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[Recensione] The Pedestrian

Stanchi di produzioni AAA che non riescono a dar sfogo alla piena creatività degli sviluppatori e alle vostre più sfrenate fantasie? Siete stufi di giochi dalla durata di 150 ore in cui dovete percorrere chilometri e chilometri di mappe sconfinate per completare la missione e passare all’obiettivo successivo, ricominciando il procedimento da capo? Avete bisogno di un’esperienza più soft, tranquilla, riflessiva ma che vi richiede di azionare le sinapsi e tenerle allenate?

Sembra una pubblicità, ma in realtà è solo un modo per iniziarvi al gioco di cui parleremo oggi, e per farvi capire quali sono le premesse di tale produzione indipendente. Forse ne avete già sentito parlare, di questo The Pedestrian, perché il gioco degli esordienti Skookum Arts è già disponibile su PC da circa un anno, ma solo da pochi giorni è riuscito ad approdare anche su console. Un’ottima notizia, questa, perché The Pedestrian merita di avere un bacino d’utenza più ampio e un richiamo mediatico maggiore vista la spiccata e caratteristica direzione. Ve ne parliamo nel dettaglio qui, oggi, nella nostra recensione dedicata alla versione PlayStation 5.

Versione provata: PS5.

PASSEGGIANDO TRA I CARTELLI STRADALI

A Skookum Arts ci sono voluti ben 6 anni di lavoro per completare The Pedestrian e riuscire a pubblicarlo infine nel 2020, per poi rilanciare il gioco l’anno successivo anche su console. Un quantitativo di tempo decisamente alto se pensiamo alle proporzioni del titolo in esame, ma pensiamo anche che si tratta di uno studio giovane e composto da poche persone. Ciononostante, il duro lavoro di questi sviluppatori in erba ha dato i suoi frutti, perché The Pedestrian emerge dal mare di produzioni indipendenti grazie a uno stile caratteristico e un concept semplice e geniale allo stesso tempo.

Senza indugio alcuno, è lo stesso The Pedestrian tramite il suo ragionato e giocabile tutorial che ci introduce a quello che sarà il tema ricorrente di tutta l’esperienza. Un piccolo omino stilizzato in due dimensioni si ritrova all’interno di una serie di segnali stradali, cartelli, indicazioni e particolari insegne, a partire dalle profondità della metropoli per poi giungere piano piano in superficie e continuare il suo cammino, il tutto a suon di enigmi. La formula è riassumibile in queste poche righe, e apparentemente il tutto potrebbe sembrare banale. In realtà, il gioco di Skookum Arts nasconde una bellezza tutta sua, complice una direzione artistica estremamente caratteristica che, nonostante punti sul minimalismo e la semplificazione degli ambienti nei quali interagire, proprio come i cartelli stradali che osserviamo tutti i giorni.

Tra i grandi pregi di The Pedestrian non troviamo solo il suo modo di rappresentare il mondo “interno”, quello giocabile in 2.5D (alcuni enigmi, andando avanti, vi richiederanno di pensare anche in una sorta di limitatissima terza dimensione, con alcuni tasselli che si sovrappongono) e il suo profondo legame con quello “esterno”, reale, nel quale le azioni dell’omino stilizzato si fanno sentire tra grate che si aprono e metropolitane che si mettono in movimento. Il gioco di Skookum Arts si distingue anche per la sua ragionatissima curva di apprendimento, con piccoli e semplici enigmi all’inizio delle avventure del nostro piccolo amico che mano a mano diventano sempre più complessi, abbracciando nuove dinamiche e meccaniche. Se all’inizio l’obiettivo sarà quello, semplicemente, di unire le entrate e le uscite dai vari tasselli che compongono gli stage per completarli, ben presto The Pedestrian accoglie nuovi oggetti e funzionalità da scoprire e padroneggiare, come laser mortali, switch funzionali alla risoluzione dell’enigma, batterie e bobine per dare elettricità ai pannelli e riuscire a superare gli ostacoli.

The Pedestrian è proprio questo, come avete potuto vedere anche dalle immagini esemplificative che vi abbiamo proposto nel corso della recensione. Un piccolo gioiellino dal grande carisma, che nasconde un’anima ben precisa e un lavoro certosino, semplice nelle apparenze ma con tante ottime idee messe in gioco. L’audacia e la naturalezza con la quale l’omino prosegue nel suo particolarissimo cammino raccontano di un’esperienza che potrebbe restare nella vostra memoria di videogiocatori, non foss’altro che per la cura estetica davvero spettacolare.

Ci sarebbe piaciuto, ciononostante, vedere qualcosa in più per questa riedizione su PS5 e altre console. Non parliamo tanto dei contenuti – il gioco si può completare facilmente in 5 ore (con un finale a dir poco sorprendente), e forse è stato questo che ha frenato molti degli acquirenti all’epoca del lancio su PC – quanto della cura per implementare qualche caratteristica in più. Il comparto sonoro è ancora praticamente inesistente, e il DualSense viene sfruttato al minimo – i passi del protagonista vengono restituiti dal feedback aptico del controller proprio come accadeva su Astro’s Playroom, ma non c’è nulla più di questo. Un peccato.

PUNTI DI FORZA

  • Stile davvero caratteristico
  • Enigmi ispirati

PUNTI DEBOLI

  • Dopo qualche ora inizia a farsi sentire un po’ di ripetitività

Simpatico, divertente, mai eccessivamente complicato. The Pedestrian è proprio così, un puzzle game dallo stile molto caratteristico, dove il nostro piccolo omino viene chiamato a risolvere grazie al nostro aiuto una serie di enigmi ambientati all’interno di cartelli stradali, segnaletica, insegne e quant’altro, in un contesto cittadino che fa da sfondo a un’avventura, se così vogliamo chiamarla, che ha un carisma tutto suo. Ci vorranno poche ore per completarlo, ma ne sarà valsa la pena: il divertimento e l’intrattenimento sono assicurati, senza mai lasciar spazio allo sconforto per l’impossibilità di risolvere i problemi logici.

Ringraziamo Skookum Arts e Rubbish Game per la copia review di The Pedestrian.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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