[Recensione] NBA 2K24

Con l’arrivo di settembre, abbiamo messo mano all’ultimo capitolo della serie di videogiochi dedicata al basket più popolare: NBA 2K24. Ma cosa ha da offrire di diverso rispetto all’edizione dello scorso anno? Iniziamo col sottolineare che, nei giochi sportivi, non ci si può aspettare una rivoluzione totale delle meccaniche di gioco ad ogni nuova uscita annuale. L’essenziale è preservare ciò che ha funzionato in precedenza, migliorando al contempo l’esperienza di gioco. Siamo certi che la maggior parte degli appassionati di NBA apprezzerà questo nuovo titolo, a patto di accettare la presenza costante, decisamente eccessiva, di microtransazioni, che sembrano infiltrarsi in ogni angolo dei menu. Ma diamo un’occhiata più nel dettaglio a ciò che NBA 2K24 ha da offrirci, nel corso di questa recensione.

Versione provata: PS5.

Un tuffo nel passato e MyCareer

Uno dei tratti distintivi dei giochi sportivi è spesso la loro complessità. La maggior parte di essi cerca di offrire un’esperienza il più possibile realistica, il che si traduce spesso in controlli abbastanza complicati. Sebbene anche NBA 2K24 mantenga questa tendenza, questa volta i tutorial in-game sono più esaustivi e aiutano ad acquisire le capacità fondamentali del titolo in un tempo minore rispetto al passato. Naturalmente non si tratta di un gioco da prendere alla leggera per i principianti, ma le spiegazioni sono ben realizzate e consentono di affinare le proprie abilità. Non mancano ovviamente le opzioni per regolare la difficoltà, gli slider per la CPU e le varie opzioni di gioco, che permettono di personalizzare l’esperienza in modo profondo.

Ogni modalità presente nell’edizione dello scorso anno fa il suo ritorno, ma questa volta, anziché rivivere i momenti salienti della carriera di Michael Jordan, ci immergiamo nei Momenti del Mamba. La modalità offre ai giocatori l’opportunità di ricreare alcune delle performance più epiche di Kobe Bryant durante la sua straordinaria carriera. Qui, siete liberi di affrontare le sette sfide nel modo che preferite. Il conseguimento di obiettivi specifici, inoltre, sblocca ricompense a tema Kobe da utilizzare in MyTeam e MyCareer.

Parlando di MyCareer, purtroppo, questa versione sembra un passo indietro, rispetto all’anno precedente, dal punto di vista della trama. Questa volta sembra mancare la sensazione di partire dal nulla e diventare una star. Sono disponibili svariate missioni principali e secondarie, con qualche scena facoltativa qua e là, ma l’esperienza sembra meno incentrata su una narrazione personale e pare più un modo per accumulare esperienza. E accumulare esperienza richiede tante, tante partite. A meno che, naturalmente, non vogliate sborsare soldi veri per spezzare la monotonia. Dal punto di vista dell’ambientazione, invece, questa versione di The City è probabilmente la migliore mai creata, con splendide spiagge e location dal design fantasioso, con molti luoghi inediti da esplorare e attività da svolgere.

Ma passiamo all’aspetto peggiore del titolo. NBA 2K24 è forse uno dei titoli più intrisi di microtransazioni mai sviluppati. Quando si gioca a MyCareer o MyTeam, sembra chiaramente presente un sistema pay-to-win, e la disparità tra i giocatori che hanno speso soldi reali e coloro che cercano di progredire in modo legittimo è evidente. Se apprezzate l’aspetto relativo alle carte collezionabili di MyTeam e il processo di costruzione della squadra passo dopo passo, allora sarete sicuramente soddisfatti di questo lato del gioco.

Le altre modalità e ProPLAY

Le altre modalità offerte da NBA 2K24 non hanno subito notevoli modifiche rispetto all’anno precedente, anche se The W è stata sviluppata ulteriormente. La modalità MyNBA è tornata quest’anno con un’aggiunta (quella dell’era di LeBron James) e consente ai giocatori di cambiare potenzialmente la storia, alterando non solo l’esito di partite cruciali, ma anche le decisioni di firma dei contratti delle squadre. Infine, non sono state aggiunte nuove modalità di gioco.

Spesso viene esplicitata la volontà da parte degli sviluppatori di titoli sportivi, ad uscita annuale, di rendere l’esperienza sempre più realistica. Quest’anno, 2K con ProPLAY ha mantenuto la promessa. Il titolo infatti non utilizza registrazioni effettuate tramite motion capture, ma sfrutta i movimenti reali dei giocatori durante le partite di NBA, per dare vita a un’autenticità senza precedenti. Dai tiri in sospensione alle schiacciate, tutto appare molto più fluido e realistico.

Gameplay sempre più coinvolgente e conclusioni

Le migliorie apportate al gameplay, seppur più sottili e meno evidenti, sono rilevanti, in particolare per quanto riguarda il dribbling e la difesa. La manovrabilità e le combinazioni con la palla sono aumentate in modo significativo, con una fluidità e una reattività al gameplay tali da far sembrare quasi che si stia assistendo a una partita di basket dal vivo. Lo stesso livello di attenzione ai dettagli si ritrova nella presentazione pre-show, che offre una qualità grafica e un’esperienza sonora paragonabile a quella di una partita reale. Dai commenti prepartita che analizzano i giocatori chiave di entrambe le squadre allo spettacolo dell’intervallo con Shaq, Kenny Smith ed Ernie Johnson che analizzano le azioni migliori.

Ricordiamo che NBA 2K24 è disponibile dal 9 settembre su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox one, Nintendo Switch e PC, al prezzo di 79,99€, mentre costa 69,99€ su PS4, Xbox One e PC.

Ringraziamo 2K Games per il codice review.