Sin dal suo approdo nella scena videoludica occidentale la saga di Monster Hunter ha continuato a registrare numeri impressionanti, divenendo nel corso degli anni uno dei punti di riferimento per gli amanti dei GDR action. Di generazione in generazione, la serie di Capcom ha catturato l’attenzione di milioni di giocatori ed è riuscita nel tempo a creare una community incredibile, favorendo il gioco cooperativo dapprima in locale, poi in multiplayer globale.
La realizzazione più completa è avvenuta con Monster Hunter World, uscito a Febbraio dello scorso anno, che è rimasto in vetta alle classifiche sino ad ora. Per coronare il grande successo Capcom ha sviluppato l’espansione Iceborne, rilasciata il 6 Settembre su console (per PC ci sarà da aspettare Gennaio 2020), che porta con sé una massiccia dose di nuovi contenuti e una carica di bei ricordi per i fan della saga.
Benvenuti nelle Distese Brinose
Chi ha giocato alla versione base di Monster Hunter World conoscerà ormai a memoria le varie zone esplorabili, come gli Altipiani Corallini o la Valle Putrefatta. Ebbene, la prima grande aggiunta riguarda proprio la nuova area, le Distese Brinose, una fredda landa immersa nel ghiaccio che i protagonisti della storia scopriranno dopo aver seguito le tracce di un Legiana nella Foresta Antica.
L’area porta con sé tutte le novità conseguenti: nuova fauna, nuovi ingredienti e materiali da raccogliere, così come il nuovo malus del freddo. I giocatori di lunga data ne conosceranno sicuramente gli effetti, perché sarà necessario utilizzare le bevande calde per eliminare il problema (craftabili ovviamente dal peperoncino disseminato nelle varie zone). Vi sono anche nuove insidie, come la neve alta che rallenta i movimenti, terreni instabili ma addirittura sorgenti termali, utili per ripristinare il malus del freddo qualora foste rimasti a corto di bevande calde.
Complessivamente le Distese Brinose aggiungono ciò che mancava nel gioco base, ovvero un territorio ghiacciato e tutti i mostri che abitano quel particolare habitat, come vedremo nel prossimo paragrafo. La realizzazione della nuova zona è davvero eccellente e restituisce in maniera molto fedele la sensazione di ritrovarsi immersi nel freddo e nella neve: se ripensiamo all’ultima volta che abbiamo visto un territorio simile in un precedente Monster Hunter, il salto generazionale balza clamorosamente all’occhio in positivo.
Tigrex, Nargacuga, Zinogre: i tre tenori sono tornati (più forti di prima)
L’altra aggiunta più corposa riguarda i mostri da affrontare, che vedono alcune nuove creazioni di Capcom ma anche alcuni graditi tuffi nel passato. Chi ha potuto vedere i trailer avrà già assistito al ritorno di vecchie conoscenze, come il Tigrex, il Nargacuga e lo Zinogre, tre temibilissimi mostri entrati nel cuore dei fan. Ma c’è anche il Rajang, terrore “super-saiyan” aggiunto nel capitolo Freedom Unite che arriverà come update gratuito, e perfino lo Yian Garuga, da molti definito uno dei mostri più fastidiosi mai incontrati.
La lista è ben più lunga e lasciamo ai giocatori il piacere della scoperta e del primo affronto; ciò che possiamo dire è che tutte le nuove aggiunte vedono portare con sé nuove animazioni e nuovi attacchi, pur restando fedeli alla controparte già affrontata in passato. Inutile dire che la loro resa estetica sia eccezionale, ma vista la qualità dei mostri nel gioco base c’è poco da stupirsi.
Affrontare questi mostri all’inizio sarà molto complicato, dal momento che Capcom ha introdotto il grado di difficoltà Maestro al fianco del Basso e Alto Grado. Potrete avere un assaggio del livello di difficoltà già dal primo mostro che affronterete; una volta superato questo scoglio, però, la strada si fa leggermente in discesa e avrete modo di abituarvi in breve tempo, anche grazie ai nuovi equipaggiamenti livello Maestro introdotti di conseguenza, che recano con sé nuove abilità e valori difensivi molto più alti rispetto agli equip di Alto Grado.
