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[Recensione] Destiny 2: Oltre la Luce

A distanza di sei anni dall’uscita del primo capitolo, di tre dall’arrivo di Destiny 2 e dopo una stagione, quella degli Arrivi, durata ben cinque mesi a causa delle difficoltà lavorative dovute al Covid-19, i Guardiani sono infine giunti a toccare con mano l’Oscurità, fino ad oggi così temuta e respinta. Questo passo così importante per l’universo di Bungie arriva con la nuova espansione Beyond Light, Oltre la Luce appunto, che segna l’inizio del quarto anno di Destiny 2.

E una nuova espansione era certamente attesa e richiesta dai fan del titolo, che hanno vissuto l’ultimo anno in un limbo di contenuti mediocri e mai realmente innovativi. La sfida per lo studio di sviluppo statunitense, dopo l’annuncio che un Destiny 3 non è in lavorazione era quella di porre le basi per la “seconda metà” del ciclo vita di Destiny 2, con le espansioni The Witch Queen e Lightfall previste rispettivamente per il 2021 e per il 2022.

Ad espansione terminata, nell’attesa che gli eventi relativi alla Stagione della Caccia comincino questo martedì 17 ed il 21 novembre esca il raid Cripta di Pietrafonda, è tempo di tirare le somme su Oltre la Luce.

(nota: l’articolo si aggiornerà dopo l’uscita del raid, inglobando una recensione di quest’ultimo nei giorni successivi il completamento)

La vendetta è un piatto che va servito ghiacciato

La Stagione degli Arrivi ha posto le fondamenta degli eventi sviluppatisi in Oltre la Luce. Le navi piramidali dell’Oscurità sono arrivate nel sistema solare e troneggiano all’orizzonte. Già al termine della scorsa espansione Ombre dal Profondo, il nostro Guardiano ed il suo Spettro hanno in prima persona vissuto un contatto con l’Oscurità, in una scena emblematica che mostra come questo nemico dell’umanità miri ad un obiettivo attualmente ancora sconosciuto e di come la sua essenza sia profondamente radicata nell’eterna lotta contro il Viaggiatore, da sempre simbolo della Luce mai messo in discussione, il quale ha visto però vacillare la fiducia di più di un popolo che a lui si rivolgeva in cerca di protezione.

Ed è proprio il Viaggiatore ad essersi curato dalle ferite subite durante la storia principale di Destiny 2, in un evento in tempo reale avvenuto poche ore prima del lancio della nuova espansione. Ciò lascia intendere un certo grado di consapevolezza da parte di questo essere colossale, che pare in qualche modo prevedere o quantomeno percepire gli eventi che destabilizzeranno i pianeti. Proprio la scomparsa di alcuni pianeti che fino ad oggi erano parte integrante delle avventure dei Guardiani è la prima importante novità di Oltre la Luce: consumati dall’Oscurità, Marte, Titano, Io e Mercurio scompaiono, portando di conseguenza con sé tutte le attività ad essi legate.

Avvenimento quindi importante non unicamente in termini di storia, bensì in fatto di possibilità e gameplay, dato che il ritorno dei pianeti non è certamente previsto a breve e di conseguenza tutti gli obiettivi eventualmente non terminati in quei luoghi rimarranno sigillati a tempo indefinito.

A compensare questa mancanza viene introdotta Europa, la luna ghiacciata di Giove protagonista dell’espansione e il Cosmodromo sulla Terra torna per la prima volta come località completamente esplorabile dai tempi di Destiny. Il pianeta gelido porta con sé la novità del clima dinamico, con tempeste di ghiaccio e neve che all’improvviso oscureranno la vista e contribuiranno a creare un’atmosfera immersiva e realistica.

Da segnalare però la presenza di soli due punti di atterraggio sul nuovo pianeta, elemento che costringe i giocatori a percorrere molte volte l’area di gioco avanti e indietro sull’astore, rendendo presto ripetitivo questo loop.

