata: l’obiettivo sarà spostarci per cinque macro-aree, raccogliere le risorse al loro interno, affrontare soldati o creature nemiche e portare al termine i nostri obiettivi nel migliore dei modi; oltre alle missioni principali, che consentono il proseguimento della trama, vi sono alcuni obiettivi secondari che potremo svolgere per conto nostro o affidandoli agli alleati scelti, facendo (nel primo caso) attenzione a salute e psiche di Igor, le quali possono entrambe deteriorarsi facilmente in seguito ad avvenimenti eccessivamente strani o a danni subiti.

Il gameplay propone uno sparatutto in prima persona misto ad un survival horror con anche un pò di gioco di ruolo, il tutto unito a componenti di crafting e stealth che vanno a concludersi nella gestione di una base, nella quale passeremo la maggior parte del tempo a disposizione nel gioco: viene sbloccata al termine del prologo ed è l’area da cui potremo pianificare e da cui faremo ritorno a fine missione; qui parleremo anche con i nostri compagni, scoprendo di più della loro personalità ed eventualmente facendoci insegnare utili abilità da impiegare all’esterno contro i nemici, e utilizzeremo risorse raccolte sul campo per costruire strutture e strumenti, utili al fine del gameplay, e oggetti più “estetici” che miglioreranno l’umore e la salute degli alleati che abbiamo reclutato nel corso del viaggio.

L’ambientazione di questa Chernobyl ricostruita, oltre che impreziosita da una grafica next-gen di gran spessore, risulta convincente e punta ad uno stile realistico sfruttando una palette di colori spenta, stando a sottolineare la decadenza e la rovina che dominano la zona interessata, cosa che abbiamo apprezzato davvero in quanto rende l’idea del luogo su cui stiamo camminando.

Su PS5 abbiamo avuto modo di confrontare i controlli e le sensazioni affidate al DualSense, il quale non trova il suo massimo potenziale con i grilletti adattivi, sfrutti molto poco e senza una vera e propria innovazione, mentre con il feedback aptico cambia la situazione: gli spostamenti dimensionali e gli scontri a fuoco rendono realmente l’immersività di questo avanzamento in termini di hardware, il quale viene inoltre messo alla prova, passata a pieni voti, dei tempi di caricamento che risultano notevolmente abbassati grazie al ben noto SSD della console Sony, facendo così diventare molto veloce l’azione del completare una missione e passare alla successiva.

 

PUNTI DI FORZA

  • Grafica notevole su PS5
  • Trama e ambientazione profonde
  • Buon sistema di crafting

PUNTI DEBOLI

  • Gameplay poco vario

 

Chernobylite è perciò un indie che merita per molti aspetti, ma che scivola nel momento in cui si analizza a fondo il gameplay, soprattutto a causa della poca varietà lamentata dagli utenti che con la versione PS5 non trova un gran miglioramento, tuttavia risulta ugualmente un titolo godibile e con una trama profonda che riesce a trasmetterci le sensazioni del protagonista.

Ringraziamo The Farm 51 per averci fornito il codice review.

Scritto da
Marco "Connor" Corazza

Videogiocatore dall'infanzia, dalla fine degli anni '90, fino ad arrivare ai titoli più recenti. Dal PC alla console, una vita basata su questo mondo, appassionato di trame fitte e giochi in team.

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