Home Videogiochi Recensioni [Recensione] LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker

[Recensione] LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker

Sembrava una maledizione quella di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, poco comprensibile se pensiamo alla frequenza delle pubblicazioni di Traveller’s Tales. Vari rinvii, il COVID-19 di mezzo, poi voci su problemi nello sviluppo, grossi cambiamenti al gameplay e così via.

Ora che siamo finalmente di fronte al nuovissimo Star Wars della serie LEGO, possiamo dirlo: la ventata di aria fresca si nota davvero, ed è chiaro sin dai primi istanti di gioco che gli sviluppatori si siano decisi a premere sull’acceleratore di una serie che era ormai l’ombra di se stessa da troppo tempo. Non divaghiamoci in chiacchiere però, e passiamo al racconto di ciò che ci ha convinto oppure no di questo ritorno nella Galassia Lontana Lontana fatta di mattoncini.

Versione provata: PS4, PS5. 

NO, IO SONO TUO PADRE (IN FORMATO LEGO)

Di Star Wars ormai c’è ben poco da raccontare, oltre a quello che è già stato detto negli oltre 40 anni dall’uscita del primo storico film ideato da George Lucas. Parliamo di un brand con milioni e milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo, con all’attivo ben undici film e varie serie TV alle quali presto si unirà l’attesissima Obi-Wan Kenobi con Ewan McGregor. Un brand che, come ben saprete, fa anche parte della storia di LEGO. Con l’uscita della Trilogia Prequel a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000, l’azienda danese si legò in maniera quasi indissolubile al franchise Lucasfilm, ora Disney, e anche questo riuscì ad aiutare i mattoncini a sopravvivere nel più grave periodo di crisi economica di LEGO. Sull’onda dei numerosi prodotti su licenza, arrivarono anche i videogiochi affidati a Traveller’s Tales, altro imprevedibile elemento per la salvezza della società.

Obi-Wan Kenobi contro Darth Maul al termine di Episodio I

Le vendite dovranno darci ragione ovviamente, ma sembra quasi uno scherzo del destino che Traveller’s Tales abbia deciso di ripartire proprio da LEGO Star Wars per cercare, riuscendoci, di dare nuova linfa a una serie di videogiochi, quella LEGO, ormai diventata pesante anche per i palati meno fini. Il primo titolo a base di mattoncini dello studio britannico fu proprio LEGO Star Wars: Il videogioco nel 2005, al quale ne seguirono altri cinque basati sulla saga di Lucas e chissà quanti altri dedicati a Batman, Pirati dei Caraibi, Avengers e così via – oggi Traveller’s Tales ha collezionato quasi 40 giochi LEGO nella sua storia. Arrivati a tale cifra, considerando che il brand LEGO si è sostanzialmente arrestato dalle intuizioni avute nel primo LEGO Star Wars, anche i più irriducibili non potevano far altro che ammettere la debolezza dei titoli TT. Come dicevamo, però, La Saga degli Skywalker rappresenta paradossalmente un ritorno alle origini e un’ottima ripartenza per la serie LEGO, con un ritrovato carisma.

Sarà forse grazie al materiale di partenza? Beh, questo è innegabile. Star Wars può vantare storie, personaggi e mondi iconici, entrati nell’immaginario collettivo di qualsiasi appassionato di cinema, e l’ultima produzione di TT attinge a piene mani dall’intero (o quasi) universo cinematografico comprendo i circa 60 anni di eventi compresi tra Episodio I: La minaccia fantasma, con il ritorno dei Sith e l’inizio della caduta della Repubblica, e l’ultimo (e altamente controverso) Episodio IX: L’ascesa di Skywalker. Ripercorrere le Guerre dei Cloni, la distruzione della Morte Nera e gli altri grandi eventi della saga, ognuno dei quali è condito dall’inevitabile e apprezzato umorismo LEGO, è come sempre piacevole, ed è capace di far riaffiorare numerosi ricordi nella testa di tutti coloro che hanno sempre amato Star Wars. Allo stesso modo impersonare un Jedi, un Sith, un eroe della Ribellione o chiunque altro sia presente nello sconfinato gruppo dei personaggi giocabili (che aumenteranno ancora di più coi DLC), è esattamente quello che i fan sognano da sempre, ma in effetti su questo aspetto non c’è molto di nuovo sotto il sole. Le novità sono altre.

LEGO EVOLUTION

Quella a cui assistiamo in LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è, finalmente, una reale evoluzione della serie di videogiochi ad opera di Traveller’s Tales. All’apparenza, il sistema nel suo complesso è rimasto invariato. Dal menù di gioco è possibile accedere a uno tra i 9 macro-episodi che compongono la storia, ognuno dei quali è poi diviso tra aree di medie dimensioni liberamente esplorabili e sezioni invece più lineari che riguardano la storia.

