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[Recensione] Foreclosed

Foreclosed è un titolo di Antab Studio rilasciato il 12 agosto scorso per PS4, PS5, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, Google Stadia e PC. Il titolo, ambientato in un mondo cyberpunk artisticamente ben realizzato, è prodotto da un team tutto italiano già noto per aver sviluppato GriddGridd II. Foreclosed è un gioco che può fare bene all’industria videoludica italiana, la quale conosciamo per aver realizzato diversi giochi indie estremamente intriganti. In questa recensione, andremo a vedere i punti principali del titolo, partendo dalla trama.

Trama

Foreclosed racconta la storia di Evan Kapnos, un uomo la cui identità legale rischia di essere sequestrata dallo Stato a causa del fallimento della sua azienda. La (non) personalità del protagonista non gli permette di affrontare la situazione in maniera energica: Kapnos è un uomo qualunque il quale si vede portare via la propria identità, ritrovandosi col nulla assoluto. Evan non sembra avere relazioni umane, così come pare non avere bisogno di esse. Il protagonista non prova amore o desideri particolari, e sembra del tutto un essere vacuo. Nella città in cui Foreclosed è ambientato, ogni persona ha un impianto cibernetico in grado di potenziare le capacità umane in base alle diverse situazioni. Grazie a questo, Evan Kapnos cercherà di risolvere durante la sua storia, dalla durata di circa 3-4 ore, l’inganno organizzato dalla Securtech, in maniera tale da poter riavere indietro la sua identità. È forse questo il punto forte del titolo: il protagonista, tutto tranne che un supereroe, deve far fronte a svariate tematiche che vengono affrontate in maniera rapida e fuggevole, lasciando poco spazio alla ragione e al pensiero. Foreclosed fa di questa fugacità un punto di forza, concentrando tutto il suo fulcro sul cosa sta accadendo, tralasciando a volte il perché.

Un gameplay punibile

A causa dell’inconsistente e debole narrazione, Foreclosed si trova costretto a puntare sul gameplay. Fondamentalmente, il titolo è uno sparatutto in terza persona nel quale si ha accesso ha una sola pistola, che può essere potenziata nel corso del gioco. I sei poteri cibernetici che si sbloccano man mano che si avanza nella campagna, risultano tutto tranne che indispensabili, poiché il sistema di intelligenza artificiale dà vita a nemici fin troppo facilmente superabili con la sola pistola. Il fatto che i nemici siano sostanzialmente identici, e che per ucciderli si debba usare sempre la stessa pistola, rende il titolo abbastanza monotono e insistente. Il modo in cui bisogna risolvere gli enigmi, inoltre, non aiuta a vivacizzare la situazione: spesso bisogna tornare indietro alla ricerca di indizi poco visibili, e il sistema di gestione dei rompicapi risulta in generale poco gradevole.

Il sistema di recupero della vita, che consiste semplicemente nell’aspettare, non aiuta a rendere il gameplay più godibile. Ogni scontro con un nemico può essere facilmente superato restando fermi nello stesso luogo, a causa della scarsa capacità dell’I.A. di colpire da più punti. Alcuni poteri, inoltre, sono sbilanciati e permettono di uccidere più nemici stando accovacciati dietro a una copertura, aspettando che il misuratore del surriscaldamento si ricarichi, e continuando in questo modo. Le meccaniche risultano quindi magre e insoddisfacenti, rendendo così il titolo poco vario e intrattenente.

Punti di forza

  • Senso di vacuità del protagonista che risulta intrigante
  • Comparto artistico buono

Punti deboli

  • Trama scarna
  • Meccaniche insufficienti
  • Monotonia sotto molti aspetti

Conclusione

Foreclosed è un titolo che promette bene, ma realizza abbastanza male. Ricorda giochi di una decina di anni fa, e non offre nulla di nuovo: è un’esperienza estremamente semplice e lineare. I modesti tentativi di aggiungere un elemento stealth al titolo non sono ben fatti, e non sono degni di un titolo del 2021. I ragazzi di Antab Studio hanno realizzato un gioco che può tuttavia rappresentare un’importante evoluzione nel loro lavoro e nell’industria videoludica italiana.

Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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