Sono passati otto anni da quel 2012 in cui CD Projekt RED annunciò Cyberpunk 2077, un nuovo action GDR in prima persona ispirato al gioco da tavola Cyberpunk 2020. Fin da subito è risultato chiaro che con Cyberpunk 2077 l’azienda polacca aveva intenzione di creare un gioco ancora più ambizioso di The Witcher 3, altro titolo super acclamato dalla critica videoludica nonché vincitore del GOTY 2016. Ed è forse a causa di questa ambizione che il titolo ha subìto diversi rinvii, creando un po’ di malcontento tra i videogiocatori. Nonostante la lunga attesa, Cyberpunk 2077 è finalmente realtà e, ovviamente, non ci siamo lasciati scappare la possibilità di recensirlo. Ecco a voi dunque la recensione dedicata a Cyberpunk 2077; vi auguriamo una buona lettura.
Nota: Le versioni provate sono quelle PS4 (Fat) e PS5 [post patch 1.04].
Benvenuti a Night City
Come abbiamo visto nei vari episodi del Night City Wire, protagonista di Cyberpunk 2077 è V, personaggio a cui viene dato il compito di rubare un chip decisamente prezioso. Chip che si rivela contenere l’immagine residua di Johnny Silverhand, cantante anarchico di un rock band che, come certamente saprete, è stato interpretato dal carismatico Keanu Reeves. Scopo dell’uomo è quello di vendicarsi delle corporazioni che governano Night City. Tale premessa legherà i destini di V e Johnny che ci accompagnerà per praticamente tutta la main quest. Ci piacerebbe scendere maggiormente nei dettagli della trama ma preferiamo lasciarvi scoprire da soli tutte le sfaccettatura e le avventure che vivrete durante la campagna principale. Vi basti sapere però che nel corso delle circa 30-40 ore che abbiamo passato a svolgere la main quest, Cyberpunk 2077 ci ha completamente stregati. Come in The Witcher 3, la storia risulta ben scritta e piena di filoni narrativi che dipenderanno solo ed esclusivamente dalle nostre scelte. L’intero arco narrativo viene determinato infatti dal sistema di dialoghi, in cui saremo noi a decidere, volta per volta, come comportarci. Non pensiate però che CD Projekt RED si sia fermata solamente ad un sistema di risposta multipla per giustificare i vari switch della trama. Molto dipenderà dal modo in cui decideremo di buildare V e, soprattutto, dal background narrativo (origin story) che assegneremo al personaggio. A inizio gioco ci verrà chiesto infatti di scegliere un background tra Nomade, Ragazzo di Strada e Corpo. A seconda della selezione fatta, V potrà accedere a dialoghi unici ed avrà una missione prologo del tutto inedita (salvo poi ricollegarsi in ogni caso al filone principale). Ma non finisce qui perchè la trama principale risulta strettamente collegata alle missioni secondarie tanto da rendere difficile la distinzione tra main e sub quest. Fin dai primi momenti di gioco Night City sarà sommersa di icone e attività secondarie lasciando al giocatore la libertà di decidere quando e come affrontarle. Se in molti open world e GDR sareste spinti a giocare la storia principale lasciandovi alle spalle le attività minori, in Cyberpunk 2077 risulterà naturale svolgerle in contemporanea agli avvenimenti principali. In altre parole le attività secondarie di Cyberpunk 2077 non hanno una funzione riempitiva ma risultano parte integrante dell’intero gioco. Nonostante l’estrema quantità di sub-quest, dobbiamo ammettere di aver trovato un’ottima varietà, con storie secondarie intriganti e ben scritte. Tra l’altro alcuni di questi filoni ci daranno accesso alle tanto amate romance, relazioni sentimentali che potrete attivare durante il proseguo della storia (qui il nostro approfondimento). Presenti anche i contratti che ci saranno assegnate dai fixer. Si tratta dell’equivalente dei contratti di The Witcher 3 in cui ci verrà richiesto i compiere determinate azioni: uccidere, salvare un obiettivo o, ancora recuperare dati sensibili o oggetti di valore.