L’infallibile (?) cacciatore di taglie Boba Fett in Episodio VI

In Episodio IV, ad esempio, dopo la sezione iniziale sulla Tantine IV di Leia, scendiamo nel desertico pianeta di Tatooine di cui possiamo visitare varie location, come il deserto intorno alla tenuta degli Skywalker (compresi accampamenti dei predoni) e Mos Eisley, il noto porto spaziale. In questi luoghi, oltre agli immancabili frammenti LEGO da raccogliere, troviamo il solito quantitativo impressionante di collezionabili (oltre 1000 mattoncini speciali), missioni secondarie anche a bordo dei veicoli (elemento ripreso da altri giochi della serie), segreti da svelare e molte altre chicche. Una volta terminata la storia, si entra poi nella fase di Partita Libera, nella quale possiamo visitare nuovamente i luoghi già esplorati in passato questa volta però con la libertà di poter scegliere tra i vari personaggi – ognuno di loro ha una peculiarità che lo distingue da altre categorie di personaggi. Gli Stormtrooper, ad esempio, possono distruggere con le granate alcuni oggetti, mentre i Jedi e i Sith sono ovviamente in grado di usare la Forza per aprire forzieri piuttosto particolari, e questo solo per fare un paio di esempi.

Nulla di nuovo, per ora. Eppure le novità ci sono, eccome se ci sono. Proprio come suggerivano i rumor, TT ha lavorato per rendere più dinamico e moderno il gameplay. Se nelle fasi di esplorazione non si notano cambiamenti nella formula, è quando LEGO Star Wars passa all’azione che entrano in scena le gradite novità. Durante le sparatorie, ad esempio, la telecamera si avvicina al protagonista che stiamo utilizzando, passando a una fase simil sparatutto in terza persona con un tasto per mirare (L2), uno per sparare (R2) e soprattutto l’implementazione di una delle grandi soddisfazioni degli amanti degli sparatutto, la gioia dell’headshot, perfettamente efficace contro ad esempio uno Stormtrooper non appena gli avremo fatto saltare il casco. Non manca un sistema di copertura, che si possono facilmente ricostruire in pochi secondi (grazie, mattonicini LEGO!), e varie torrette e trappole che possiamo costruire per facilitare il tutto.

Facilitare, comunque, è un parolone, se pensiamo che il livello di difficoltà è ancora tarato molto verso il basso vista ovviamente il target di riferimento. Forse troppo basso, viste le solite ingenuità nel gameplay come gli enigmi più facili nella storia dei videogiochi – capiamo che il prodotto è riferito a un pubblico estremamente giovane, ma non avrebbe fatto male un aumento della difficoltà degli enigmi progredendo nella storia, che poteva dare qualche soddisfazione in più. Se non altro, insieme alle fasi TPS, ci sono anche sequenze action in terza persona più congeniali e coinvolgenti, con combattimenti a mani nude che integrano nuove combo e soprattutto gli scontri con spada laser, capaci di rinvigorire nell’insieme del gioco l’intero gameplay.

L’acrobazia di Rey per evitare la nave di Kylo Ren

Grazie a questo assistiamo anche a momenti davvero brillanti nelle boss fight. Prendendo Episodio I, ad esempio, il finale della storia è da noi vissuto nei panni del duo Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, che a Naboo si scontrano contro Darth Maul. Il Sith, così come gli altri boss, è ora dotato di una barra della vita, e la boss fight avviene a più riprese con dinamicità. Ancora una volta, nulla di impegnativo, e anzi il livello di sfida non si fa affatto sentire, ma è comunque un ottimo modo per spezzare dall’ormai asfissiante monotonia del brand LEGO. Tornando a poco fa, nel corso proprio dello scontro con Maul abbiamo riscontrato alcuni bug che rendevano impossibile proseguire oltre se non ricaricando i checkpoint, che si affiancano ad altri problemi minori che potranno però essere certamente sistemati con una patch.

Questi problemi potrebbero essere sopraggiunti con il nuovissimo engine di Traveller’s Tales, che fa il suo debutto proprio con LEGO Star Wars. Il passo in avanti, anche tecnico, si fa sentire anche da questo inedito motore, che comunque ha creato parecchi grattacapi al team – i ritardi, secondo alcuni report dei mesi scorsi, sono arrivati soprattutto a causa sua. Il risultato finale non fa gridare al miracolo, ma il gioco è solido anche sotto questo punto di vista, aiutato poi da un sonoro eccellente che riprende fedelmente qualsiasi cosa, dai suoni alle musiche, dall’immortale saga ideata da George Lucas.

PUNTI DI FORZA

  • Finalmente una reale evoluzione nella serie LEGO
  • Tantissimi contenuti
  • Sempre divertente e adatto a tutti

PUNTI DEBOLI

  • Qualche bug di troppo
  • Persistono alcune ingenuità nel gameplay

LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è un prodotto ricchissimo, contenutisticamente parlando. Il gioco vi terrà incollati allo schermo per molte ore, non solo per ripercorrere i 9 episodi ma anche per raccogliere gli infiniti collezionabili presenti. Fosse solo questo, l’ultima produzione di Traveller Tales sarebbe identica a quelle che l’hanno contraddistinta negli ultimi vent’anni, e invece c’è davvero qualcosa di nuovo. Le novità al gameplay, come il miglior approccio in terza persona nelle fasi di combattimento o l’ampliamento delle abilità da sbloccare, portano finalmente una ventata d’aria fresca in un brand, quello dei giochi LEGO, che rischiava seriamente di collassare su se stesso. Ci sarà modo per affinare la tecnica e sopperire alle ingenuità, ma per ora siamo contenti di vedere come TT abbia scelto di far evolvere la serie.

Ringraziamo Warner Bros. Italia per il codice review di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker. 

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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