Se guardiamo quello che dovrebbe essere l’ultimo anno di Nintendo Switch in qualità di console principale della grande N, a meno che tutti noi non abbiamo preso un abbaglio, la strategia sembra chiara. Poche ma potenzialmente interessanti novità (il sogno Metroid Prime 4 resta sempre, anche se salgono ogni giorno di più le quotazioni di un annuncio cross-generazionale o addirittura come esclusiva next gen Nintendo) e un gran numero di remake/remastered/chiamiamoli un po’ come vogliamo.
Non è la prima volta: in assenza di grandi pezzi da novanta, Nintendo ha già arricchito in passato la line up di Switch con alcune riproposizioni: oltre alle riedizioni di New Super Mario Bros. U e Pikmin 3 (oltre che dell’intramontabile Mario Kart 8), sono arrivate edizioni rimasterizzate di Metroid Prime, Super Mario 3D World e Mario Party, oltre a remake come The Legend of Zelda: Link’s Awakening.
Il ritorno delle origini
Stavolta, appena un mese dopo il superlativo ritorno della saga in due dimensioni, tocca a un’altra grande gloria del passato. Nintendo tira a lucido Legend of the Seven Stars, il primo gioco di ruolo del Regno dei Funghi risalente agli anni ’90 di SNES, e lo fa con un remake piacevole e funzionale che fa riemergere dal passato un titolo troppo spesso dimenticato.
È forse troppo pensare a operazioni di questo tipo anche in futuro? Pensateci: sarebbe splendido vedere alternarsi su Switch 2 nuovi capitoli di saghe come Mario, Zelda, Kirby e Metroid, intervallati da remake di grandi capolavori del passato, magari realizzati appunto con pochi ma efficaci mezzi. Del resto, il fatto che il prossimo anno su Switch arriveranno ben due remake e una remastered (Mario Vs. Donkey Kong, Paper Mario e il Portale Millenario, Luigi’s Mansion 2 HD), lascia intendere che Nintendo voglia percorrere questa strada con il piede sull’acceleratore. E sapete una cosa? Va benissimo così.
Super Mario RPG rappresenta un’operazione di preservazione fondamentale, un titolo che ha come scopo quello di presentare al pubblico di oggi, che magari nel 1995 non era neppure nato, come si è arrivati a saghe quali Mario & Luigi o il già citato Paper Mario, di cui Switch ha accolto anni fa l’ottimo The Origami King. Erano tempi diversi, ma per certi versi simili a quelli di oggi: nei tempi recenti, Nintendo ha concesso Mario a Ubisoft per fonderlo con i Rabbids e creare uno strategici a turni imprevedibile ma riuscitissimo (specie il secondo capitolo, che purtroppo non ha raccolto quanto meritava); quasi trent’anni fa, il sodalizio tra la grande N e Squaresoft ebbe come obiettivo quello di portare l’idraulico più famoso del mondo nel genere dei GDR.
La Leggenda delle Sette Stelle
L’idea alla base di Legend of the Seven Stars era geniale. Mario resta il protagonista, resta il personaggio che tutti conoscevano e amavano, ma stavolta le sue doti salterine vengono rielaborate, rimescolate, rese alla base di un videogioco con combattimenti a turni, nel quali ogni personaggio ha le sue abilità (anche Bowser diventava un alleato, a partire dalla semplice premessa narrativa che il suo castello veniva preso d’assalto dalle forze del misterioso Fabbro Magno) ma al tempo stesso l’esplorazione viene esaltata facendo proprio del platforming una componente interessante in termini di varietà e novità.
Il concept di Super Mario RPG, remake che prende l’opera originale e la ricostruisce con un delizioso comparto grafico e artistico attuale ma soprattutto capace di superare la prova del tempo anche in futuro, resta ovviamente il medesimo. Possiamo dire che non tutto della prima avventura di Mario nei giochi di ruolo è invecchiato alla perfezione. L’asticella della difficoltà, ad esempio, è generalmente tarata verso il basso, e solo in rari casi il giocatore è chiamato a dare fondo a strategie più precise – ottima tuttavia l’introduzione di un altro boss segreto, che aumenta la longevità; l’esplorazione è sì variegata, ma resa semplicistica e senza alcuno spiraglio di dungeon più complessi; lo stesso impianto di gioco è reso volutamente accessibile a quante più persone possibili, con una singola barra PA per tutta la squadra e l’assenza di alberi per la personalizzazione, limitandosi solo al trittico arma-armatura-accessorio per ogni combattente.
È così quindi che l’avventura di Super Mario RPG diventava adatta a un pubblico molto vasto, in particolare quello di utenti che amavano Mario ma difficilmente avevano avuto a che fare con i grandi giochi di ruolo di quel momento. L’obiettivo di Squaresoft, a ben vedere, era appunto quello di farsi conoscere dal pubblico dell’occidente, tra America e Vecchio Continente, che fino a quel momento aveva solo sentito parlare di opere come Final Fantasy o Dragon Quest – o comunque non le aveva particolarmente apprezzate. La ricetta del successo, ieri come oggi, era assicurata dall’IP di Mario: una storia semplice, ma comunque ben contestualizzata, contornata da nuovi personaggi che si inseriscono perfettamente all’interno di un immaginario preciso, quello appunto del Regno dei Funghi che Miyamoto stava contestualizzando sempre di più.
Quello su cui ArtePiazza, autori di vari capitoli e versioni di Dragon Quest, ha lesinato, pad alla mano, sono le animazioni. In generale, Super Mario RPG rappresenta un validissimo esercizio di ricostruzione estetica, un restauro molto ben curato all’apparenza anche se ingenuo nei dettagli. Gli ambienti restano infatti generalmente molto spogli, l’esplorazione non viene esaltata dalla nuova veste grafica, e oltre a questo Mario, Geno e gli altri personaggi sono stati dotati di poche, anche se ben realizzate, animazioni.
Di fronte all’immenso lavoro tecnico svolto per Super Mario Bros. Wonder appena un mese fa, insomma, RPG ne esce con le ossa mezze rotte, ma ciò è probabilmente dovuto non tanto alla pigrizia degli sviluppatori bensì al budget concesso al progetto, che certo non può essere paragonato allo straordinario platform per Switch.
Ringraziamo Nintendo Italia per il codice review del gioco.
- Il gioco offre una grafica completamente rinnovata e interamente 3D. Oltre alla grafica di gioco che vanta uno stile unico a livello visivo, inoltre tutti i filmati sono stati aggiornati e rimodernati
- Unisci le forze con uno strambo assortimento di eroi per salvare la Via Stellare e fermare la malvagia Banda di Fabbro Magno.
Riassunto
Super Mario RPG è un remake perfetto che certamente dimostra quanto l'originale Legend of the Seven Stars avesse le sue (ragionate) ingenuità. Allo stesso tempo, si tratta di un'avventura dolce, piacevole, sempre simpatica. Il biglietto da visita più adeguato per chi si vuole approcciare ai giochi di ruolo, oggi come nel 1995: il mondo di Mario è talmente iconico che è difficile non restare rapiti dal titolo.
Pro
Un'avventura piacevole e simpatica Remake grafico molto dolce I personaggi e le ambientazioniContro
Non è certo un GDR profondo Poca cura nelle animazioni- Concept & Trama8
- Gameplay8.5
- Comparto Artistico8.5
- Comparto Tecnico7.5
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