La reputazione di Forspoken non è delle migliori: la nuova IP di Square Enix sviluppata da Luminous Productions ha fatto tanto parlare di sé, tra recensioni negative e giocatori dubbiosi. Ma questo action RPG merita di essere acquistato o no, in definitiva? Sbagliato distruggerlo in toto, secondo noi. Ma…
Proviamo a tirare le somme dopo averlo giocato per bene (qui trovate una pratica guida per muovere i primi passi in Forspoken, se foste interessati a iniziarlo). La recensione, come sempre, non conterrà spoiler: non vi rovineremo certo il divertimento!
Versione provata: PlayStation 5
Non chiamatemi eroe
Forspoken, come innumerevoli opere prima di lui, appartiene al genere narrativo “isekai”, che significa letteralmente “altro mondo”: in queste storie abbiamo un protagonista apparentemente normale, con una vita anonima e ordinaria, che viene improvvisamente catapultato in una realtà parallela. Nel caso specifico di Forspoken, il mondo nuovo è Athia, una terra un tempo ampia e lussureggiante ma ora miniacciata da una calamità letale. La protagonista invece è Frey, una ventenne newyorkese che si ritrova trasportata nel mondo magico di Athia dopo aver trovato per caso una sorta di bracciale magico parlante.
La trama di Forspoken è tutt’altro che interessante. Innanzitutto è brevissima, la campagna può essere terminata tranquillamente in meno di 15 ore se si ignorano le quest secondarie e le varie attività opzionali. La storia è lineare, già vista e già sentita, insomma non coinvolge più di tanto e non rimane impressa (i pochi colpi di scena sono prevedibili). È curioso come si tratti di una trama quasi totalmente al femminile: i personaggi sono pochi, ma oltre a Frey spiccano sicuramente le temibili Tantha, delle maghe potenti che dominano su Athia. Queste ultime sono ben caratterizzate e il loro design non è niente male. Peccato invece per la protagonista, non c’è niente da fare: risulta abbastanza anonima nonostante si ponga chiaramente come un personaggio fuori dagli schemi. Frey è una ragazzina orfana, dal passato complicato, è sboccata, egoista e testarda, tutto fuorché un’eroina. Spesso e volentieri dice il contrario di quello che prova, ma nonostante questo non è proprio riuscita a far breccia nei nostri cuori: non è simpaticissima, diciamocelo.
L’inizio di Forspoken è inaspettatamente lento per un gioco che dovrebbe fare della dinamicità il suo punto di forza, ma questo è un problema che purtroppo si estende anche oltre la trama e le sezioni guidatissime che la compongono. Veniamo al gameplay.
Scontri magici e fumo negli occhi
Il parkour magico caratterizza il gameplay di Forspoken, interamente basato sulle abilità incantate di Frey. Vi diamo un consiglio spassionato: per divertirsi davvero in questo gioco, rushate la trama principale e andate dritti per dritti al post-game, così da sbloccare velocemente quante più mosse possibili per parkour e combattimenti. Purtroppo infatti ci si inizia a divertire davvero solo dopo aver acquisito la piena mobilità di Frey (all’inizio invece muoversi non è un granché, senza poter scalare le pareti rocciose in libertà o sfrecciare sull’acqua, dateci retta).
Superate quindi le prime ore in cui la nostra protagonista è un po’ limitata, ci scopriremo in grado di muoverci rapidamente nella mappa di Forspoken e di attaccare i diversi tipi di nemici utilizzando il set magico più efficace contro ciascuno di loro. Il combat system infatti è forse l’aspetto più riuscito del titolo: il gioco suddivide le Magie d’Attacco (parte destra del pad) dalle Magie di Supporto (parte sinistra del pad), ma il bello sta nel poter cambiare set magico in qualsiasi momento dell’avventura, passando rapidamente da una spada infuocata al lancio di pietre, dal una liana rotante a un tornado d’acqua che investe i nemici. Combattere è obiettivamente divertente e spettacolare, una gioia anche per gli occhi. Gli scontri con i boss sono pochi ma ben pensati, i nemici normali invece non sono nulla di memorabile.
Il mondo di gioco risulta poco ispirato, non c’è nessuna area che lascia a bocca aperta per davvero. Ci si ritrova a dover correre a lungo (e con poca stamina è davvero fastidioso) per praterie praticamente deserte, con qualche gruppo di nemici minori che spesso e volentieri non riescono nemmeno a vederci passare, veloci come siamo. Orientarsi è facilissimo grazie a una mappa che ci rivela praticamente tutto quello che c’è da sapere, togliendo il gusto dell’esplorazione: ma in fondo, una volta superate le prime ore, sapremo sempre cosa ci aspetta. Le attività non sono poche, tra brevi dungeon, sfide a tempo, rifugi da scoprire e dolci gattini alati da accarezzare (aww), tutto però risulta comunque ripetitivo e monotono già dopo qualche ora di esplorazione. Dando un’occhiata alle impostazioni accessibilità, ci viene il dubbio inquietante che gli sviluppatori fossero fin troppo consapevoli dei loro errori, dato che si può decidere di bypassare totalmente alcuni aspetti del gioco (oltre che semplificarlo al massimo): si possono disattivare i dialoghi tra la protagonista e il suo “companion” (il bracciale magico) o risolvere in automatico dei semplicissimi puzze per aprire le chest.
Per diversi aspetti Forspoken sa di vecchio, nonostante sia un’esclusiva PlayStation 5 e PC: pensiamo ad esempio alle frequentissime schermate che sfumano al nero tra un dialogo e l’altro o alla lentezza delle animazioni degli NPC.
Anche il comparto tecnico non è impeccabile: ci siamo imbattuti in qualche bug che ci ha obbligati a ricaricare il salvataggio per disincastrare la situazione. Ma allora, dopo aver elencato tutti questi difetti, ne vale la pena?
Punti di forza:
- Il combat system è vario e dinamico
- I particellari!
- È pieno di gattini
Punti di debolezza:
- Storia anonima
- Mondo di gioco poco ispirato
- Dovrebbe essere un gioco veloce e dinamico, ma è lento sotto troppi aspetti
Forspoken ha un combat system spettacolare e ben pensato, ma purtroppo l’open world risulta piatto e ripetitivo già dopo le prime ore. La storia della giovane protagonista Frey non ha nulla di nuovo o di interessante, ma per fortuna si finisce in una quindicina di ore e si può correre a divertirsi davvero, con tutte le nostre abilità a disposizione, dedicandosi alle piccole sfide disseminate nel mondo di gioco. La nuova IP Square Enix non è un titolo memorabile, va presa per quello che è: un passatempo.
- L'odissea di un'eroina riluttante: Guida Frey in un viaggio indimenticabile alla ricerca della strada di casa dopo essere stata misteriosamente catapultata in una terra antica e fantastica
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