Home Videogiochi Recensioni [Recensione] The Witcher 3: Wild Hunt – Versione Next-Gen

[Recensione] The Witcher 3: Wild Hunt – Versione Next-Gen

Il 2015 sarà ricordato come uno degli anni che ha portato il livello del videogioco al suo stadio evolutivo successivo. Il 18 maggio è stato infatti il giorno in cui The Witcher 3: Wild Hunt si è approcciato al mercato, ridefinendo in pochissimo tempo il concetto di gioco di ruolo d’azione. L’opera che ha cristallizzato la bontà creativa di CD Projekt RED ha inanellato una serie di successi, che l’ha portata poi a raggiungere lo stellare risultato di oltre quattro milioni di copie vendute in tutto il mondo.

In seguito a questo eccezionale traguardo, il brand ha visto svilupparsi numerosi progetti “collaterali”, come ad esempio la serie TV targata Netflix (ora orfana di Henry Cavill), lo spin-off sempre sulla piattaforma di streaming (che non ha però goduto dello stesso successo del progetto madre) e l’annuncio del remake del primo capitolo videoludico ad opera della casa di sviluppo polacca.

Attenzione: in questa sede andremo ad analizzare unicamente i benefici che la Complete Edition per PS5, Xbox Series X|S e PC ha portato; qualora voleste un approfondimento maggiore su trama e gameplay vi rimandiamo alla nostra recensione originale. L’unica nota inedita dell’edizione riguarda una missione presente a Velen, la cui ricompensa è un interessante richiamo alla serie Netflix di The Witcher (di cui non vogliamo svelarvi altro).

Versione provata: PlayStation 5

Uno Strigo non invecchia mai

Con l’uscita delle nuove console casalinghe, gli appassionati del franchise hanno iniziato nel tempo ad appellarsi a CDPR affinché aggiornasse The Witcher 3 alle tecnologie attuali, così da renderlo ancora migliore di quanto già non fosse all’epoca di PS4 ed Xbox One. L’attesa è stata abbastanza lunga, ma alla fine il team di sviluppo ha accontentato i fan, rilasciando lo scorso 14 dicembre una versione completamente rivista del terzo capitolo dello Strigo. Ricordiamo che questa rinnovata iterazione (comprensiva di tutti i contenuti rilasciati) risulta gratuita per tutti i possessori, sia in digitale che in formato fisico di The Witcher 3.

Vicino agli occhi, vicino al cuore

Partiamo subito da ciò che si presenta immediatamente appena avviato il gioco: il maestoso lavoro che CD Projekt RED ha fatto sul comparto dell’illuminazione ambientale. In questo caso il ray tracing sfoggia tutta la sua potenzialità e, per quanto i giocatori PC sicuramente non potranno gridare al miracolo, sul lato console il cambiamento si sente (e si gode) tutto, nonostante il blocco dei 30 fotogrammi al secondo imposti dalla modalità risoluzione. Qualora si optasse invece per la modalità prestazioni, il ray tracing cederà il passo ai 60 fps, garantendo una fluidità d’azione impareggiabile, soprattutto durante le battaglie e gli spostamenti dello Strigo. Da precisare come il software utilizzi, graficamente parlando, la tecnologia AMD FidelityFX Super Resolution 2.1 in grado di produrre un risultato visivo in 4K a prescindere dal framerate (tramite upscaling).

Ovviamente la prima di queste due opzioni mostrerà il vero lavoro svolto dalla casa polacca, portando il mondo di The Witcher 3 ai giorni nostri, grazie ad un comparto luci strabiliante ed in grado di mozzare letteralmente il fiato. E’ però da precisare, onde evitare fraintendimenti, che la struttura di base del 2015 è stata rifinita, ma non stravolta. In conseguenza di ciò, qualche leggero inciampo presente all’epoca spesso fa capolino anche in questa nuova veste, come ad esempio il comportamento della cavalla Rutilia, talvolta incerto.

