Quattro anni dopo My time at Portia, amatissimo dagli utenti Steam con una valutazione media di 9/10, Pathea Games ha rilasciato My time at Sandrock, un nuovo capitolo della serie che cerca di migliorare ulteriormente l’esperienza vissuta a Portia. Anche questa volta ci troviamo di fronte a un titolo solido, in grado di garantire numerose ore di gioco e intrattenimento in una calma ma al contempo viva località desertica.
Nel corso di questa recensione (senza spoiler) andremo ad analizzare le caratteristiche principali di My time at Sandrock, con l’obiettivo di capire se può raggiungere o persino superare il livello di apprezzamento ricevuto per il capitolo precedente.
Legami, costruzioni e intimità – Trama e gameplay
In My time at Sandrock vestiremo i panni di un costruttore, il quale ha accettato un’offerta di lavoro nel tentativo di salvare la città di Sandrock dalla rovina economica. Il contesto post-apocalittico di Sandrock ci pone in una situazione caratterizzata da carenza d’acqua e risorse strettamente limitate. La trama si sviluppa quindi attraverso una serie di missioni ben progettate, che ci permetteranno di incontrare i circa 30 personaggi con i quali è possibile interagire nella cittadina di Sandrock. Il giocatore dovrà costruire e sviluppare relazioni con gli abitanti della comunità, affrontare sfide di combattimento e partecipare a giochi di carte, entrando sempre più nella sfera sociale di Sandrock.
Versione provata: PC (Steam)
La componente romantica aggiunge ulteriore profondità, permettendo al giocatore di instaurare relazioni sentimentali (eterosessuali e omosessuali) e offrendo così una vasta gamma di possibilità narrative. In questo senso, My time at Sandrock è un titolo che dispone anche di un’ottima rigiocabilità.
Il gameplay di My time at Sandrock si sviluppa essenzialmente all’interno dell’officina del giocatore, dove sarà possibile svolgere le attività artigianali e arredare il proprio spazio come meglio si desidera. Attraverso la costruzione e l’equipaggiamento dell’officina con banchi da lavoro, fornaci e altri accessori, il giocatore ha la totale libertà di dare vita a creazioni di ogni genere. Lo sviluppo del proprio personaggio è strettamente legato a questo luogo, grazie anche alla possibilità di poter posizionare dei mobili che forniscono bonus alle caratteristiche del protagonista.
L’elemento di esplorazione si integra perfettamente con la trama, portando il giocatore a scoprire le rovine del Vecchio Mondo e a raccogliere dei dati tecnologici risalenti al passato. La rinnovata meccanica dell’esplorazione permette di accedere a intricati percorsi sotterranei e collezionare reperti, così da arricchire il museo locale. Collaborando con uno dei personaggi presente nella comunità di Sandrock, si ha poi la possibilità di apprendere tecniche di combattimento che aggiungono ulteriore spessore al gameplay, e che possono risultare particolarmente utili in caso di boss fight più avanzate.
My time at Sandrock, per la sua struttura, la trama e il gameplay appare quindi un titolo particolarmente adatto a coloro che amano il genere survival, a cui piace raccogliere materiali in giro per il mondo di gioco e a cui affascina l’idea di far parte di una comunità di NPC che sembra realmente viva in ogni fase del gioco.
La semplicità vince, spesso – Comparto tecnico e artistico
Il comparto tecnico di My time at Sandrock è in linea generale soddisfacente, con una buona attenzione ai dettagli e alcune migliorie rilevate rispetto al suo predecessore. Sebbene alcuni piccoli bug siano ancora presenti, gli sviluppatori continuano ad impegnarsi per rendere l’esperienza di gioco fluida e ottimizzata al meglio. In questo senso, noi abbiamo potuto provare il titolo su un setup di fascia media, con le impostazioni grafiche impostate su “Alto” e, a parte qualche piccolo momento di lag, non abbiamo riscontrato particolari problemi.
Dal punto di vista artistico, invece, My time at Sandrock riesce a esprimere tutto il suo senso di intimità e pace caratteristico anche del gameplay. I personaggi, con il loro stile cartoon, si integrano perfettamente nell’ambiente desertico circostante. Le animazioni sono fluenti e il design, sia interno che esterno, è di buona qualità. L’attenzione ai dettagli, anche in questo caso, contribuisce a creare un mondo vibrante e affascinante, che riesce a dare realmente vita alla cittadina di Sandrock e ai suoi ambienti. In generale, sia dal punto di vista artistico che tecnico, questo titolo non ha grosse pretese, ma quello che deve fare lo fa come si deve.
My time at Sandrock offre dunque un’esperienza di gioco coinvolgente, legando in maniera egregia il gameplay ricco di attività da svolgere a una narrazione avvincente. L’esplorazione, le interazioni sociali profonde e una trama di livello contribuiscono a spingere il giocatore verso lunghe e divertenti sessioni di gioco.
Ricordiamo che My time at Sandrock è disponibile dal 2 novembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC.
Ringraziamo Pathea per il codice review.
Riassunto
My Time at Sandrock si piazza sullo stesso gradino d'onore del suo predecessore, portando con sé nuove e raffinate caratteristiche che arricchiscono ulteriormente l'universo di gioco. Con un mix avvincente di costruzione, esplorazione e relazioni sociali, il gioco offre un'ottima fonte di intrattenimento per gli amanti del genere.
Pro
I personaggi sono ben caratterizzati La progressione di Sandrock è ben realizzata Il comparto artistico è gradevoleContro
Leggeri momenti di lag Alcune missioni (più avanzate) possono risultare noiose- Concept & Trama8
- Gameplay7.5
- Comparto artistico8
- Comparto tecnico7
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