Immersione ruolistica
Sebbene il protagonista di Cyberpunk 2077 abbia un nome preimpostato (V), CD Projekt RED ha deciso di inserire un possente editor attraverso cui personalizzare il nostro alter-ego. Oltre al sesso, potremo personalizzare volto, capelli, barba, fisico, segni particolari (tatuaggi, cicatrici), denti, lunghezza unghie, occhi, tono di voce e molto altro ancora. Grazie alla miriade di combinazioni sarà possibile creare personaggi praticamente unici. Se a livello estetico il lavoro svolto da CD Projekt è decisamente superlativo, quello svolto sullo sviluppo del personaggio è addirittura superiore, soprattutto se confrontato con quello gli altri GDR. Il sistema di progressione risulta infatti profondo e ricco di opzioni, lasciando al giocatore piena libertà di azione. Questo perchè in Cyberpunk 2077 non esiste il concetto di classe lasciando al giocatore la facoltà di decidere come potenziare il suo alter-ego. In particolare, la progressione del personaggio si basa su cinque attributi principali: Fisico, Riflessi, Capacità tecniche, Intelligenza e Freddezza. Attributi che possiamo aumentare con i relativi punti ottenuti ad ogni nuovo livello da V. Ovviamente dovrete investire con cura ogni punto in quanto le scelte fatte incideranno sulla vostra build. Se ad esempio volete “costruire” un personaggio forte fisicamente e abile nell’hacking dovrete potenziare gli attributi Fisico ed Intelligenza. Se invece preferite uno stile di gioco stealth e più incentrato sulla velocità di movimento dovrete investire su Freddezza e Riflessi. Nulla vi vieterà comunque di costruire un personaggio equilibrato in tutti gli attributi. Il nostro consiglio è però quello di concentrarsi su due massimo tre attributi così da poter costruire build più specializzate e potenti. A sua volta, ogni attributo, con un level cap massimo di 20, è infatti suddiviso in 2/3 abilità, per un totale di 12. Inoltre, ogni abilità è suddivisa in talenti, particolari bonus attivi o passivi che potremo sbloccare con i punti talento ottenuti ad ogni nuovo livello. Tra l’altro, ogni abilità avrà un proprio livello di progressione che non dipenderà dal livello di esperienza di V ma dalle azioni che compieremo durante il gameplay. Ad esempio, eseguendo uccisioni silenziose potremo potenziare l’abilità “stealth” mentre utilizzando mitragliatrici o fucili a pompa potremo migliorare l’abilità “annihilation”. Nonostante ciò, il livello di ogni abilità rimarrà strettamente legato al livello dell’attributo di riferimento. E’ questo il motivo per cui, poco sopra, vi abbiamo consigliato di concentrarvi sullo sviluppo di un ristretto numero di attributi. Ad ogni modo avrete capito che il sistema pensato da CD Projekt RED è decisamente profondo ed intrigante, anche se nei primi istanti di gioco potrebbe disorientarvi. Tuttavia, una volta che avrete preso dimestichezza con i menù di potenziamento, l’intero sistema si rivelerà funzionale. Inutile dire che le combinazioni a vostra disposizioni sono pressoché infinite, permettendovi di creare build completamente inedite.
