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[Recensione] Monopoly Madness

“Se altri franchise sono riusciti a reinventarsi, perché non ci possiamo provare anche noi con un mostro sacro come Monopoly?” Deve essere stata questa la domanda che si sono posti in quel di Ubisoft poco prima di buttare giù le prime idee di Monopoly Madness, la nuovissima e inedita iterazione di uno dei più conosciuti board game al mondo che stavolta, discostandosi dalla sua classica formula, si getta in un’esperienza tutta nuova.

Sebbene l’impalcatura di Madness sia la stessa del conosciutissimo Monopoly, infatti, i ragazzi di Ubisoft hanno dato sfogo alla libertà creativa messa a loro disposizione, mescolando le carte in un modo che credevamo impossibile per abbracciare lo spirito del gioco da tavolo che accompagna sempre i nostri pomeriggi di Natale insieme alla famiglia. È possibile abbandonare alcune delle dinamiche classiche di Monopoly, storicamente associato alla calma e alla strategia, per gettare i giocatori in un frenetico tabellone-arena nel quale una partita dura una manciata di minuti?

La risposta è sì, e nella sua caotica follia Monopoly Madness può rappresentare il party game perfetto per coinvolgere amici e famigliari magari poco avvezzi ai videogiochi ma che faranno ben poca fatica a comprendere i precetti che regolano questa inedita esperienza. Su Switch, peraltro, il gioco offre il meglio di sé, anche e soprattutto grazie alla natura di condivisione della console Nintendo.

Dietro al netto cambio di ritmo, c’è una breve premessa narrativa: il buon Mr. Monopoly si è stancato della sua solita vita, e per questo ha deciso di scombinare le carte in tavola con nuove regole, nuovi tabelloni ben differenti da quelli a noti, e tanta azione in tempo reale. La più importante scelta è stata infatti quella di abbandonare il tradizionale sistema di turni con lancio dei dadi, cosa che porta direttamente gli utenti a interagire in tempo reale con gli elementi dello scenario e a gestire il loro piccolo impero finanziario.

All’interno del tabellone, come ci suggerisce il pratico tutorial che consigliamo di vivere vista la particolarità di questo nuovo gioco, ogni giocatore è libero di muoversi in tutte le direzioni, senza alcun limite legati ai turni. Tutto ciò che vi serve sapere è che non mancano le proprietà da acquistare, operazione che sarà gestita dagli stessi utenti in partita che danno il via alle aste dopo aver “risucchiato” mazzette di denaro sparse qua e là per le strade di Monopoly. Sì, non avete capito male, si parla proprio di risucchiare: come se fossero versioni cartoon dei Ghostbusters, i giocatori sono equipaggiati di una sorta di aspirapolvere utile per ottenere denaro a discapito degli altri utenti rivali, ma anche acqua ed elettricità (avete notato il simpatico riferimento alle società Aqua Potabile ed Elettrica dello storico board game?) che serviranno a migliorare le proprie proprietà acquistate. Vincerà chi alla fine, ovviamente, sarà riuscito a ottenere più risorse e a stabilire un impero di notevoli proporzioni, proprio come nel tradizionale Monopoly.

Tutto qui? Beh, in pratica sì, è proprio così. Non tralasciamo di sottolineare la presenza di alcuni potenziamenti che si paleseranno in maniera randomica sul tabellone – tra questi c’è anche l’immancabile “Vai in prigione”, che inibisce temporaneamente un giocatore al quale lanciate questo potenziamento -, o il fatto che prima di una partita potrete scegliere tutte le regole del match, dalla durata ai bonus e al denaro iniziale; in definitiva, però, questa è l’esperienza proposta da Monopoly Madness, né più né meno. E funziona, al netto di alcuni difetti.

In alcuni frangenti, infatti, Monopoly Madness soffre di una certa natura caotica di fondo, che ci impedisce di visionare con accuratezza ciò che sta accadendo sul tabellone o anche più semplicemente dove si trova il nostro avatar. Il sistema dei colori diversi per ogni utente, infatti, non riesce a restituire la limpidezza sullo schermo, e il caos rischia di tanto in tanto di diventare un problema. Una volta presa la mano su questo difetto però l’esperienza diventa molto più godibile, anche e soprattutto in compagnia.

Sebbene ci sia una modalità storia, utile per sbloccare tabelloni e skin attraverso Ubisoft Connect tra cui anche alcune sorprese speciali, ed esista la possibilità di giocare in singolo, è ovvio sin dal tutorial che Monopoly Madness riesce a garantire la sua miglior esperienza quando un gruppo di amici si sfida a colpi di aspirapolvere per il dominio assoluto sul tabellone. Nelle nostre scorribande, ad esempio, abbiamo trovato la nostra perfetta comfort zone in partite rapide e ricche di risorse, che possono far contenti tutti ma che comunque garantiscono un certo grado di competizione sempre frenetica e attiva. Un compromesso perfetto per tutti, dai più grandi ai piccini, e rivolto a un pubblico prevalentemente casual che apprezza però divertirsi di tanto in tanto con qualche svago un po’ diverso dal solito. Monopoly Madness, sotto questo punto di vista, è perfetto per tutte le famiglie.

PUNTI DI FORZA

  • Una rivisitazione riuscita di Monopoly
  • Adatto a tutta la famiglia

PUNTI DEBOLI

  • Il prezzo è leggermente alto per ciò che offre
  • Un po’ troppo caotico in certi frangenti

Monopoly Madness ci ha sorpreso. Non ci troviamo di fronte a un imperdibile capolavoro, questo no, ma il gioco Ubisoft è riuscito nella non facile impresa di rinnovare la formula di Monopoly per adattarla a un videogioco dai ritmi veloci e caotici, dove la rapidità di pensiero è il perno per la vittoria, e dove al tempo stesso qualsiasi utente può trovare giovamento. Un consigliato e divertente party game in salsa Monopoly-arena, che cede però il passo ad alcune ingenuità e a un prezzo leggermente elevato, secondo noi.

Ringraziamo Ubisoft Italia per il codice review di Monopoly Madness.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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