Un gameplay ritoccato nei punti opportuni
Capcom è intervenuta in maniera molto decisa anche sul gameplay, ritoccato in alcuni punti per renderlo più fruibile anche dai giocatori meno esperti. Anzitutto è stato aggiunto il rampino artiglio, che consente di aggrapparsi in qualsiasi momento al mostro per potergli sferrare colpi ravvicinati; sono state ridisegnate e aggiunte animazioni per alcune armi (la Spada e Scudo è l’arma che ha ricevuto il maggior cambiamento) ed è possibile finalmente utilizzare la fionda con l’arma sguainata, risparmiando qualche prezioso decimo di secondo.
La combinazione rampino artiglio – nuove animazioni rende particolarmente prolifiche alcune situazioni in battaglia, perché permette di assestare un gran quantitativo di danni in una sorta di “toccata e fuga”; in altri casi le armi hanno ricevuto a nostro modo di vedere un ulteriore potenziamento, come la Spada Lunga che ora può contare su colpi più efficaci per le schivate.
Restano purtroppo alcuni problemi “consolidati” del gioco. Uno su tutti, a nostro modo di vedere, riguarda la presenza di due o più mostri nella nostra zona: in altre parole, quando ci si ritrova accerchiati da un Deviljho, un Rathalos e una Rathian le soluzioni sono davvero poche, perché conviene solo e soltanto scappare in attesa che il nostro mostro/obiettivo cambi zona.
La situazione è particolarmente sgradevole in quanto fa perdere del tempo prezioso: per i giocatori meno esperti si tratta di minuti sprecati a scappare, soprattutto se consideriamo la struttura a tempo delle quest. Il problema si amplifica se la zona è piccola, perché ci si ritrova sommersi da mostri giganti che potrebbero mettere alla corda il giocatore. Sotto questo punto di vista Capcom avrebbe potuto operare qualche cambiamento, ma d’altronde il gioco resta ideato su un’impronta hardcore e dunque non sarebbe potuto scendere a questi compromessi.
Anche la telecamera talvolta si ripresenta alquanto ballerina, specialmente quando andiamo incontro alle barriere imposte dall’area di gioco, così come le hitbox di alcuni mostri davvero fastidiose e troppo amplificate, ma risolvibili con l’abilità Schivata (conosciuta come Evasione nei precedenti Monster Hunter) che consente di schivare alcuni attacchi con maggiore agilità.
PUNTI DI FORZA
- Un’intera nuova area, nuovi mostri e vecchie conoscenze, una moltitudine di nuove armi e armature
- Eccellente l’aggiunta del rampino artiglio, così come le nuove animazioni per alcune armi
- Il Grado Maestro offre una sfida elevata al punto giusto, seppur talvolta adatta ai giocatori più esperti
- Con i futuri update diventerà un must-have per chiunque
- Prezzo abbastanza in linea con quanto offerto
PUNTI DEBOLI
- Ancora qualche problema ereditato dalla versione base
- Presenza di più mostri nella stessa area più fastidiosa che altro, gestibile solamente da giocatori navigati
- Telecamera migliorabile in alcune situazioni
Monster Hunter World: Iceborne è semplicemente l’espansione perfetta per il gioco base, il DLC che ci si aspettava – sotto il profilo dei contenuti – ma che riesce a sorprendere per la quantità e la qualità delle novità aggiunte. Tra nuovi mostri, vecchie conoscenze, nuove armi, armature e molto altro ancora, il ritorno alla caccia di Tigrex e compagnia si è rivelato un’esperienza estremamente positiva, candidandosi come una delle espansioni più importanti degli ultimi anni nella scena videoludica.
Il suo acquisto diventa praticamente obbligatorio per chi ha finito la storyline principale (requisito primario per poter affrontare la nuova campagna), ma è caldamente consigliato anche a chi vuole proseguire la propria esperienza per lungo tempo nel meraviglioso titolo di Capcom.
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