Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Mario + Rabbids: Sparks of Hope – The Last Spark Hunter (DLC)

[Recensione] Mario + Rabbids: Sparks of Hope – The Last Spark Hunter (DLC)

In attesa del vero pezzo (speriamo) forte del season pass di Mario + Rabbids: Sparks of Hope, che coinciderà con il ritorno di quell’iconica melanzana chiamata Rayman da troppo tempo finita nel dimenticatoio di casa Ubisoft, ecco che il team di Milano pubblica il secondo dei tre DLC programmati.

A differenza di La Torre della Cooondanna, la prima espansione decisamente originale per gli standard ai quali eravamo abituati ma non lontana al gameplay ormai tradizionale dell’IP, con The Last Spark Hunter si torna su binari ben noti, presentando quella che finora è senza dubbio l’espansione più corposa. Per Mario e i suoi amici è tempo di una nuova missione, ambientata cronologicamente prima della fine di Sparks of Hope, che li porterà a visitare un mondo tutto nuovo e fatto di… musica!

Nuovo pianeta, nuovi nemici

La location scelta per questa nuova avventura, che fornisce una buona longevità e un tasso di sfida da non sottovalutare, è il Giardino Melodioso. Un mondo che, come suggerisce il nome, è dominato dalla musica, da una melodia costante che permea nei vegetali e nel terreno… che purtroppo non è più presente per colpa ancora una volta di Cursa. La maledizione del Rabbid ha colpito anche il giardino, e tutto sembra spento.

Chiaramente tocca a Mario e i suoi amici prendersi una sosta dalla missione principale (il DLC si inserisce appena prima del mondo finale di Sparks of Hope), e scendere in un pianeta che, oltre alla campagna principale, include anche numerose missioni secondarie, enigmi ambientali e una serie di zone da esplorare abbastanza grandi – forse troppo, in alcuni casi. La sezione a bordo della barca, ad esempio, rischia di portare più di un giocatore allo smarrimento a causa dell’assenza di una mappa visibile a schermo durante l’esplorazione, e in un paio di occasioni abbiamo trovato frustrante dover consultare di volta in volta il menù. Pigrizia? Forse, ma è comunque snervante.

Al di là di queste piccolezze, The Last Spark Hunter si propone come un pacchetto in perfetta continuità con la modalità storia di Sparks of Hope, ben lontano da quello che aveva fatto il primo DLC. Gli sviluppatori hanno avuto anche l’ottima idea di rendere accessibile da subito tutti gli Spark e i personaggi al livello 30, anche perché si suppone che chi gioca il DLC abbia giocato a fondo la campagna principale. Gli skill tree sono i soliti, i poteri anche, i protagonisti pure. In effetti, tra i pochi difetti che si possono additare all’espansione c’è la mancanza di un vero effetto sorpresa.

Se siete in cerca di un’esperienza differente, anche solo in fatto di modalità, The Last Spark Hunter non si discosta in nulla rispetto a Sparks of Hope, e questo può essere visto sia come un punto di forza (il gameplay in generale è sempre perfetto) sia negativo, per chi cercava qualcosa di differente. In generale, la qualità espressa dal DLC dedicato a Donkey Kong in Kingdom Battle era di un altro livello.

Restando in tema, per pura curiosità, siamo andati a ripescare la nostra recensione del DLC di Mario + Rabbids: Kingdom Battle, pubblicato nel 2018 e per il quale erano stati spesi fiumi di parole. Quella di The Last Spark Hunter, invece, è già bella che terminata. Oltre ai nuovi Golem che devono essere schiacciati (o scivolati) una volta abbattuti per essere sconfitti definitivamente, e la comparsa del bellissimo Mecha King Bob-Omb, non ci sono infatti nuove meccaniche da segnalare, tipologie differenti di battaglie da affrontare o altro, anche se proprio gli scontri sono la parte più stimolante del pacchetto vista la difficoltà tendenzialmente più elevata.

Se non altro, il comparto artistico resta sempre di grande livello. Il team di Ubisoft Milano si è dato da fare per rendere riconoscibile e distinguibile anche il Giardino Melodioso, coi colori pastello e la sua fauna e la sua flora che si contraddistinguono da tutte le altre, esattamente come fatto per i pianeti presenti nella campagna principale del gioco. La componente musicale tuttavia, che avrebbe potuto essere meglio sfruttata per adattarsi ad esempi agli enigmi, è purtroppo lasciata in secondo piano.

The Last Spark Hunter, il secondo DLC di Mario + Rabbids: Spark of Hope, è un pacchetto riuscito, capace di offrire la medesima qualità e le stesse sensazioni della campagna principale di un titolo tra le migliori esclusive Nintendo Switch degli ultimi anni. Purtroppo, questo è anche il suo limite: il DLC non offre nulla di davvero nuovo, e addirittura la storia risulta essere un semplice filler incastrandosi in una storia già scritta e con un finale perfettamente delineato. Un gustoso extra, questo sì, ma abbiamo avuto la netta sensazione che Ubisoft Milano si sia trattenuta ancora una volta per lasciare il meglio all’ultima espansione, quella dedicata allo speriamo trionfale ritorno di Rayman. Se però avete amato alla follia il gioco base, non potete farvi sfuggire questa nuova avventura.

Ringraziamo Ubisoft per la copia review di Mario + Rabbids: Sparks of Hope – Gold Edition.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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