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[Recensione] Forgive Me Father

Potevo sentire cosa stava accadendo. Rituali blasfemi e preghiere in onore di divinità sopite. Alcuni abitanti sono scomparsi e altri farfugliano in una lingua incomprensibile. E non solo. Alcuni hanno perso completamente la ragione o si sono trasformati in mostri viscidi che assomigliano a creature delle profondità marine. Mi osservano, aspettando che faccia una mossa avventata. Ma questa volta sono venuto preparato.

Uno spettro si aggira su Pestisville

Se Forgive Me Father offre qualcosa in eccesso, è un’atmosfera pesante e inquietante di una città balneare dal sapore lugubre arredata dai crani marci degli abitanti posseduti di Pestisville.

Quest’atmosfera non si sarebbe potuta creare senza location adeguatamente tetre e un ripugnante cast di mostri. Il team di Byte Barrel non solo ha fatto per bene i compiti a casa, ma ha mantenuto per tutto il gioco uno standard elevato. La campagna comprende circa 30 livelli compresi gli scontri con i boss che troveremo al termine di ciascun atto, ognuno dei quali è ambientato in un contesto naturale diverso. C’è praticamente tutto quello che i fan dell’horror di qualsiasi tipo, e di H.P. Lovecraft in particolare, si aspetterebbero. Strade, vie e tetti deserti, il porto, catacombe e cimiteri, ospedali psichiatrici e laboratori segreti, fattorie abbandonate in campi di grani e foreste bagnate dalla pioggia, miniere dimenticate e città costruite dagli Eterni.

Anche le creature bidimensionali sono positivamente sorprendenti (i mostri sono sprite piatti, come nella migliore tradizione degli fps old-school). La fauna da incubo è estremamente ricca e di tanto in tanto una nuova creatura si aggiunge ai nostri nemici.

Più ci si addentra nella follia, più la piccola bottega degli orrori si ingrandisce: ci sono pazienti psichiatrici posseduti, pescatori che lanciano pesci esplosivi, folli con un polipo al posto della faccia, lich di palude, spettri levitanti o cumuli informi di carne e grasso. Alcuni nemici sono pericolosi solo in gruppi numerosi, mentre altri hanno un numero enorme di punti vita, attaccano a distanza o sono fastidiosamente agili, il che li rende difficili da colpire. Fortunatamente, un’ampia gamma di armi, composta da pistole, fucili a pompa e fucili ad arpioni e cannoni al plasma futuristici, permette di eliminarli tutti.

La vecchia scuola ha ancora qualche asso nella manica

È necessario tenere gli occhi ben aperti, soprattutto perché Forgive Me Father non fa sconti. Inoltre, è bene tenersi in costante movimento, perché i mostri possono mettervi all’angolo e bloccarvi contro un muro. Il gioco è una sfida vecchio stile e purtroppo è caratterizzato da problemi di bilanciamento, che a volte lo rendono fastidioso a causa del livello di difficoltà piuttosto irregolare. Ci sono state fasi in cui siamo riusciti a combattere agilmente senza dover contare il numero di proiettili sparati, e un minuto dopo ci siamo ritrovati a mitragliare ferocemente per ogni stanza, inseguendo come disperati i power up della salute e pregando che un punto di salvataggio fosse vicino.

Esatto: il gioco salva i progressi solo all’inizio di ogni livello, quindi in caso di morte si torna al punto di partenza o a un punto di salvataggio precedentemente scoperto, ma bisogna ricordarsi da soli di salvare! I salvataggi non sono posizionati in punti fissi; di norma, compare un unico punto nell’intera mappa e non necessariamente a metà livello, ma a volte se ne scoprono altri, mentre altre volte non se ne trovano affatto. Beh, vi avevamo avvisato che Forgive Me Father non è un gioco semplice, ma può essere estremamente frustrante ripetere l’ultimo quarto d’ora solo perché si è fatto un passo falso.

