Il primo Cities Skylines si è rivelato un gioco estremamente valido. Dopo i lanci non del tutto riusciti di SimCity e Cities XL, i fan dei city builder potevano finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ora è giunto il momento di una rigenerazione urbana o, per meglio dire, di un seguito. Vediamo insieme il risultato finale della nuova opera di Colossal Order, Cities Skylines II!
Un arduo compito
Cities: Skylines II deve affrontare un compito estremamente difficile. Il primo capitolo ha subito molti cambiamenti negli otto anni trascorsi dalla sua uscita, con una serie di aggiunte ricche di nuovi contenuti. Nuove mappe, nuovi stili architettonici, nuovi edifici, nuove meccaniche… tutto questo ha trasformato un gioco già estremamente valido nella sua versione vanilla in un vero e proprio gigante del city building. È evidente che il secondo gioco non offrirà le stesse possibilità fin dall’inizio, poiché sono già previste espansioni e dlc che andranno ad ampliare il gameplay.
All’inizio della nostra partita, il gioco ci mette a disposizione diverse mappe situate in diversi angoli del mondo nelle quali possiamo fondare la nostra città. Possiamo occuparci dello sviluppo di un villaggio di montagna, affrontare l’arduo compito di creare e collegare città sui fiordi o pianificare una località isolana. Ogni luogo si distingue per il proprio clima, da cui dipendono l’alternarsi delle stagioni, la durata del giorno e le condizioni meteorologiche. La città ha un aspetto incantevole di notte, ma costruire qualcosa di preciso al buio non è né facile né piacevole. Fortunatamente, il ciclo notte/giorno può essere disattivato nelle opzioni.
Questa volta le cose si fanno in grande
Parlando dell’area di gioco, potremmo effettivamente sentirci sopraffatti. Nel Dev Diary di Colossal Order è stato annunciato che l’area giocabile è fino a 5 volte più grande di quella che abbiamo visto nel capitolo precedente. Sebbene la dimensione di una singola casella di terreno sia stata ridotta, ora abbiamo la possibilità di acquistarne tantissime. Costruire una città richiederà quindi un investimento di tempo e denaro molto maggiore rispetto all’originale. Fortunatamente, l’interfaccia è chiara e le singole meccaniche sono ben descritte, per cui sia la semplice delimitazione delle zone, sia la costruzione di strade, sia i contenuti più avanzati non creano problemi in questo senso.
Se questo è il vostro primo contatto con la serie, o se ci state tornando dopo una pausa di molti anni, non preoccupatevi. Il gioco inizia con un ampio tutorial, che aiuta a gettare le basi della prima città in modo relativamente indolore. Cities Skylines II spiega in dettaglio come costruire le strade, come attirare i primi abitanti e cosa fare per evitare che fuggano. Una volta costruiti i primi edifici e allacciate le tubature e l’elettricità (non preoccupatevi, non dovete farlo manualmente, ma solo collegare l’edificio alla strada sotto cui passano le tubature), il gioco smette di guidarvi per mano e inizia la grande sperimentazione. Fortunatamente, non tutto si basa su tentativi ed errori, perché la prima volta che si cerca di utilizzare una nuova meccanica, compare un avviso che mostra cosa si può fare con la funzione in questione.
La grande novità rispetto al capitolo precedente è che questa volta il gioco è stato integralmente tradotto in italiano, rendendo più facile la fruizione anche a chi non è ferrato nella lingua di Albione.
Fare il sindaco non è troppo difficile!
Sia la pianificazione delle zone che la costruzione delle strade sono semplici e divertenti. La nuova modalità griglia permette di creare quartieri ordinati in pochi secondi e, quando si creano le strade, il gioco indica gli angoli con cui collegarle ad altre sezioni, la lunghezza e la loro pendenza. Le intersezioni ordinarie sono molto facili da convertire in rotatorie, e possiamo anche costruire dei parcheggi, sia in superficie che sotterranei.
Alcuni cambiamenti si notano anche nel caso degli edifici per i servizi cittadini. Nel passato, quando un edificio non era più in grado di far fronte ai suoi compiti, era necessario costruirne uno nuovo; qui, invece, è sufficiente ampliarlo con un upgrade. Quasi tutti gli edifici possono essere ampliati, ad esempio aumentando il numero di posti auto per le ambulanze in una clinica o installando un parco giochi accanto a una scuola. In questo modo si può risparmiare molto spazio, anche se alcuni ampliamenti richiedono un ulteriore uso del suolo, ma i costi di manutenzione di un edificio ampliato aumentano drasticamente.