L’arrivo su Europa rappresenta l’incipit della storia di Oltre la Luce, che vedrà i Guardiani affrontare la minaccia rappresentata da Eramis, una nuova Kell degli Eliksni, o Caduti, che tramite la comunione con i poteri dell’Oscurità in forma di Stasi mira a vendicarsi del Viaggiatore che abbandonò il suo popolo nel momento del bisogno.

Senza alcuno spoiler, la storia si dipanerà nell’affrontare Eramis e i suoi generali più fidati, con l’obiettivo di impedire l’acquisizione di un potere sempre più grande da parte del nemico.

Il ritorno di alcuni volti noti di Destiny è centrale in questo nuovo capitolo, che vedrà Variks e l’Ignota Exo come preziosi alleati nella battaglia contro i Caduti. Il rapporto dei Guardiani con il vecchio Kell è particolarmente fragile dati gli eventi accaduti durante l’espansione I Rinnegati e che hanno portato alla morte di Cayde-6, eventi messi in moto proprio da Variks. Avremo inoltre modo di approfondire la storia dell’Ignota e degli Exo in generale, visitando l’enorme struttura creata da Clovis Bray su Europa. Numerosi approfondimenti riguarderanno proprio la famiglia Bray, permettendo così di illuminare alcuni aspetti di lore fino ad oggi rimasti nell’ombra.

L’arricchimento delle numerose storie che abitano l’universo di Destiny e la sua lore rappresenta sempre un gradevole elemento delle espansioni, soprattutto per chi apprezza particolarmente questo aspetto del gioco. La lore è estremamente ampia e variegata e se ne possono godere le numerose sfaccettature unicamente dedicando del tempo alla ricerca degli indizi e dei frammenti che se uniti permettono di ricostruire il colorato puzzle degli avvenimenti sin dai tempi più remoti. L’enorme mole di storie esistenti rappresenta però un’arma a doppio taglio per gli sviluppatori, che viene il dubbio riusciranno a chiudere con successo le numerose diramazioni delle tante vicende iniziate.

 

 

Nel suo complesso, la storia di Beyond Light risulta piacevole ed interessante, con un numero di missioni non eccessivo che evita di annacquare gli eventi. Nonostante sia mossa da motivazioni non banali l’antagonista risulta però appiattita da una caratterizzazione non eccessivamente originale, che la rende similare a tanti altri “cattivi” accecati dal potere e dalla vendetta.

Purtroppo una volta terminata la storia principale, l’espansione riporta ad alcune meccaniche di Destiny non granché apprezzabili, come la necessità di eliminare un determinato numero di nemici con una specifica abilità o richiedere l’ottenimento di determinati collezionabili per poter proseguire nelle missioni. Queste meccaniche non aggiungono reale contenuto e si riposano su un “allungamento del brodo” volto unicamente ad aumentare la sensazione di longevità dell’espansione.

Ma la Kell del Casato della Salvezza non è l’unica novità in termini di pericoli da affrontare e l’Oscurità, decisamente più stratificata e subdola, rappresenta in questa espansione un pericoloso alleato con cui i Guardiani verranno a patti, scegliendo di utilizzare il potere offertogli da questa enigmatica razza aliena nella forma elementale del ghiaccio, con la nuova sottoclasse della Stasi.

Cronache del ghiaccio e del buio

Proprio il nuovo elemento della Stasi e le sue relative tre sottoclassi, Vincolatore dell’Ombra per gli stregoni, Revenant per i cacciatori e Behemoth per i titani rappresentano senza ombra di dubbio l’elemento centrale di Oltre la Luce. Bungie ha deciso di compiere un passo importante aggiungendo per la prima volta un quarto elemento oltre agli storici solare, vuoto ed arco. Incorporare nel sistema di gioco meccaniche di gameplay rinnovate richiede una mole di lavoro non indifferente in modo tale da evitare un completo stravolgimento dei perennemente delicati equilibri che regolano sia il PvE che soprattutto il PvP e Destiny è sempre risultato affetto in questo campo da qualche squilibrio, con armature esotiche che garantivano un vantaggio di gioco esageratamente marcato, o Super talmente diversificate nell’efficacia da portare i giocatori a dimenticarsi completamente di determinati rami di classe.