L’atmosfera old-school del lavoro di Byte Barrel si percepisce in ogni componente del gioco. Sopravvivere è tutta una questione di riflessi e precisione: le armi non hanno bisogno di essere ricaricate, e oltre ai combattimenti, la raccolta di chiavi colorate, la caccia ai kit di pronto soccorso e la ricerca di segreti saranno le nostre attività costanti. È bello del gameplay di Forgive Me Father, fondamentalmente semplice, ma arricchito da un albero delle abilità sostanzioso che richiama quello di un RPG, senza affidarsi solo a banalità come inventario più capiente o barra della salute più ampia. Si sale di livello uccidendo nemici, e le skill successive modificano anche le armi, aumentandone la potenza e talvolta modificandone completamente il modo di agire: ad esempio, dopo aver investito alcuni punti in una mitragliatrice, è possibile trasformarla in un Hyper Blaster che sembra arrivare direttamente da Quake.

Illustrazioni indicibili venute da altri mondi

Il secondo personaggio giocabile ci ha un po’ deluso. Il prete, con il suo equipaggiamento speciale sotto forma di aspersorio, Bibbia e croce, si adattava perfettamente allo scenario della lotta contro le forze del male, quindi eravamo curiosi di vedere quali talenti avrebbe avuto a disposizione la giornalista. Tuttavia, i suoi “giocattoli” sembrano essere stati aggiunti in modo forzato, come lei stessa. Il flash della fotocamera che paralizza momentaneamente un nemico è un’abilità valida, ma le sigarette che rallentano i mostri o l’erba che, se fumata, permette di massacrare le creature con un pugnale magico, che a sua volta rigenera la vita…? Forse l’insieme risulta un po’ troppo artificioso…

Tuttavia, si tratta di piccole imperfezioni in questa piccola gemma. Forgive Me Father ha un’estetica molto coerente e lo stile cel-shading rende il gioco decisamente gradevole alla vista nonostante la geometria relativamente semplice dei livelli. Abbiamo apprezzato decisamente anche la colonna sonora: toni di chitarra elettrica incisivi riscaldano il combattimento durante le fasi particolarmente brutali, e nei rari momenti di calma prima della tempesta l’atmosfera è costruita da arrangiamenti più morbidi.

La potenza delle opzioni ti espelle!

Forgive Me Father non è di certo parco in termini di opzioni grafiche a disposizione nella sua versione PC, potendo vantare la scalabilità delle texture, la selezione dell’anti-aliasing (che purtroppo è limitata ad un FXAA e a un temporal), la scelta della qualità delle ombre, del fogliamo e del postprocessing. È molto gradita anche la possibilità nativa di scegliere la distanza del campo visivo e il supporto nativo alle risoluzioni ultrawide e il supporto ai 144 frame al secondo. Segnaliamo inoltre il supporto nativo allo Steam Deck.

7
Review Overview
Riassunto

Se vi piacciono gli sparatutto retrò e l'atmosfera dei racconti lovecraftiani vi sta particolarmente a cuore, Forgive Me Father vi piacerà. Nonostante la trama poco profonda, il gioco si impegna molto per farci sentire come dei veri protagonisti della prosa del Solitario di Providence. Lo stile fumettoso ben si addice all’opera dei Byte Barrel, e il gameplay di Forgive Me Father intrattiene a dovere. Adesso non ci resta che attendere il nuovo capitolo di questo sparatutto horror, visto che Forgive Me Father 2 è in uscita il 19 ottobre!

Pro
Stile fumettoso ben azzeccato Gradevole componente RPG Alcune soluzioni di gameplay sono interessanti…
Contro
…ma altre sono solo appena abbozzate Trama poco sviluppata Bilanciamento non ben riuscito
  • Concept & Trama 6
  • Gameplay 7
  • Comparto Artistico 7
  • Comparto Tecnico 8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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