Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Dragon Ball FighterZ – Potere Bidimensionale

[Recensione] Dragon Ball FighterZ – Potere Bidimensionale

Sviluppare un nuovo titolo dedicato all’universo di Dragon Ball, è sempre stato un onere delicato, poiché si tratta di una saga di anime giapponesi tra le più famose e seguite al mondo e soprattutto in oltre trent’anni sono stati pubblicati una miriade di videogiochi ad essa dedicata.

L’ultimo tie-in della serie creata da Akira Toriyama è Dragon Ball FighterZ, sviluppato da Arc System Works e atteso con un hype assurdo sin dal primo trailer e dalle prime immagini pubblicate da Bandai Namco.

FighterZ deve farsi largo tra una grande concorrenza di picchiaduro della serie Dragon Ball, tra tutti il recente Xenoverse 2 e per chi ha qualche anno in più, come il sottoscritto, la saga Budokai.

Anzi chi vi sta scrivendo, durante la sua giovinezza ha letteralmente distrutto un joypad giocando al fantastico Dragon Ball Final Bout e ha imprecato su Dragon Ball Z Ultimate Battle 22 su PSX, quindi dopo aver visto e provato l’open beta di Dragon Ball FighterZ, il ricordo di questi titoli degli anni ’90 ha aumentato ancora di più la voglia di mettere la mani sul joypad e fare Kamehameha a più non posso.

Versione provata: PlayStation 4

LA BATTAGLIA DEI CLONI

Avviando il gioco si verrà catapultati in una sala d’attesa, funzionante sia online che offline, in cui potremo muoverci liberamente con il proprio alter-ego in miniatura, per scegliere con quale modalità giocare ed interagire con gli altri giocatori se saremo connessi alla rete. Le sale d’attesa possono contenere un massimo di 64 giocatori e sono divise per zona geografica, favorendo la connessione con utenti della stessa nazione. Dall’HUB in cui ci troveremo si potrà accedere a ogni modalità del titolo, andandoci personalmente o tramite un menù rapido. Si passa dal classico tutorial-allenamento al versus in locale, passando per una modalità Arcade in cui affronteremo il serpentone con la sua schiera progressiva di guerrieri ed infine raggiungendo la modalità Storia.

La trama ruota attorno all’invasione sulla Terra di cloni ombra che hanno preso le sembianze dei guerrieri Z e degli antagonisti della serie come Freezer, Cell e Bu. Al comando di questo esercito di copie vi è un nuovo personaggio malvagio, creato in collaborazione con Akira Toriyama, denominato Androide numero 21. Quest’ultima è un’ex scienziata del Fiocco Rosso ed è stata creata a sua volta dal Dottor Gelo, con l’intenzione di raggiungere la forma perfetta (Cell ti abbiamo trovato la fidanzata n.d.r.).

Per liberare la Terra da quest’ennesima minaccia Goku&Co. faranno affidamento su un’entità che riesce ad interagire e soprattutto restituire loro la forza che è stata sottratta dai cloni, una sorta di possessione che è rappresentata a tutti gli effeti da noi, dal giocatore. In pratica libereremo i GuerrieriZ facendo la cosa più semplice di tutte: combattere. Un’idea carina, però forse un po’ troppo banale e che con il proseguire della storia, divisa in tre archi narrativi, diventerà abbastanza ripetitiva nella decina di ore che ci vorrà per completarla. Vale comunque la pena giocare la modalità Storia poiché al suo completamento, avremo a disposizione l’Androide N.21 nel roster di combattenti.

CALCI E PUGNI A RAFFICA

Il vero cuore di ogni picchiaduro resta il combat system e Dragon Ball FighterZ punta tutto sull’immediatezza di utilizzo dei propri guerrieri. Questa semplicità si concentra sui neofiti del genere ma non trascura gli hardcore gamer, vi spieghiamo il perché.

