Appassionato di puzzle game? Allora il gioco di cui parleremo oggi potrebbe interessarvi particolarmente. Energy Cycle Edge è il nuovo titolo di Sometimes You, uscito da pochi giorni su varie piattaforme tra cui anche Nintendo Switch. Dopo aver già provato il suo predecessore, Energy Cycle, ed essere rimasti ammaliati da un artwork di presentazione che sembrava gridare a qualcosa di grosso in arrivo, abbiamo richiesto una key agli sviluppatori per testare il puzzle game, ed ecco infine le nostre impressioni in questa recensione.
PS: L’artwork, purtroppo, è qualcosa che non c’entra niente con il gioco. Chi lo ha disegnato avrà davvero provato il gioco?
Versione provata: Nintendo Switch.
LE PALLE GIRANO
Inizio con una doverosa premessa: non ho terminato al 100% Energy Cycle Edge. Non per colpa di problemi tecnici, inconvenienti o altro legato al gioco, ma solamente per preservare l’integrità della mia sanità mentale.
Dopo aver avviato il gioco e lanciato il menù, ci ritroviamo di fronte ad un problema che già si riscontrava nel suo predecessore. Un’interfaccia poverissima, per non dire sostanzialmente inesistente, fa da anticamera ai vari stage che ci permetteranno di affrontare gli enigmi malefici ideati da Sometimes You. Un aspetto secondario, ma in questo Energy Cycle Edge, al pari del suo primo capitolo, si dimostra un indie che non fa dell’ispirazione e della voglia di sorprendere l’occhio umano i suoi punti di forza, alla stregua di un banalissimo gioco per smartphone. Come questi, però, Energy Cycle Edge ha dalla sua una gran velocità: una volta avviato il gioco, basteranno pochissimi secondi per entrare in uno qualsiasi degli stage, perfetto per chi vuole utilizzare il gioco in piccole pause o semplicemente per svagarsi di tanto in tanto.
Ma veniamo al gameplay vero e proprio, che è relativamente semplice da comprendere ma non altrettanto facile da mettere in pratica. Su schermo, al primo stage, appaiono alcune sfere luminose di tre colori, rosso, verde e blu, e senza ulteriori spiegazioni e indugi potete iniziare l’azione. Premendo il tasto A su una sfera, cambierete il colore dell’intera riga, colonna o addirittura entrambe se la sfera in questione è parte di entrambi i gruppi. Detto così sembra semplice, del resto risolvere il primo enigma richiede una manciata di secondi una volta compreso il funzionamento.
NEURONI IN TILT
Le cose iniziano a farsi difficili, ma veramente tanto difficili, già dal secondo stage, con una curva di difficoltà che definire esponenziale sarebbe dire poco. Sì perché una volta superati i “normali” stage a due dimensioni, che rappresentano i primi 10 scenari del gioco, si passa poi a scenari su 2 livelli, poi tridimensionali e così via, richiedendoci non solo di controllare la schermata di palline con cui iniziamo ma anche tutte le altre, che vanno a formare una sorta di solido che dovrà avere lo stesso colore in tutte le sue facce. 44 sono i livelli che compongono l’intera esperienza di gioco di Energy Cycle Edge, probabilmente in pochissimi riusciranno a raggiungere la conclusione per motivi legati principalmente alla difficoltà (io ho portato a termine una manciata di livelli, e nessuno dell’ultimo gruppo) e alla sanità mentale che inizia a venir meno sin dai primi stage, ma se siete in cerca di un puzzle game dalla spiccatissima difficoltà, ecco che la produzione di Sometimes You assume tutto un altro appeal.
Peccato solo che oltre alla mera difficoltà, il gioco risulti molto poco caratterizzato. Le musiche sono ridotte all’osso e completamente anonime, e sull’interfaccia poverissima ci siamo già espressi sopra. Possiamo tranquillamente affermare che Energy Cycle Edge è proprio come il suo predecessore: un gioco che avrebbe sicuramente trovato nel mercato mobile la sua migliore destinazione.
PUNTI DI FORZA
- Davvero tosto da completare, perfetto per i fanatici dei puzzle
PUNTI DEBOLI
- Interfaccia poverissima per non dire inesistente
- Pochi suoni, pochi rumori, poco di tutto
- Per chi non ama scervellarsi troppo, diventa insostenibile dopo il primo stage
Energy Cycle Edge è un buon puzzle game che punta esclusivamente sulla difficoltà, senza badare all’aspetto estetico o ad altre meccaniche da implementare rispetto al suo predecessore. Si tratta però di un gioco davvero troppo povero per una console, che secondo noi non vale neppure i 5€ che vengono richiesti per acquistarlo. Forse avrebbe fatto più fortuna, e miglior impressione, se fosse stato destinato al mercato mobile.
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