Rinnovamento vitale

Per quanto il lavoro sul comparto visivo sia di prim’ordine, la compagnia fondata da Marcin Iwiński ha investito tempo e risorse anche sul miglioramento della qualità della vita. L’aggiornamento 4.0 di The Witcher 3 gode infatti di alcuni interventi sulle meccaniche atti a rendere ancora più immersiva l’esperienza. Il primo da citare è senza dubbio quello che consente di lanciare i rapidamente i Segni senza dover aprire il menù radiale: attraverso la mappatura dei comandi sarà possibile personalizzare completamente i tasti azione richiamabili con il grilletto destro, per velocizzare di molto l’utilizzo delle abilità.

Oltre a questo, troviamo l’aggiunta di una nuova telecamera ravvicinata posta alle spalle di Geralt, che consentirà di avere un maggior coinvolgimento soprattutto nelle fasi esplorative (un po’ meno pratica invece per le sequenze a cavallo, dove l’inquadratura originale da ancora il meglio di sé). Per quanto riguarda invece la mappa di gioco, questa è stata completamente ripulita dalle miriadi di informazioni mostrate, dando modo all’utente di applicare dei filtri per visualizzare unicamente ciò che è di interesse, alleggerendone di molto la fruizione. Anche le impostazioni relative all’HUD hanno subìto una rivisitazione, consentendo al giocatore di ridurre ai minimi termini l’interfaccia, facendola addirittura scomparire durante gli spostamenti e le esplorazioni. È stato inoltre ridotto di molto il danno da caduta per permettere una gestione ambientale più dinamica e intraprendente, senza doversi eccessivamente preoccupare di vedere lo Strigo spirare a causa della gravità.

C’è MOD e MOD di interagire

Come è ormai noto, all’interno di questa Complete Edition troviamo la presenza di alcune mod degli utenti appositamente scelte da CD Projekt RED per qualità ed interesse. Una di queste è la “The Witcher 3 HD Reworked Project”, che va a rendere in alta definizione una mole massiccia di texture ambientali e delle superfici, garantendo effetti sbalorditivi grazie anche ai vari shader applicati. Per quanto riguarda invece la qualità visiva dei nemici, la casa polacca ha deciso di inserire nel codice la “HD Monsters Reworked”, molto simile come funzionalità alla precedente.

Ultima, ma non meno importante considerazione, riguarda l’implementazione della tecnologia del DualSense (ovviamente solo su PS5) all’interno del prodotto. Il feedback aptico restituisce infatti la piena sensazione della cavalcata, così come del movimento e dell’impiego dei Segni. Meno sfruttati i grilletti adattivi, soprattutto a causa dell’impossibilità di utilizzare quei determinati tasti per attaccare.

PUNTI DI FORZA

  • Pulizia grafica e comparto illuminazione di prim’ordine
  • Lo snellimento di alcune meccaniche rende il gameplay ancora più divertente ed immersivo
  • E’ sempre The Witcher 3: Wild Blood con tutti i suoi DLC

PUNTI DEBOLI

  • Si tratta pur sempre dell’affinamento di un gioco del 2015, che quindi si porta dietro qualche piccola imperfezione dell’epoca

La versione next-gen di The Witcher 3: Complete Edition è ben più di un mero aggiornamento. I ragazzi di CD Projekt RED hanno infatti confezionato un prodotto che va ulteriormente ad esaltare un piatto già originariamente eccelso. Il comparto illuminazione e di snellimento delle meccaniche rende ancora più godibile un titolo che merita di essere giocato da chiunque si definisca un appassionato di videogiochi. Grazie anche alla presenza di contenuti creati dalla Community questo può definirsi un progetto curato con amore viscerale, che ripaga di ogni minuto speso in compagnia di Geralt di Rivia.

Ringraziamo CD Projekt RED per il codice review fornitoci.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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