Per un italiano, il miglior biglietto da visita per seguire la motocross ha un nome, un cognome ed un soprannome: Antonio Cairoli, Tony per amici e tifosi. L’otto volte campione originario di Patti è ormai una leggenda nelle due ruote su sterrato e, nel corso della sua carriera, ha dimostrato più volte di saper ribaltare la situazione a gara in corso. Non è da tutti perché, come qualsiasi sport su due ruote, il minimo errore porta inevitabilmente a perdere le speranze di vittoria.
Dopo il primo MXGP pubblicato nel 2014, Milestone ci riporta proprio nell’atmosfera della motocross, dove fango, derapate e sorpassi la fanno da padroni. MXGP 2 vuole trasmettere le stesse emozioni: ci sarà riuscito?
ASSETTO DA VITTORIA
Alla prima accensione il gioco propone di creare un alter-ego, utilizzabile nelle varie modalità di gioco, attraverso un semplice editor, dove si può scegliere nome, cognome, carnagione ed il numero rappresentativo in gara; l’editor darà modo di scegliere anche i direttori del team e la casa motociclistica. La scelta del team è varia e include tutte le principali marche, come Yamaha, KTM e Husqvarna. Lo stesso discorso vale per la rosa dei piloti ufficiali utilizzabili nelle varie modalità, molto completa ed ampia: i piloti si dividono tra le categorie MX2 ed MXGP e la scelta include tutti i partecipanti al campionato dell’anno scorso. Ovviamente, nelle gare o nei campionati, la scelta di una o l’altra categoria influenzerà sulla potenza del motore, ma anche sulla controllabilità della moto stessa, e dunque sulle strategie da utilizzare.
Milestone ha compiuto un ottimo lavoro anche sull’assetto tecnico delle motociclette, personalizzabile in ogni suo aspetto: si passa dalle sospensioni al tipo di copertone, fino al manubrio e molte altre cose. La possibilità di scelta é nuovamente ampia e di sicuro non deluderà i puristi della motocross, pur senza risultare obbligatoria e complessa per i neofiti.
GIÙ I CANCELLETTI
Passando alla parte più succosa del titolo, ossia le modalità di gioco, non possiamo che ritenerci di nuovo soddisfatti. Milestone ha voluto fare le cose per bene, offrendo ben 6 modalità diverse. Sono presenti le classiche modalità Esibizione e Campionato (che vanno sotto il nome di MXGP) e Carriera, dove guideremo il nostro alter-ego precedentemente creato a scalare i ranghi gara dopo gara, attraverso diversi campionati e le due categorie. Interessante la modalità Eventi Reali, dove dovremo affrontare una lista di 19 eventi realmente accaduti nel campionato, ripercorrendoli nelle stesse circostanze in cui sono successi e dal punto di vista dei piloti coinvolti. La modalità MXoN consiste poi in un torneo per nazioni, dove ogni team è rappresentato da tre piloti connazionali. Presente ovviamente l’immancabile multiplayer.
Le piste disponibili sono in tutto 20, ben realizzate e, rispetto al precedente MXGP, hanno tutte ottenuto la licenza ufficiale. E’ presente una pista di prova utilizzabile solo nella specifica modalità libera, dove ci si può confrontare con un cronometro e migliorare il proprio stile di guida. Una presenza per nulla banale dal momento che, come vedremo tra poco, in MXGP 2 non basterà accelerare e frenare al momento giusto, ma la guidabilità delle moto andrà padroneggiata.
VERSO IL TRAGUARDO
Scesi in pista, ci si accorge quasi subito di quanto MXGP 2 sia al contempo simulativo ed appagante, ma accessibile e divertente. In pochi altri titoli basati sulle motociclette abbiamo visto una tale importanza data al controllo della moto. Le due levette analogiche, infatti, saranno affidate al controllo di moto e corpo del pilota: soprattutto quest’ultimo sarà il punto chiave per la buona riuscita di curve e salti. Ad esempio, spostare il corpo in avanti alla griglia di partenza sarà fondamentale per cominciare la gara nel modo migliore, oppure nei salti per atterrare il più parallelo possibile al terreno ed evitare cadute.
