Non un inizio facile, certamente, quello di Immortals Fenyx Rising. L’annuncio molto accattivante all’E3 2019, qualche rinvio di mezzo e il cambio di nome, da Gods & Monsters a come lo conosciamo oggi. Finalmente però abbiamo avuto modo di provarlo e possiamo dirvi cosa ne pensiamo. Bando alle ciance, dunque, e tuffiamoci nell’Isola d’Oro in compagnia di Fenyx!
Versione provata: PlayStation 4
TIFONE È LIBERO E L’UMANITÀ È IN PERICOLO
La pace, all’interno dell‘Isola d’Oro, è stata turbata dopo che Tifone, il più temuto dei titani è riuscito a liberarsi dalla prigionia alla quale Zeus lo aveva costretto dopo una prima sanguinosa lotta tra la sua stirpe e gli dei. Dopo essere evaso, dunque, riesce ad impadronirsi sia dei fulmini di Zeus che dell’abilità di vedere il futuro di Prometeo che, infatti, non riesce ad avvisare il Padre degli dei di quello che sarebbe potuto succedere. I due cercheranno insieme una soluzione alla minaccia e Prometeo gli anticipa che sarà un umano a salvarli, uno di quei mortali tanto odiati da Zeus che sarà oggetto della scommessa che darà il via vero e proprio alla narrazione dei fatti, resi in modo comico e divertente. Non un mortale qualunque, bensì un mortale che in vita sua le battaglie le ha sempre e solo vissute da lontano, in disparte, un mortale di nome Fenyx, che sognava, però, di fare grandi cose. Svegliatosi, dunque, in una riva sperduta, con i compagni ed il fratello Ligirone tutti pietrificati, il protagonista (che può diventare anche una protagonista, a vostra discrezione prima di iniziare il gioco), dopo aver promesso loro di trovare un rimedio a questa difficile situazione, inizia il suo viaggio. La strada è tutt’altro che facile ma sicuramente appagante dato che Fenyx riesce subito a recuperare diversi oggetti mitici fondamentali nella battaglia al titano, come le ali di Dedalo, la Spada Benedetta, donata da Achille a Ligirone e molti altri. Tifone non fa mistero della sua presenza e anzi, attira l’eroe nel Tartaro, l’abisso nel quale era stato tenuto prigioniero, mettendolo duramente alla prova a più ripetute. Ad ogni modo, Fenyx non si trova ad affrontare questa sfida da solo: dopo aver raggiunto il tempio di un oracolo, incontra Ermes che gli illustra la situazione attuale raccontandogli di come il titano abbia sconfitto dapprima gli eroi invocati dagli Olimpici, per poi abbattere la sua sete di sangue sugli dei stessi separandoli dalle loro essenze.
Come anticipavo, la narrazione dei fatti è molto particolare: la trama si snoda durante un dialogo, o meglio, una scommessa tra Zeus e Prometeo che assume sin dall’inizio toni giocosi e divertenti che, messi insieme alla grafica cartoonesca, rendono il titolo estremamente gradevole e leggero. Non è tutto qui, il racconto spiritoso non esclude momenti di assoluta profondità e riflessione intrisi di simbologie e significati che evitano di far scadere il gioco nel puro demenziale. Sotto questo punto di vista, Immortals Fenyx Rising si può tranquillamente considerare come un tentativo molto ben riuscito di avvicinare alla portata di tutti la mitologia greca riarrangiata tra divertimento e coinvolgimento nell’azione.
LA LAMA MA ANCHE LA TESTA
Possiamo considerare, come si evince dal titolo del paragrafo, il gameplay essere diviso in due macrosezioni principali: da un lato quella del combattimento e delle sue dinamiche, dall’altro quello dei puzzle e del ragionamento. Per quanto riguarda il primo, lo schema adottato da Ubisoft è molto lineare, composto da colpi leggeri, pesanti, parate e schivate che, come in Assassin’s Creed Odyssey, permettono di rallentare i nemici per infliggere loro ancora più danni. Tutto ciò è contornato da altri elementi già visti come le Abilità ed i Poteri Divini che consentono a Fenyx di sorprendere l’avversario o potenziarsi per qualche secondo. Le uniche vere pecche di questo primo punto stanno nel fatto che sì, lo schema lineare è efficace al primo impatto ma abbastanza ripetitivo nel lungo termine dato che non permette di spaziare moltissimo sulle combo a disposizione e che i nemici, pur a difficoltà normale (terzo livello di difficoltà su quattro disponibile) non siano mai veramente insidiosi. La questione puzzle, invece, merita una vera e propria menzione d’onore, non solo perché compone l’altra metà del gameplay ma perché è l’elemento meglio bilanciato del gioco. I puzzle presenti in Immortals Fenyx Rising non rappresentano mai un ostacolo vero e prorio per il giocatore pur richiedendo la sua attenzione e la capacità di ragionamento, in sintesi, sono sicuramente ben studiati per non mettere i bastoni tra le ruote ed evitare di far sbuffare qualcuno non troppo entusiasmato da questo elemento.
Un altro punto davvero forte di questo titolo è la mappa. Non solo per distribuzione delle attività ma anche per dimensioni, l’impostazione seguita dalla software house francese sembra essere la stessa voluta per Watch Dogs Legion: ambiente di gioco non troppo vasto ma nemmeno ridotto, denso al punto giusto e, anche se non al punto del gioco sopracitato, ben caratterizzato in ognuna delle singole zone in cui si divide l’Isola d’Oro. Ritorna il tema della simbologia e dei significati anche nella tematizzazione dei paesaggi e delle aree di gioco, corrispondenti alle caratteristiche degli dei che le abitano. L’esplorazione è inoltre facilitata dalla figura delle ali che, pur condizionate dalla resistenza, vi consentiranno di planare da un punto all’altro molto facilmente.
Per quanto riguarda il sistema di progressione, infine, il tutto può essere tranquillamente gestito nella Sala degli Dei dove possiamo spendere tutte le risorse mitiche per potenziare Fenyx ed il suo equipaggiamento: dalla fucina di Efesto al Calderone di Circe, dal Recipiente del fiume Stige alla Panca di Zeus è tutto a vostra disposizione, a patto che sconfiggiate Tifone.
PUNTI DI FORZA
- Narrazione comica e divertente
- Mappa bilanciata e
- Sistema di combattimento fluido…
PUNTI DEBOLEZZA
- Nemici un po’ ingenui anche a livello di difficoltà normale
- … ma ripetitivo
In conclusione, ci sentiamo di dire che Immortals Fenyx Rising sia un esperimento assolutamente riuscito. La convivenza dell’elemento mitologico e comico non è estenuante né fuori luogo e la creazione di un sistema così leggero spinge il giocatore a voler progredire in modo graduale senza mai annoiarsi. Inoltre, se già con Odyssey avevamo apprezzato l’idea di venire a contatto con tantissimi personaggi importanti del mondo classico, la prospettiva di essere l’ultima chance per la sopravvivenza degli dei diventa ancora più accattivante ed intrigante. In poche parole, un gioco che vale assolutamente la pena provare.
Ringraziamo Ubisoft per averci fornito la copia per la recensione.
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