Io, Cyborg
Oltre al sistema di progressione sopra descritto, Cyberpunk 2077 offre la possibilità di personalizzare V con accessori ed equipaggiamenti che, oltre ad avere un fine estetico, incideranno sulle statistiche del personaggio. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, infatti, potremo inserire accessori per gambe, testa, busto e via dicendo. La vera novità riguarda perà i cyberware, particolari innesti cibernetici con cui potremo potenziare 10 parti del corpo di V, rendendolo più simile ad un cyborg piuttosto che ad una persona in carne ed ossa. Ad esempio, potenziando le gambe potremo compiere salti più alti mentre, potenziando le braccia, potremo sferrare colpi più potenti. Ovviamente tutto ciò avrà un costo: dovremo recarci da uno dei tanti “bisturi” e spendere la moneta di gioco guadagnata nel corso delle varie attività. Tra l’altro, ogni cyberware, così come le armi, di cui parleremo più avanti, sono classificate per rarità, incentivando il giocatore a trovare potenziamenti sempre migliori. Ma non finisce qui perchè cyberware, equipaggiamenti ed armi possono essere potenziati a loro volta inserendo accessori grazie a degli appositi slot, il cui numero dipenderà dalla rarità dell’oggetto. Insomma, il sistema congeniato da CD Projekt RED ha dell’incredibile e credeteci quando diciamo che le opzioni disponibili sono praticamente infinite. Certo per poter sfruttare a pieno le possibilità a vostra disposizione dovrete investire diverso tempo nel menù di gioco ma del resto ci troviamo di fronte ad un portentoso GDR che fa della personalizzazione il suo fiore all’occhiello.
Open World, FPS, GDR o Stealth Game?
Dopo aver spolpato in tutto e per tutto la personalizzazione e il sistema di progressione di V è giunto il momento di parlare del gameplay. Definire Cyberpunk 2077 come un “semplice” action GDR sarebbe riduttivo. Questo perchè il titolo creato da CD Projekt RED rappresenta un insieme di generi videoludici, che l’azienda polacca è riuscita ad amalgare alla perfezione. Innanzitutto Cyberpunk è ambientato a Night City, città completamente esplorabile a piedi o servendoci dei tanti veicoli a disposizione. Veicoli che meritano una menzione in questa recensione. Ogni abitacolo risulta ispirato grazie ad un design (sia della carrozzeria che degli interni) che si adatta alla perfezione al mondo sci-fi disegnato da CD Projekt. Tra l’altro, come anticipato in uno degli ultimi Night City Wire, i veicoli risultano suddivisi in cinque classi: economy, executive, sport, hypercars o heavy duty. Si passa quindi da veicoli più economici a veicoli di più alta cilindrata che, ovviamente richiederanno maggior denaro per essere acquistati. Certo, potremo sempre decidere di rubarli, ma così facendo non potremo disporne a nostro piacimento (un po’ come accade con Rutilia in The Witcher 3). Presente tra le altre cose la Porsche 911 Turbo del 1977, ridisegnata in stile futuristico per ben adattarsi al contesto di Cyberpunk 2077. Tralasciando la parentesi automobilistica, l’esplorazione della Città dei Sogni vi permetterà di raggiungere attività e luoghi di interesse, come accade nella maggior parte degli open-world. Non pensiate però che il gameplay di Cyberpunk 2077 sia l’equivalente di un GTA V, di un Just Cause o di un Assassin’s Creed. Il titolo targato CD Projekt RED è paragonabile ad un Deus Ex: Mankind Divided, in cui il mondo di gioco è caratterizzato da quest e “dungeon” completabili con un approccio libero e basato sulle abilità del personaggio. La libertà di approccio è accompagnata da un level design che ci consentirà di attuare diverse strategie. Nella maggior parte dei casi potremo decidere se attaccare frontalmente come nei più classici degli FPS o se adottare una tattica basata sullo stealth o sull’hacking. In questo secondo caso potremo, ad esempio, trovare percorsi secondari o attivare dei diversivi per eliminare silenziosamente i nemici. Ovviamente non tutte le alternative saranno attuabili allo stesso momento: tutto dipenderà dagli attributi e dalle abilità di V, le quali ci permetteranno (o meno) di eseguire determinate azioni o di sbloccare dialoghi unici per avanzare. Se tuttavia preferite un approccio basato sul gunplay nessun problema; anche da questo punto di vista Cyberpunk 2077 si rivela un titolo decisamente interessante. Il sistema di mira risulta infatti fluido e preciso, mentre la sensazione degli hitmarker è decisamente appagante. In particolare, i danni inflitti ai nemici dipendono da un algoritmo matematico, in cui incideranno statistiche di V, rarità dell’arma e zona del corpo colpita. Insomma, un gunplay che ben si adatta alla componente ruolistica del gioco. A rendere il tutto ancora più interessante troviamo l’ottima varietà di armi a disposizione, ognuna con caratteristiche e feeling unici. Avremo a che fare, ad esempio, con mitragliatrici, fucili a pompa, fucili da precisione, armi tech e molto altro ancora. Disponibili anche armi bianche, che V potrà utilizzare per il corpo a corpo. Purtroppo, il combattimento melee risulta piuttosto legnoso con animazioni e impatti abbastanza deludenti. Nonostante ciò, anche in questo caso le armi contundenti rimangono varie ed esteticamente ispirate.