Dal movimento del corpo, di conseguenza, deriva il comportamento della moto, ma questa non sarà del tutto dipendente da esso: anche una sterzata eccessiva porterà la moto a sbandare e vi sbalzerà direttamente a terra. Il punto d’incontro di moto e pilota è lo scrub, fattibile muovendo verso l’interno le due levette analogiche: si tratta di una manovra aerea che vi permetterà di diminuire il tempo speso in aria, e di conseguenza ottenere un leggero vantaggio sui vostri avversari atterrando prima di essi.
Interessante è la presenza del rewind temporale, tramite la quale si potrà riavvolgere il tempo ogni qual volta compirete un errore o cadrete dalla motocicletta. Una feature che, pur togliendo qualche stralcio di realismo all’impatto generale del gioco, risulta molto comoda. Ovviamente, per chi vuole un esperienza diretta e il più reale possibile, potrà disattivare questa funzionalità o comunque diminuire il numero di rewind disponibili in gara.
Nel menu principale potrete comunque trovare una serie di filmati molto ben spiegati, i quali vi renderanno più chiari i controlli di gioco e vi daranno consigli e trucchi su come affrontare diverse curve, salti e partenze.
SUL PODIO, MA AL SECONDO POSTO
Giungendo al comparto tecnico, MXGP 2 mostra i primi e probabilmente unici “grandi” difetti. Non stiamo parlando in particolare del lato sonoro, tutto sommato discreto, ma del comparto grafico e fisico, unito ad una intelligenza artificiale parecchio strana. La grafica non è mal realizzata, anzi, in più di un’occasione si dimostra pulita e curata: peccato abbia qualche sbavatura di troppo, come il pubblico o alcuni elementi in distanza che risultano ancora spartani. E’ il comparto fisico a risultare sottotono: le animazioni e le cadute dei piloti sono abbastanza legnose, le collisioni non sempre convincono e gli scontri con gli altri piloti finiscono in cadute poco realistiche. Cadute che, purtroppo, a volte succedono proprio per colpa dei nostri rivali: spesso ci siamo trovati schiacciati da piloti dopo un salto, oppure siamo stati abbattuti da avversari che non si interessano particolarmente della nostra presenza, ed in una curva più stretta ci sono franati addosso.
Comunque anche la fisica di gioco ha delle note positive: l’esempio più chiaro è il terreno del circuito, che col passare dei giri di gara si deforma, creando solchi e cumuli di terra che daranno problemi alla stabilità della moto in alcune circostanze. Da questo punto di vista Milestone ha svolto un lavoro minuzioso, migliorando notevolmente la deformazione che in MXGP si era rivelata essere solo estetica. Pregevole anche la resa della tuta dei piloti, che si muove realisticamente durante gli spostamenti e si copre di fango giro dopo giro.
PUNTI DI FORZA
- Completo sotto ogni punto di vista
- Modello di guida realistico e profondo, ma accessibile
- Modalità di gioco ben realizzate
PUNTI DEBOLI
- Alti e bassi nella fisica di gioco
- Animazioni talvolta legnose
- Avversari spesso spavaldi
In conclusione, parlando in termini motociclistici, MXGP 2 è un primo posto sfiorato. Sarebbe arrivato di sicuro sul podio assoluto, se non avesse incontrato qualche incidente di percorso. Una grafica molto buona ma non sorprendente, una fisica poco flessibile e una IA bizzarra frenano questo titolo, che sarebbe diventato uno dei simulatori motociclistici più completi e divertenti mai realizzati. Comunque, questi difetti non stravolgeranno l’esperienza di gioco, e non negano ad MXGP 2 di essere un titolo coinvolgente e completo. Lo consigliamo sia agli esperti ed appassionati di motocross, sia a chi segue sporadicamente questo sport, oppure a chi cerca semplicemente un gioco di corse su due ruote. Qualsiasi giocatore troverà in MXGP 2 un titolo molto valido, che offre praticamente tutto e non rinuncia quasi a nulla.
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