La Stasi aggiunge certamente una ventata d’aria fresca al gameplay in termini di possibilità tattiche, elemento di cui sia il PvE che il PvP di Destiny necessitano, permettendo ai giocatori di studiare nuove strategie soprattutto se in squadra.

Cominciando dalle tre nuove Super: i cacciatori, con Silenzio e Fragore, possono contemporaneamente rallentare i nemici e creare una tempesta di ghiaccio a ricerca per eliminarli. Gli stregoni, con Ira Invernale scagliano dei dardi di ghiaccio che congelano gli avversari, per poi eliminarli con un’onda durto. Infine i titani, con Scossa Glaciale schiantandosi sul terreno creano tre ondate di ghiaccio, per poi colpire i nemici con le classiche spallate.

 

 

Le nuove granate, identiche per tutte le classi e che dovranno essere sbloccate tramite apposite missioni da portare a termine una volta ultimata la storia principale di Oltre la Luce, permettono anch’esse varie strategie, soprattutto la Granata dei Ghiacciai che una volta lanciata creerà dei cristalli di Stasi, permettendo non solo di congelare i nemici che verranno a contatto con essi, ma anche di creare impedimenti bloccando porte e passaggi, oppure di creare nuovi angoli di mira se sfruttati come piattaforme sopraelevate.

La vera diversificazione in termini di possibilità e sinergie di squadra si ha però con le Nature e i Frammenti. Al momento per ogni classe è disponibile una singola Natura, ovvero una specifica abilità che si intreccia con i poteri della Stasi: la possibilità di schiantarsi a terra e frantumare i nemici congelati per i cacciatori, un’onda di ghiaccio a ricerca che blocca più nemici una volta congelato con successo un avversario per gli stregoni e infine una scivolata che permette ai titani di frantumare i cristalli di Stasi che si trovano di fronte.

A tutto ciò si aggiungono i Frammenti, modifiche alla classe che permettono di ottenere bonus differenti al costo di una riduzione delle statistiche. Attualmente sono ottenibili due Frammenti su un totale di sei, essendo essi legati ad alcune missioni a turnazione settimanale. Ci vorranno quindi tre settimane per poter ottenere tutti i Frammenti, identici per tutte le classi. Uno di questi permette di aumentare il danno delle proprie armi frantumando i cristalli di Stasi, un altro garantisce un recupero di energia per la Super uccidendo nemici congelati e un altro ancora aumenta il raggio di congelamento delle abilità. Sarà quindi interessante scoprire come queste abilità utilizzate sinergicamente in una squadra completa, soprattutto nel raid, potranno dare vita a tattiche specifiche ed interessanti.

Al momento la Stasi si rivela particolarmente divertente in PvE, ma risulta non troppo bilanciata in PvP, con elementi come la Granata della Morsa Gelida che subiranno certamente delle modifiche rendendoli meno efficaci.

 

 

L’arrivo di Oltre la Luce porta inoltre con sé una serie di modifiche sia tecniche che alla “qualità di vita” del gioco. Il motore grafico è stato rinnovato, soprattutto per quanto riguarda il sistema di illuminazione, ed i menù sono stati aggiornati.

Come nella scorsa espansione è possibile acquistare il Season Pass delle stagioni dell’anno 4, garantendo così l’ottenimento di un maggior numero di risorse ed equipaggiamenti nei 100 livelli di cui si compone.

L’aggiunta di nuovi Assalti permette alla playlist Avanguardia di risultare più variegata e meno ripetitiva, migliorando così la godibilità di un’ attività cosi pregnante nel consueto grind settimanale dei livelli luce.

Fa il suo ritorno il fucile ad impulsi esotico Senza Tempo per Spiegare, direttamente dal primo Destiny, per tutti coloro che acquisteranno la versione Deluxe dell’espansione. Come sempre una serie di nuovi esotici viene aggiunta alla pool di armi ed armature disponibili.