CyberBUG 2077
Ancora prima dell’uscita del gioco supponevamo che i rinvii di Cyberpunk 2077 fossero causati dai tanti bug e glitch grafici che stavano affliggendo la versione base del gioco. Purtroppo, sembra che i mesi aggiuntivi di sviluppo non abbiano risolto il problema, almeno su PS4 (e ipotizziamo anche su Xbox One). Nel momento in cui stiamo scrivendo la recensione (post patch 1.04) la situazione su old gen è infatti disastrosa, tanto che le versioni PS4 e PS5 sembrano due giochi completamente diversi. E’ per questo motivo che nell’analizzare l’aspetto tecnico grafico descriveremo distintamente la situazione delle due versioni.
PS5
Prima di analizzare la situazione su PS5 dobbiamo sottolineare che la versione che gira sulla nuova console Sony è quella di PS4 Pro che viene riprodotta in retrocompatibilità. Questo perchè la versione upgradata per PS5 arriverà solo nel 2021 tramite un aggiornamento gratuito che permettera agli utenti di beneficiare di tutti i miglioramenti del caso. Nonostante ciò Playstation 5 ottimizza al massimo la versione PS4 Pro offrendoci una Night City viva e ricca di dettagli, in cui neon, pubblicità e insegne luminose creano un’atmosfera di impatto. Ciò grazie all’ottimo sistema di illuminazione gestito dal RED Engine 4, il motore grafico utilizzato da CD Projekt. La metropoli, suddivisa in 7 distretti, mostra una varietà invidiabile, incentivando il giocatore ad esplorare ogni piccolo luogo d’interesse e portandolo ad evitare il viaggio rapido. Tra l’altro ogni distretto risulta avere una propria identità, grazie al contesto sociale costruito dall’azienda polacca. Il tessuto sociale di Night City è infatti suddivo in più classi sociali (Kitsch, Entropism, Neomilitarism o Neokitsch) ognuna delle quali presenta usi e costumi del tutto unici. A livello puramente tecnico il titolo gira, post-patch 1.04, a 60 FPS stabili (eccezion fatta per alcune sporadiche situazioni). Tuttavia, al contrario di quanto accade su Xbox Series X, la versione PS5 (o PS4 Pro che dir si voglia) non permette di scegliere tra modalità performance (più stabilità/fluidità) o qualità (miglior resa grafica). Oltre a ciò segnalamo tempi di caricamento inferiori alla controparte PS4 e la presenza di animazioni fluide. Per quanto riguarda la modellazione poligonale dei vari NPC possiamo definirci soddisfatti così come del doppiaggio in italiano. Quest’ultimo è infatti caratterizzato da doppiatori di un certo livello, tra cui segnaliamo il sempreverde Luca Ward (voce di Johnny Silverhand), Federico Viola (V maschio) e Martina Felli (V femmina). Complice di questo risultato è anche Jali, tecnologia artificiale implementata da CD Projekt RED che sincronizza in automatico il labiale dei personaggi, qualunque sia la lingua selezionata. Rimanendo in tema di sonoro non possiamo non menzionare l’ottima colonna sonora e i diversi effetti sonori (veicoli e armi in primis). Purtroppo, nonostante i miglioramenti apportati dall’ultima patch, continuano ad essere presenti bug e glitch grafici (compenetrazione poligonale e animazioni bloccate). Niente che comunque rovini in maniera sostanziale l’esperienza di gioco, almeno su Playstation 5.