Con la crescita della popolazione e la comparsa di più edifici nei nostri quartieri, le richieste degli abitanti diventano maggiori. All’inizio le richieste sono basilari, come l’accesso all’elettricità, all’acqua potabile e ai servizi igienici. In seguito, ci si deve interessare anche di offrire agli abitanti sicurezza, assistenza medica e un facile accesso all’istruzione. Se le università sono sovraffollate e gli agenti di polizia sono troppo pochi per prevenire la criminalità, i cittadini inizieranno a lamentarsi, chiedendo un trattamento migliore. La costruzione di fabbriche troppo vicine alle aree popolate metterà i cittadini nella morsa dello smog, con ripercussioni sulla loro salute. D’altra parte, se le fabbriche sono troppo lontane, potrebbero esserci problemi e i pendolari aumenteranno gli ingorghi.
Ricordate gli ingorghi infernali del primo Cities Skylines che si verificavano letteralmente ovunque, anche in autostrada quando le auto cambiavano corsia? Qui la situazione è decisamente migliorata! Ora gli automobilisti sono in grado di usare la carreggiata in modo più ragionato e il traffico è decisamente più scorrevole, ma siamo ancora lontani dalla perfezione. I veicoli cambiano corsia all’ultimo momento, spesso ostacolando il flusso delle auto in entrambe le direzioni, persino invertendo la marcia. Colossal Order si è vantata del fatto che il sistema di selezione delle strade per i veicoli di emergenza è stato riprogettato. In effetti, l’ambulanza è in grado di scegliere un percorso più lungo ma meno congestionato per arrivare a destinazione, ma a volte qualcosa va storto e si blocca con gli altri utenti della strada a un incrocio trafficato.
Cities: Skylines 2 non è un gioco difficile. Anche se gli inizi sono un po’ stressanti, perché i soldi scarseggiano e un’espansione cittadina troppo rapida potrebbe prosciugare il nostro budget, dopo qualche ora si riesce a gestire le finanze in modo autonomo. I soldi crescono così tanto che, se si investe con criterio, non si può andare in rosso, e anche se si inizia ad avvicinarsi pericolosamente allo 0 sul conto, è sufficiente lasciare tutto tranquillo per qualche minuto. A meno che non ci sia un’apocalisse nel frattempo, potete essere certi che non accadrà nulla di terribile, gli abitanti se la caveranno e le entrate fiscali vi permetteranno di costruire altri edifici.
La pianificazione è essenziale
Costruire una città è molto divertente. Soprattutto quando l’indicatore che mostra lo stato delle entrate diventa verde e lo spettro dell’imminente bancarotta comincia lentamente ad allontanarsi. Tuttavia, se non fosse per il design del gioco, iniziare sarebbe molto difficile. Infatti, di tanto in tanto veniamo inondati di denaro dal nulla, sia che si tratti di raccogliere sussidi governativi che di ricevere bonus per aver raggiunto i livelli di sviluppo successivi. Il sistema delle pietre miliari, su cui si basa il gameplay, è una soluzione con degli aspetti sia positivi che negativi. Da un lato, c’è qualcosa a cui aspirare, dato che le soglie successive danno accesso a edifici sempre più avanzati; dall’altro, rende la pianificazione della città molto più difficile. Man mano che si raggiungono obiettivi più alti, si sbloccano anche i permessi di espansione, che servono a pagare altri terreni per l’espansione, e i punti sviluppo, che possono essere scambiati con edifici e servizi sempre più avanzati. Se questo schema non è di vostro gradimento, quando iniziate una nuova mappa potete scegliere di sbloccare tutto e subito.