Con la scomparsa dei pianeti, l’elenco dei sigilli e dei trionfi è stato suddiviso in due sezioni separate. I Trionfi Storici includono tutto ciò che i Guardiani hanno ottenuto dal lancio di Destiny 2 sino all’11 novembre 2020, Sigilli compresi. La nuova sezione Trionfi comprende invece tutte quelle sfide arrivate con la nuova espansione ed i nuovi Sigilli.

Anche le sezioni riguardanti Medaglie, Catalizzatori Esotici, Lore e Contatori Statistiche sono state ripulite e godono ora di una sezione dedicata per ognuno di essi, maggiormente ordinata e di facile lettura.

Da sottolineare però un problema che speriamo venga presto risolto da Bungie e che rallenta di molto la navigabilità: quando si apre il menù dedicato di un’arma, una nave, un astore o uno spettro, all’uscita dalla visualizzazione specifica dell’oggetto si tornerà alla pagina iniziale, dovendo forzatamente tornare ogni volta sulla sezione dedicata per continuare a visualizzare gli elementi che ci interessano.

Gli Spettri sono equipaggiabili ora con mod specifiche per favorire l’ottenimento di risorse sui pianeti e nelle playlist specifiche di Avanguardia, Crogiolo e Gambit, variazione apprezzabile che permette ai giocatori di evitare di dover cercare uno specifico Spettro con determinate caratteristiche intrinseche.

Proprio parlando della playlist di Gambit, anche questa sezione di gioco è stata modificata, eliminandone la versione Prime e creandone una unica più veloce, snellendo non di poco una modalità che fatica a venire apprezzata dalla maggior parte della popolazione dei giocatori.

Sulla Torre è ora possibile acquistare tutti gli equipaggiamenti esotici e pinnacolo delle stagioni passate, in cambio di un valore specifico di risorse e Glimmer. Ciò rappresenta la possibilità di ottenere equipaggiamento importante per coloro che non sono riusciti a dedicare al titolo un quantitativo di tempo sufficiente nelle scorse espansioni, o per chi non ha la fortuna di poter giocare con un team completo nei raid. Fa però storcere il naso la possibilità di acquistare semplicemente anche quelle armi che dovevano un tempo essere ottenute scalando le classifiche in Crogiolo, sminuendo la fatica dei giocatori che portarono a termine questi obiettivi.

Purtroppo Destiny rimane ancora affetto da una struttura di gioco che vede le taglie come elemento centrale per il livellamento dei Guardiani, fattore estremamente ripetitivo che costringe i giocatori, soprattutto nelle settimane precedenti ai raid come questa ad un gameplay non interessante, che inutilmente allunga il tempo richiesto per ottenere gli engrammi di luce più elevata. La meccanica delle taglie non rappresenta di per sé un elemento negativo, in quanto spinge potenzialmente i giocatori a diversificare l’utilizzo di abilità ed armi, ma renderle costantemente necessarie ogni settimana ne sminuisce completamente il potenziale ed anzi le trasforma in quel “cheap content” che mira unicamente ad aumentare le ore passate sul titolo.

Conclusioni

Oltre la Luce rappresenta un buon primo passo per questa seconda metà della vita di Destiny 2, soprattutto in termini di profondità di gameplay, nonostante Bungie debba apportare diversi bilanciamenti alle nuove abilità e il gioco non riesca ancora a liberarsi di alcune specifiche strutture che ne appestano la godibilità. Con l’inizio ufficiale degli eventi della Stagione della Caccia questo martedì, ulteriore nuovo contenuto si renderà disponibile, tra cui una nuova attività PvE. Vedremo inoltre il ritorno del cannone portatile esotico Falco Lunare e come è possibile evincere dai trailer una vecchia conoscenza di Destiny tornerà in una nuova veste.