PS4
Se su PS5 Cyberpunk 2077 risulta un titolo perfettamente godibile, su Playstation 4 ci siamo trovati di fronte ad un gioco tecnicamente disastroso, anche dopo aver scaricato la patch 1.04. Partiamo da Night City che da città densa e piena di vita si trasforma in una metropoli spoglia, in cui la densità di persone e veicoli è decisamente sottotono. Tra l’altro il sistema di illuminazione elogiato nella versione PS5 in questo caso risulta piuttosto deludente, soprattutto nelle ore diurne. Nonostante ciò, l’update 1.04 ha reso la versione PS4 più stabile, lasciandosi alle spalle i vistosi cali di frame rate che si sono registrati al lancio del gioco. Ciò nonostante la console non riesce a mantenere i 30 fps fissi, soprattutto nelle scene più coincitate. Strettamente legata alla stabilità troviamo la risoluzione che, in alcune situazione, raggiunge i 720p. Un compromesso necessario, almeno per ora. Se il titolo mantenesse una risoluzione più alta, infatti, sarebbe impossibile assicurare una stabilità del frame rate. Oltre a quanto scritto segnaliamo la presenza di texture sgranate e caricate con ritardo e di pop in di personaggi ed edifici. La situazione migliora leggermente nelle zone chiuse, considerando il minur numero di oggetti a schermo che la console di casa Sony deve gestire simultaneamente. Fortunatamente, non abbiamo trovato bug e glitch che causino il crash del gioco o il blocco di quest o attività secondarie. Ciò significa che su PS4 il titolo rimane comunque giocabile seppur in maniera decisamente inferiore rispetto alla controparte PS5 (e PC).
Punti di Forza
- Sistema di personalizzazione e progressione del personaggio profonda;
- Trama avvincente e ben scritta;
- Tantissime attività secondarie da compiere;
- Night City è una città densa e viva…
Punti di Debolezza
- Su PS4 la situazione bug è piuttosto grave;
- …almeno su PS5.
Cyberpunk 2077 si dimostra un titolo completo sotto ogni punto di vista, risultando uno dei migliori GDR presenti sul mercato videoludico. Ciò grazie ad un trama profonda e intrigante in cui ogni azione avrà una conseguenza che inciderà su uno dei tanti finali disponibili. Tra l’altro, le attività secondarie non funzionano da semplice riempitivo ma incidono profondamente sulla main quest, incentivando il giocatore a svolgerle per ottenere benefici ed informazioni utili al proseguo della storia. Un approccio decisamente libertario che CD Projekt RED ha riproposto anche nel profondo sistema di personalizzazione e progressione del personaggio. L’azienda polacca ha infatti eliminato il concetto di classe lasciando al giocatore la libertà di costruire la build più adatta al suo stile di gioco. Come se non bastasse, la presenza di attributi, abilità e talenti permette di approcciare il gameplay di Cyberpunk 2077 in modi completamente diversi, abbracciando un’enorme varietà di generi videoludici. Ed è a fronte di quanto scritto che abbiamo deciso di premiare Cyberpunk 2077 con il massimo dei voti. Seppur consapevoli che la situazione tecnico-grafica su PS4 sia decisamente complicata siamo certi che, come accaduto con The Witcher 3, CD Projekt RED risolverà ben presto i tanti bug e glitch presenti. Ovviamente il voto finale si rivolge prevalentemente alla versione PS5 che vi consigliamo di acquistare se volete godervi a pieno l’ultima fatica dell’azienda polacca. Se invece siete in possesso di PS4 vi consigliamo di attendere le prossime patch correttive prima di avventurarvi nei distretti di Night City.
Ringraziamo Bandai Namco Italia per il codice review fornitoci.
Scrivi un commento