Anche quest’anno 2K Games ha pubblicato un nuovo capitolo di WWE, il simulatore di wrestling ispirato dalla spettacolare federazione statunitense dello sport che, negli anni, è riuscita a costruirvi sopra un vero e proprio business milionario anche oltreoceano. Complessivamente le sensazioni sono contrastanti, di sicuro le potenzialità di questo titolo non sono state sfruttate quanto mi sarei aspettato, ma senza perderci in troppe chiacchiere andiamo a scoprire che cosa ci riserva il nuovo gioco sviluppato da Visual Concepts.
Versione provata: PlayStation 4.
A PRIMA VISTA BENE…
WWE 2K20 si presenta subito in modo notevole: numerose e accattivanti sono le modalità di gioco che possiamo provare in “Esibizione” nei panni di altrettanti combattenti, di entrambi i sessi, sia del glorioso passato del wrestling, come John Cena, Batista e Undertaker, solo per fare un paio di nomi, sia di tempi più recenti. Ritorna anche la modalità “Universe“, attraverso la quale potremo creare il nostro personalissimo palinsesto con eventi e storie scelti da noi, e delle novità molti interessanti che potrete trovare spiegate in modo dettagliato sulla pagina ufficiale del gioco.
Altro punto di forza del titolo è sicuramente quello relativo al discorso della personalizzazione. Non tanto dal punto di vista estetico, ma ci arriveremo tra poco, quanto dal punto di vista della costruzione del personaggio, vi troverete sempre indecisi davanti alla quantità di “classi” tra le quali poter scegliere, tutte dotate di proprie abilità peculiari sia fisiche che di combattimento. Accennavo precedentemente alla personalizzazione estetica, bene, per chi non lo sapesse, su questo titolo è presente la feature per lo scan facciale, che vi consentirà di inserire i vostri volti all’interno del gioco, un po’ come è stato il GameFace per FIFA. Vi spiegherò poi, in una apposita guida, tutto il procedimento per farlo.
Una menzione d’onore la merita la nuova modalità Showcase dedicata al wrestling femminile, nella quale, sarà possibile rivivere tutti i match chiave delle Four Horsewomen: Becky Lynch, Charlotte, Sasha Banks, e Bayley.
… MA NON BENISSIMO
Se questo è quanto di buono si nota a primo acchito, ci sono alcuni aspetti contrari su cui è impossibile sorvolare. Dal momento che anche l’occhio vuole la sua parte, è impossibile non notare lo stato di stasi grafica, se non regresso, che ha subito il titolo rispetto alle scorse edizioni. Le raffigurazioni dei personaggi non sono sempre accurate e anche le ambientazioni sembrano fare economia di dettagli, ma il peggio deve ancora venire. Nella modalità “La mia Carriera” le animazioni e i modelli 3D sembrano essere a stento all’altezza della vecchia generazione di console, iconico per esempio lo zaino che si distacca dal corpo del personaggio praticamente galleggiando in aria, o i capelli “cementati” di Bianca Belair che, peraltro, hanno scatenato l’ironia del web.
Un altro tasto molto dolente, purtroppo, è quello che riguarda il gameplay. Tempestata di bug e caratterizzata da una fisica che in molte situazioni lascia a desiderare, l’esperienza di gioco non è proprio delle migliori: i lottatori a volte sembrano rimbalzare da un lato all’altro senza un preciso criterio, passando attraverso, alla volte, anche agli oggetti presenti sul ring. Tutte queste caratteristiche, poi, si riflettono anche nella parte online del gioco. Non è un caso che, a tal proposito, sia nato molto velocemente l’hashtag #fixWWE2K20
LA COPPIA CHE SCOPPIA
Anche quest’anno viene riproposta la modalità “la Mia Carriera“, organizzata in una serie di diciotto capitoli che snocciolano, tramite flashback e flashforward, la narrazione del lungo cammino dei protagonisti che partendo da una semplice lista di desideri per il loro futuro redatta alle superiori, arriveranno fino alla Hall of Fame della WWE. Sì, esatto, i protagonisti, perché la modalità carriera vi farà creare due avatar, uno maschile e uno femminile, rispettivamente soprannominati Tre e Red.
Dopo ogni match vinto ci verranno dati dei punti da poter spendere nell’albero delle abilità, in modo tale da far progredire i nostri personaggi. La grande pecca di questa meccanica è che l’albero in sé è enorme e non è possibile vedere passo per passo cosa sbloccare, impedendo, così, di pianificare una strategia di livellamento.
Si sente la mancanza, infine, soprattutto per il neofita, di “checkpoint” durante i match più narrativi della modalità. Mi spiego. In generale, un match vi richiederà del tempo, soprattutto se non avete troppa dimestichezza con i comandi, per evitare di dover rifare tutto dall’inizio, come accade, dovrebbero essere inseriti nel gioco dei punti di salvataggio tra una cutscene e l’altra, rendendo l’esperienza di gioco più leggera per tutti.
PUNTI DI FORZA
- Personalizzazione e Scan Face sono interessanti
- Ampia varietà di modalità di gioco
- I DLC sono più accattivanti
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Impercettibile distacco dai capitoli precedenti
- Il comparto grafico non è sufficiente
- Il gameplay è problematico e i comandi non sono personalizzabili
Per come stanno al momento le cose, WWE 2K20 non mi è sembrato troppo convincente. Ogni cosa positiva viene oscurata dagli enormi passi indietro che il titolo fa su alcuni aspetti importanti come grafica e animazioni. In sostanza, un gioco con un potenziale davvero enorme ma sfruttato molto poco. In attesa di futuri aggiornamenti, mi sento di aggregarmi a #fixWWE2K20.
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