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Recensione Call of Duty: Black Ops III – Zombies Chronicles

Per la prima volta nella storia del franchise di Call of Duty, Activision fa un passo indietro. Mai prima d’ora, infatti, lo studio a capo dello sviluppo del capitolo già “in pensione” era tornato così attivamente a supportare un titolo, rubando addirittura la scena a chi è venuto dopo di lui. In un clima sempre più torrido per Infinity Ward, la cui barca già vacillante al momento dell’annuncio di Infinite Warfare sta colando definitivamente a picco, ecco che spunta di nuovo Treyarch con un suo cavallo di battaglia, un nuovo DLC per Call of Duty: Black Ops III dedicato interamente alla modalità dei non-morti. Un DLC 5? Non proprio, perché come il boss Jason Blundell ha affermato si tratta di un contenuto pensato per i fan e che non porterà avanti la storia già consolidata. Ma vediamo insieme se l’acquisto di Zombies Chronicles può davvero valere la pena.

GLORIE DEL PASSATO

Per onorare la modalità che ha reso tanto famosa Treyarch, gli sviluppatori hanno deciso di esaudire uno dei desideri più ricorrenti da parte di tutta la community: riproporre le vecchie mappe della storia zombie, con tanto di upgrade direttamente dagli elementi di gioco di Black Ops III e qualche succosa novità per i fan più accaniti. Scegliere quali ambientazioni riproporre non è stato assolutamente semplice, come lo stesso Blundell ha spiegato in più occasioni, ed escluderne alcune è stato un duro colpo per i giocatori. Su tutte, spicca l’assenza di Mob of the Dead, forse la più apprezzata mappa di Call of Duty: Black Ops II dopo Origins e che non è presente nel pacchetto forse anche a causa della presenza di protagonisti “atipici”, e cioè differenti da quelli ai quali siamo abituati. Non pensiamo però ora ai contenuti esclusi, e concentriamoci su Zombies Chronicles per capire come il team ha lavorato e quali sono stati i risultati.

Su Zombies Chronicles potrete rigiocare la quasi totale timeline principale della cosiddetta Storia Zombie, iniziata su World at War. Le mappe del pacchetto sono ben 8, e tutte rimasterizzate in HD con una grande cura dei dettagli: Nacht der Untoten, Verruckt, Shi No Numa, Kino der Toten, Shangri-La, Ascension, Moon e Origins, quella che cioè dà ufficialmente il via alle vicende dei protagonisti di Black Ops III Zombies. Un lungo excursus storico della serie e della modalità che da anni fa parlare di sé, per i suoi misteri e le sue incredibili intuizioni. Il lavoro svolto dai ragazzi di Treyarch, almeno nell’insieme è di forte impatto, sia emotivo che visivo. Le mappe sono esattamente così come ce le ricordavamo, solo che stavolta il team ha puntato molto di più sui dettagli e sul restituire un colpo d’occhio eccezionale anche grazie ai nuovi hardware, notevolmente più potenti di quelli di PS3 e Xbox 360 sui quali le mappe in questione fecero il loro esordio. E se nel caso di mappe meno complesse come Nacht der Untoten e Shi No Numa questa cosa non risalta più di tanto, è invece in ambientazioni come Moon e Origins che il duro lavoro viene concretizzato al meglio. I colori sono molto più vivi, le texture sono finalmente di buon livello (non il massimo per la nostra epoca, ma pur sempre belle da vedere), e i giochi di luce sono spettacolari.

A BUG’S LIFE

Gli amanti più passionali della storia zombie saranno anche contenti di poter rigiocare tutti gli easter egg delle mappe originali. L’obiettivo di Treyarch era infatti quello di riportare in vita queste esperienze senza ritoccarle (se non in positivo) e senza cambiare nulla, tutto per mantenersi fedeli a quel filone narrativo che da quasi 10 anni ci accompagna. Alcune nuove caratteristiche di Black Ops III, come le Gobblegum e la maggiore resistenza ai colpi da parte dei personaggi, sono compensati da movimenti più rapidi da parte dei non-morti, che rendono se possibile ancor più complicate le sopravvivenze rispetto a prima. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica. Nel suo insieme, come detto, il lavoro è encomiabile, ma andando ad analizzare nel dettaglio ogni mappa ci troviamo di fronte ad un quadro preoccupante.

I bug sono protagonisti anche di Zombies Chronicles

Immancabili in praticamente ognuno dei DLC di Call of Duty: Black Ops III, i bug sono protagonisti anche di Zombies Chronicles, e in questo caso parliamo di problemi molto, molto gravi. Se per alcuni semplici difetti possiamo chiudere un occhio, non possiamo invece che rimarcare pesantemente il fatto che in gran parte delle mappe siano presenti problemi che impediscono addirittura di portare a termine una missione o di giocare una semplice sessione di sopravvivenza con facilità. Su Origins, ad esempio, i Bastoni Elementali sono una delle componenti incriminate e più colpite dai problemi, spesso impossibili da recuperare dopo averli posizionati nei pressi delle statue sotterranee. Ci sono poi evidenti problemi con le armi della Cassa Misteriosa, nella quale le Wonder Weapon appaiono con una probabilità davvero esigua rispetto a prima, e molti report da Reddit e affini che testimoniano inconvenienti di vario genere. Insomma, le cose da sistemare sono davvero tante, e la strada è in salita. A due settimane dalla release, i problemi persistono, e questo non può che farci storcere il naso.

PUNTI DI FORZA

  • È quello che i fan volevano
  • Tante nuove ore di divertimento per gli appassionati…

PUNTI DEBOLI

  • … Ma solo per loro
  • Ripieno di bug

Zombies Chronicles è esattamente tutto quello che i fan della modalità Zombie di Treyarch chiedevano da anni. Il pacchetto introduce su Black Ops III 8 mappe rimasterizzate tra le più apprezzate di sempre, in una veste grafica completamente rinnovata e finalmente splendente agli occhi. Se il prezzo è da noi ritenuto accettabile (30 € circa), non lo sono in alcun modo i troppi bug che affliggono le mappe e di conseguenza l’esperienza dei giocatori. Quando questi saranno risolti, un fan non potrà fare a meno di acquistare il DLC. Per chi invece non ha mai digerito questa particolare modalità, il pacchetto non ha niente da offrire per farvi cambiare idea.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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