Un ottimo esempio dell’effetto un po’ controverso del sistema di pietre miliari sul gameplay è rappresentato dai tram: sebbene possano essere sbloccati in tempi abbastanza rapidi, la costruzione delle rotaie avviene di solito in una fase successiva dell’espansione cittadina, quando le finanze si sono un po’ stabilizzate. Questo è stato anche il nostro caso. Inizialmente ci siamo concentrati sulla creazione di linee di autobus per consentire ai residenti meno abbienti di recarsi al lavoro o a scuola. Abbiamo pensato ai tram solo quando la città è cresciuta un po’. È vero che i binari possono essere posati sulle strade esistenti, ma cercare di far passare i treni su di essi ha creato il caos in città. A quel punto l’unica cosa da fare è riprogettare la viabilità urbana. La rimodellazione delle strade, tuttavia, comporta la riorganizzazione di alcune aree. La demolizione di molti edifici residenziali significherà che le strutture più vicine alla zona commerciale potrebbero rimanere senza clienti. Tutte queste sono problematiche assolutamente verosimili, che anche le nostre città reali affrontano ogni qual volta si palesa la necessità di un cambiamento urbanistico.
Ciò che invece non funziona attualmente è il sistema economico, con i servizi di produzione cittadini che commerciano solo attraverso le connessioni con le città esterne, e non acquistano le risorse interne che la nostra città produce. Allo stesso modo anche i porti commerciano principalmente con le aziende di stoccaggio della città, e non con altri edifici o servizi cittadini. Se tutto funzionasse adeguatamente sia i porti che le aziende produttive dovrebbero commerciare con tutti gli edifici e i servizi di zona, consentendo l’import/export cittadino. Questo è un problema causato da un bug che Colossal Order ha già identificato, ma siamo ancora in attesa di una soluzione.
Un gioco pesante come il cemento armato
La qualità della grafica è un argomento che ha suscitato molto interesse nella comunità dei videogiocatori. In questo campo possiamo parlare sia di pro che di contro. Cominciamo con i pro. Gli sviluppatori hanno deciso di abbandonare lo stile un po’ cartoonesco del primo gioco, dirigendosi verso una direzione più vicina al realismo. In questo modo la città appare molto più imponente e uno sguardo alla metropoli creata ai piedi delle maestose montagne dà un senso di soddisfazione.
È evidente però quanto il gioco abbia qualche problema di ottimizzazione: con la nostra configurazione di prova, che monta un Ryzen 7 1700, 16gb di ram, una 3070ti e un NVME, è necessario intervenire parecchio sulle opzioni grafiche per mantenere Cities Skylines II ad un frame rate abbastanza accettabile ad una risoluzione di 2560×1080. Va detto che le opzioni grafiche avanzate permettono di intervenire su un numero incredibile di dettagli, e il gioco sarebbe in teoria molto scalabile. È disponibile il filtro per l’upscaling di AMD, il Fidelity FX, ma non il DLSS di nVidia; si può intervenire sulla qualità delle nuvole, e anche impostare le iper realistiche nuvole volumetriche. Sono poi presenti degli scaler per la qualità dell’illuminazione globale, con tanto di post processing, e qualità dei riflessi, ed è possibile anche scegliere il livello di animazioni dei cittadini. Colossal Order ha già affermato di non essere riuscita a rendere il gioco più fluido entro il giorno di uscita, ma ha promesso di intervenire successivamente con delle patch risolutive. Per il momento Cities Skylines II rimane un city builder che metterà a dura prova le vostre configurazioni, soprattutto se intendete raggiungere i 60fps stabili. Se invece siete disposti a scendere a più di qualche compromesso e ad attendere qualche miglioramento tecnico o avete a disposizione un PC ninja allora Cities Skylines II è decisamente il city builder che cercate.
Ringraziamo Plaion per il codice review di Cities Skylines II.
Riassunto
Riassunto
Anche se non ci sono grandi rivoluzioni rispetto al primo capitolo, o forse proprio per questo motivo, si può già dire che Cities Skylines II è il degno erede del suo predecessore, e in futuro, con l’uscita delle immancabili espansioni e qualche aggiustamento tecnico potrà anche superare il primo Cities. Ad ogni modo, la base creata da Colossal Order è solida, il gameplay è coinvolgente e quindi vale sicuramente la pena provarlo.
Pro
Tutorial comprensibile che spiega tutto dal principio Ottima traduzione in italiano Molti piccoli cambiamenti rispetto al predecessore, che influenzano positivamente il gameplay Flusso del traffico notevolmente migliorato rispetto al primo gioco…Contro
…ma siamo ancora lontani dalla perfezione Sarebbe stato necessario più tempo per ottimizzare il gioco Qualche bug di troppo- Concept & Trama9
- Gameplay8
- Comparto Artistico8
- Comparto Tecnico6
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