Innanzitutto non si combatterà da soli ma in squadra da tre personaggi, sono presenti quattro attacchi base: veloce, medio, forte e speciale. Con i tasti dorsali  L1-L2 del pad potremo cambiare personaggio o chiamarlo per darci un supporto, con R1-R2 invece si potranno eseguire le Super e gli Slanci del Drago. Ogni guerriero presenta la stessa struttura, con mosse differenti mosse che non vanno oltre le tipiche “mezze lune” alla Street Fighter, e le combo attivabili con la pressione di un tasto in successione. Premendo Quadrato e X insieme verrà caricata la barra dell’Aura, fondamentale per lanciare attacchi potenti e finali.

Eseguendo una serie di colpi o di movenze durante il combattimento, guadagneremo una Sfera del Drago e se riusciremo a raccoglierle tutte e sette, arriverà Shenron ad esaudire un nostro desiderio, in questo caso non saranno mutandine da donna ma benefici per la battaglia, ad esempio un aumento del potere di attacco o la resurrezione di compagno di squadra sconfitto.

Come già anticipato il gioco punta tutto sull’immediatezza delle mosse e delle combo, eseguibili con la pressione di un singolo tasto. Per questo motivo i puristi dei fighting game, hanno storto il naso di fronte a tale semplicità. Tuttavia questo modus operandi sarà efficace solamente contro la CPU o avversari di scarsa abilità. Di fronte a scontri di difficoltà più alta tutto ruoterà attorno alla tempistica ed esecuzione di attacchi, schivate, recuperi e teletrasporti. I giocatori più tecnici potranno trovare la profondità di questo sistema di combattimento all’interno della sua semplicità, suona un po’ strano però questa è l’impressione che ci ha dato il lavoro svolto da Ark System Works. Il roster di combattenti è abbastanza variegato e in qualche occasione non risulta del tutto bilanciato, però tutto ruota intorno all’alchimia del proprio team.

CELL SHADING DA APPLAUSI

Il cavallo di battaglia di FighterZ è la spettacolarità, eseguire una Kamehameha che riempie tutto lo schermo e spazza via l’avversario ti riempie il cuore, i colori ed il cell shading sono pompati ai massimi livelli per questa generazione di console e non hanno nulla da invidiare ad altre serie anime trasposte in formato video ludico, tutto grazie all’Unreal Engine 4.

Il comparto audio è ottimo come in ogni produzione Bandai Namco, con doppiaggio originale in giapponese o americano (da non prendere in considerazione, jappo is better) e accompagnato da musiche rock-metal che daranno una carica in più durante le scazzottate.

Presente anche in questo titolo la valuta virtuale Zenni, con cui sarà possibile acquistare delle capsule per personalizzare il proprio profilo on-line ed i costumi dei combattenti, al momento non è presente nessun acquisto con denaro reale.

Ultimo, ma non meno importante, il comparto multiplayer, nella nostra sala d’attesa online si potranno scegliere tre modalità differenti. L’Incontro Mondiale con un matchmaking classificato, l’Incontro nell’Arena ci farà sfidare gli avversari all’interno della nostra sala, nell’Incontro sul Ring si potrà creare una lobby personalizzata, che con match 3vs3. Per quanto riguarda la stabilità di connessione, i server hanno retto bene in quasi tutti gli scontri affrontati, siamo certi che ci siano margini di miglioramento e supporto per i match online.

PUNTI DI FORZA

  • Grafica spettacolare
  • Combat system semplice ma profondo per i più tecnici
  • Titolo fresco che non stanca di giocarci

PUNTI DEBOLI

  • Modalità storia che risulta ripetitiva
  • Mancano alcuni personaggi storici, ma confidiamo nei DLC

Dragon FighterZ è un titolo immediato sotto tutti i punti di vista. Presenta un combat system utilizzabile da tutti i tipi di utenti e riesce a catturare il giocatore grazie alla sua grafica spettacolare. Ricco di modalità risulta sempre fresco e non stanca mai. La voglia di dare mazzate con il curato roster di personaggi è sempre tanta. Rientra tranquillamente nel podio dei migliori tie-in di Dragon Ball. E questo è il primo capitolo, se ne arriveranno altri in futuro ne vedremo delle belle..Kamehamehaaa!

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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