Pro

  • Le nuove abilità aggiungono profondità al gameplay e ne arricchiscono le sfaccettature
  • La storia pone buone basi per le espansioni dei prossimi anni, arrivando ad avere tutte le carte in regola per rendere i prossimi capitoli memorabili
  • Il nuovo Pianeta Europa risulta realistico nella costruzione e aggiunge una nuova tipologia di paesaggio fino ad ora inesistente in Destiny

Contro

  • Le nuove abilità andranno sicuramente modificate da Bungie, essendo al momento poco bilanciate soprattutto nella modalità Crogiolo
  • La seconda parte della storia è affetta da una certa ripetitività negli obiettivi
  • Il sistema di taglie continua a risultare noioso e male integrato nel grinding settimanale

Nell’attesa dell’uscita del raid Cripta di Pietrafonda questo sabato 21 novembre, che ricordo avrà una recensione dedicata sotto forma di aggiornamento di questo articolo, ringrazio Davide, Matteo, Lorenzo, Valerio e Leonardo per l’aiuto nella reperibilità di alcune delle informazioni contenute in questo articolo a così pochi giorni dall’uscita dell’espansione.

RECENSIONE RAID CRIPTA DI PIETRAFONDA (AGGIORNAMENTO)

Attenzione, contiene spoiler.

A due giorni dall’uscita del raid Cripta di Pietrafonda e di tutto ciò che il suo completamento ha portato in Oltre la Luce, aggiorno la recensione dell’ultima espansione di Destiny 2.

Innanzitutto è doveroso sottolineare quanto l’ultima incursione sia ispirata, soprattutto a livello di musiche. Bungie ha scelto di optare per temi più ambient ed evocativi, in particolare nella sezione di platforming nello spazio. E’ una direzione assolutamente apprezzata dai giocatori, per averne la conferma è sufficiente guardare i video già presenti su YouTube dei vari team che hanno affrontato la classica gara delle prime 24 ore; nessuno è rimasto indifferente al raggiungimento di quella fase, posta sembra quasi per controbilanciare lo step precedente, decisamente il più complesso e movimentato dell’esperienza.

Ma procediamo con ordine: i guardiani atterrano su Europa alla ricerca dell’entrata della Cripta, ed il primo obiettivo è proprio quello di trovarla nel mezzo di una tempesta di ghiaccio che imperversa sulle lande desolate. Questa fase si struttura sostanzialmente come una corsa sugli astori, una sorta di preludio alla prima vera sfida; seguendo le luci il team dovrà raggiungere dei checkpoint per evitare di finire congelati. Questa parte è molto semplice è funge da introduzione al setting.

Una volta entrati nella Cripta, il primo step richiederà di danneggiare dei fusibili per poter sbloccare una porta che porterà più a fondo nell’enorme complesso Bray. Questa prima fase serve come sempre per abituare i giocatori alla meccanica che si protrarrà poi per l’intero raid. Ed in questo caso la meccanica risulta interessante, anche se non particolarmente complessa.

 

 

Si arriva quindi al punto più difficile dell’intero raid, sia in termini di comprensione che di effettiva realizzazione, lo scontro con Atraks-1, l’Exo Caduta già intravista nella storia principale dell’espansione, ai servizi di Eramis. Ma prima di cominciare la fase, i Guardiani hanno modo di rivedere una vecchia conoscenza, nientemeno che il Taniks del primo Destiny, che ora fa il suo ritorno, risvegliato dall’interno di una capsula. Il team dovrà suddividersi in due squadre, una che rimarrà a terra e l’altra che andrà nientemeno che… all’interno di una stazione orbitante sopra Europa. Questa parte è quella che introduce appunto l’ambientazione spaziale, una vera sorpresa all’interno di un raid che lasciava presagire invece una discesa nel cuore del pianeta. Questo è stato il punto di maggiore impedimento per tutti i team che hanno affrontato la sfida delle 24 ore, con la modalità contest attiva, e come annunciato sopra, sembra proprio che Bungie abbia voluto inserire la sezione di platforming nello spazio proprio per permettere ai giocatori di rilassarsi brevemente prima del terzo obiettivo.

