Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno – Come diventare Re

[Recensione] Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno – Come diventare Re

Quando Ni no Kuni uscì sul mercato, prima su DS e poi nel 2012 su PlayStation 3, riuscì ad incantare sia il pubblico che la critica, nonostante alcune lacune sul gameplay, infatti la prima opera di Level 5 si propose con una fiaba capace di coinvolgere il giocatore, di catapultarlo dentro al gioco, grazie alla collaborazione con Studio Ghibli.

L’annuncio del secondo capitolo della serie, Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno ha fatto trepidare e piangere il pubblico, poiché per questo seguito lo Studio Ghibli non è stato coinvolto direttamente (solo alcuni artisti).

Ciò non toglie il grande lavoro svolto da Level 5, che propone una nuova avventura e soprattutto un nuovo combat system, scopriteli nella nostra recensione!

Versione provata: PlayStation 4

LUNGA VITA AL RE

La storia narrata in Ni no Kuni è totalmente inedita, dimenticatevi quindi della Strega Cinerea, Oliver e i suoi famigli. In questa avventura, posta centinaia di anni dopo le vicende del primo episodio, vi sono cinque regni in cui vige una pace che avrà i giorni contati. Un abitante del nostro mondo, Roland, viene teletrasportato a Gatmandù dove è in atto un colpo di Stato ai danni di Evan (figlio di re Leopold, appena assassinato) ed esponente dei felinidi. Il cattivone di turno è il murinide Rateleon, che dopo aver avvelenato il precedente re, ora tenta di far la festa anche al giovane Evan Pettiwhisker Tildrum.

Quest’ultimo, dopo una rocambolesca fuga da Gatmandù, con l’aiuto di Roland decide di, non solo riconquistare il regno appena perduto, ma di riunire l’intero mondo sotto un’unico governo di pace e privo di differenze razziali. Un tema abbastanza forte vista la natura intrinseca di questa serie, che con l’avanzare della trama aggiungerà sostanza e varietà alla campagna di conquista di Evan.

Infatti, grazie all’approccio dell’unione dei vari regni i nostri protagonisti andranno ad incontrare personaggi ed a visitare luoghi che sembrano usciti da una favola come le città Sequonia, Talasside o Canghai.

L’unica nota “negativa” è data dal fatto dell’assenza di cut scene di grande spessore, costringendo il giocatore a seguire sempre i dialoghi all’interno dei baloon. Tutto questo può far perdere quel tocco di film d’animazione che il gioco avrebbe meritato, nonostante l’uscita di scena dello studio di Hayao Miyazaki. Ciò nonostante Level 5 ed il suo team sono riusciti a creare paesaggi, personaggi e ambientazioni vivide e ricchi di contenuti, grazie ad un cell shading pulito e 60fps stabili.

COSTRUISCO IL MIO REGNO

Ma in che modo Evan riuscirà a far fiorire il proprio Regno? Ebbene tale fondazione si articola in due diverse modalità: la quest principale che, oltre ad alternare combattimenti nudi e crudi, metterà d’impegno il giocatore nella gestione del proprio territorio e nella conquista di nuove terre con le Schermaglie. Per ampliare Eostaria, il reame di Evan, si dovranno costruire strutture da migliorare e assegnarci dei cittadini con requisiti specifici, assoldabili completando le varie missioni secondarie messe a disposizione dal gioco.

La qualità di realizzazione e la varietà dei cittadini è lodevole, il team di sviluppo ha dato fondo a molto impegno per realizzarli. Ognuno di essi dovrà essere assegnato all’edificio adatto, in abbinata allo specifico talento in suo possesso, così da poter ottenere la massima resa nella ricerca e nello sviluppo dell’edificio stesso.

Le Battaglie Campali, invece, vi faranno scendere sul campo di battaglia con un esercito gestito automaticamente ed in formato miniaturizzato. Noi dovremo scegliere come schierarle sul terreno, sfruttando un movimento circolare per alternare gli arcieri e i picchieri nelle retrovie, alle asce e alle spade sul fronte d’attacco. Inoltre Evan avrà disposizione delle tecniche da supporto nel corso del combattimento, come l’immobilizzazione dei nemici o l’attacco aereo. Questa modalità tuttavia non ci ha appassionato fino in fondo come il sistema di combattimento, di cui vi parleremo tra poco o come la gestione del Regno, poiché fin troppo automatica.

PRONTI ALL’AZIONE DINAMICA

Oltre alla trama distaccata dal primo capitolo, vi è anche un altro grande cambiamento apportato da Level 5 in Ni no Kuni II, il combat system. La software house nipponica ha deciso di abbandonare il combattimento a turni vecchio stile, modernizzando il tutto con componenti action in tempo reale. Di base vi sono a disposizione attacco leggero e attacco pesante, combinabili con attacchi speciali che sfruttano i tasti dorsali e le singole abilità dei personaggi, assegnabili nel menù dedicato, inoltre vi sarà la possibilità di cambiare arma rapidamente sfruttando le tre equipaggiate. Oltre alle tre armi principali appena citate saranno disponili delle armi da distanza, come pistole o bacchette.

Il party sarà composto da al massimo da tre combattenti, intercambiabili come leader e quindi comandato dall’utente. I membri restanti saranno comandati dall’IA. A dar maggiore supporto alla battaglia ci accompagneranno i Cioffi, spiriti elementali di diverse abilità e capacità, ad esempio essi saranno in grado di restituire punti vita durante la battaglia, creare scudi protettivi, cannoni e altre armi da utilizzare contro i nemici.

Il grande pregio di questo sistema di combattimento è la possibilità di affrontare le varie battaglie senza interruzioni o perdita di ritmo di gioco, e soprattutto di non avere scontri casuali: durante la normale navigazione nei dungeon troveremo già disponibili mostri o altri avversari da sconfiggere. Invece nella world map, i nostri protagonisti diventeranno miniaturizzati e vedranno il mostro di turno sulla propria strada, in questo caso vi sarà un piccolo passaggio dalla mappa all’era di gioco, ma con il minimo caricamento possibile.

PUNTI DI FORZA

  • Sistema di combattimento dinamico e divertente
  • Grafica ed ambientazione da favola
  • La gestione del Regno è profonda e variegata

PUNTI DEBOLI

  • Presenza minima di cutscene
  • Le Battaglie Campali non sono profonde come la gestione del Regno

Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno è un JRPG sviluppato con i fiocchi, Level 5 e Bandai Namco hanno confezionato un must have per gli amanti del genere o per chi vuole affacciarsi per la prima volta a questo tipo di titoli. Il combat system è dinamico, intuitivo e divertente. Le ambientazioni sono curatissime e una gioia per gli occhi, nonostante la dipartita dello Studio Ghibli. Anche il sonoro è ottimo, con musiche che calzano a pennello con le situazioni di gioco. Avremmo preferito una presenza consistente di cutscenes, in modo da godere della trama più rilassati e non sempre a rincorrere i dialoghi scritti. Tuttavia correte a costruire il vostro Regno, ne vale la pena!

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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