I suoni ovattati, la musica delicata e perfettamente calzante, lo sfondo della gigantesca stazione orbitante e di Europa, il discorso di Clovis Bray in sottofondo sono tutti elementi che convergono in un’esperienza assolutamente spiazzante all’interno di un raid. Certo forse difficilmente apprezzabile durante la prima giornata visto l’affanno della corsa, ma in successivi replay dell’incursione questa zona darà la sua massima efficacia.

Il terzo encounter è sicuramente il più divertente e richiede che ogni persona all’interno del team abbia perfettamente compreso la meccanica dei ruoli precedentemente introdotta. Combatteremo all’interno di un’arena un elevato numero di nemici, con Taniks che contribuirà a rendere il tutto più complicato. Verso la fine della fase si comprenderà come l’enorme stazione spaziale stia precipitando verso il pianeta, quasi come un evento in tempo reale che fa da sfondo allo scontro movimentato in atto. I guardiani dovranno infatti salvarsi correndo all’interno di una sorta di camera di contenimento.

Si arriverà quindi alla fase finale, non prima di aver però vissuto lo schianto in prima persona, con i personaggi che risulteranno quasi in fin di vita dopo la catastrofe. Uscendo dal relitto della stazione caduta ci ritroveremo esattamente all’inizio del raid, su Europa. Questa scelta lascia un po’ a desiderare, in quanto la zona oltre a non essere eccessivamente ispirata (o quantomeno non reggente il livello di immersione delle precedenti), sa di già visto. Qui avverrà lo scontro finale con Taniks, unitosi meccanicamente al corpo di uno stiletto pesante, scontro che richiederà nuovamente l’applicazione di ciò che è stato imparato in precedenza.

 

 

Inaspettatamente, una volta sconfitto il boss finale, Bungie ha deciso di introdurre una nuova meccanica, ovvero alla cassa finale sarà possibile, oltre all’ottenimento della consueta ricompensa, scambiare della valuta specifica per ottenere equipaggiamento con caratteristiche differenti, rendendo leggermente meno lungo il processo di ottenimento del completo set del raid.

L’incursione nel suo complesso non risulta eccessivamente lunga, ed il livello di sfida proposta non è granchè elevato. Questo forse aumenta ulteriormente la distanza tra i team veterani e coloro che si approcciano alla sfida meno preparati. La solita “contest mode“, abilitata durante le prime 24 ore e che rende l’incursione più difficile bloccando il livello dei guardiani 20 punti luce al di sotto di quello richiesto, non rimane purtroppo selezionabile una volta passato il primo giorno, praticamente annullando la sfida essendo il raid abbastanza semplice una volta comprese le meccaniche ed arrivando preparati. Più di una volta la community ha richiesto la possibilità di poter scegliere quale livello di difficoltà selezionare, un po’ come funzionava per i primi tre raid sul Leviatano, ma al momento Bungie non sembra intenzionata a dare vita a questa possibilità.

Il primo team che ha completato con successo il raid ha sbloccato per l’intera community le missioni finali per l’ottenimento delle Nature, garantendo così lo sblocco della seconda, prima inaccessibile. Avremo inoltre la possibilità di approfondire ulteriormente la lore della famiglia Bray e degli Exo, andando ancora più a fondo rispetto alla prima parte dell’espansione. Europa, ora al completo grazie all’ampliamento del complesso Bray, si dimostra in definitiva una destinazione molto ampia e ben variegata grazie all’alternanza delle terre ghiacciate e del complesso tecnologicamente avanzato sotto la superficie.

E’ ora disponibile una nuova missione esotica, che oltre ad una nuova spada fornirà un’importante curiosità per tutti gli amanti della lore. Nel complesso quindi, Oltre la Luce si può dire conclusa se si escludono gli eventi e le attività che seguiranno con l’avanzare della Stagione della Caccia. Quest’ ultima parte dell’espansione la rende certamente più interessante ed articolata rispetto al lancio di quasi due settimane fa, migliorandone la valutazione finale, che rimane positiva nonostante siano diverse le critiche da rivolgere a Bungie in termini di bilanciamento e gestione delle attività.

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