Era il 2017 quando i ragazzi di Ninja Theory pubblicarono Hellblade: Senua’s Sacrifice, titolo che faceva della narrativa e dell’immersività il suo punto di forza.
Come vi abbiamo raccontato nel nostro approfondimento, il titolo raccontava la storia di Senua, guerriera pitta afflitta da una grave forma di psicosi. Psicosi che gli sviluppatori hanno raccontato in modo eccelso, mostrandone sintomi e allucinazioni. L’avventura di gioco è quindi un vero e proprio viaggio introspettivo in cui lo stesso giocatore stenta a capire se si trovi nel mondo reale o nella mente di Senua.
La profondità del tema e, soprattutto, il modo in cui è stato trattato, hanno permesso a Hellblade di vincere diversi premi da parte della critica videoludica. Per questo motivo gli sviluppatori hanno deciso di dare un seguito alle vicende di Senua.
A distanza di sette anni ecco quindi Senua’s Saga: Hellblade 2 arrivato in esclusiva Xbox Series X/S, PC e Game Pass. Questa dunque la recensione del gioco targato Ninja Theory; vi auguriamo una buona lettura.
Nota: la versione provata è quella Xbox Series X/S
Viaggio Mentale
Hellblade 2 ha inizio subito dopo gli eventi del primo capitolo. Dopo aver accettato la morte di Dillion per mano dei Normanni, Senua impara a convivere con la sua Psicosi e con le Erinni, le voci nella sua testa.
Non si tratta però di un lieto fine. La ragazza vuole ora vendicarsi dei Normanni e di tutto il male che hanno fatto al suo popolo. Per questo motivo la storia ha inizio sopra una nave vichinga, in cui Senua si è volontariamente imbarcata come schiava con lo scopo di trovare il capo dei Normanni, così da mettere la parola fine a questo orrendo genocidio.
Le cose tuttavia non vanno come programmato: un nubifragio causa l’affondamento della nave lasciando Senua in balia del mare aperto. Fortunatamente la ragazza riuscirà a raggiungere la terraferma, restando determinata a raggiungere il suo obiettivo.
Non neghiamo che vorremmo raccontarvi molto di più ma preferiamo che siate voi a scoprire il proseguo della storia. Quello che possiamo dirvi, comunque, è che la narrativa risulta davvero ben scritta, alternando fasi ambientate nel mondo reale a fasi introspettive create dalla mente di Senua. Probabilmente quest’ultime risultano le più riuscite, con il giocatore che si troverà immerso nei pensieri contrastanti della guerriera, in continua lotta per evitare di cadere nuovamente nell’oscurità, rappresentata anche qui dallo spirito del padre Zynbel.
In particolare, le voci delle Erinni saranno una costante per tutta l’avventura, intervenendo in ogni momento per consigliare Senua sul da farsi. Chi ha giocato il primo Hellblade vedrà in questo secondo capitolo una Senua più determinata e più consapevole della sua psicosi. Psicosi che, come descritto dalla madre Galena, è considerata una sorta di chiaroveggenza che permette di vedere cose che i comuni umani non riescono a percepire. Insomma, i ragazzi di Ninja Theory sono riusciti a creare una narrativa ancora più travolgente, raccontando in maniera profonda la psicosi della guerriera, anche grazie alla consulenza di persone che hanno realmente vissuto momenti del genere.
In ogni caso la storia ha una durata di circa sette/otto ore, come del resto ci aspettavamo. Durante varie interviste, i ragazzi di Ninja Theory avevano infatti annunciato di preferire una trama più concentrata e intensa piuttosto che una allungata e piatta. Scelta che condividiamo a pieno e che permette di godere di Hellblade 2 tutto di un fiato.
Unica direzione
Uno dei problemi che affliggeva il primo Hellblade era senza ombra di dubbio il gameplay, lineare e molto guidato. Purtroppo, anche in questo caso le cose non cambiano molto. Il gameplay di Hellblade 2 rimane fin troppo basilare: gli scontri con i nemici rimangono estremamente semplici e caratterizzati da un combat system scriptato in cui dovremo semplicemente limitarci a compiere le stesse mosse. Ogni scontro è infatti un 1 Vs 1 in cui dovremo schivare i colpi nemici con X per poi colpire a nostra volta con attacchi leggeri (A) e pesanti (Y).
Le stesse mappe di gioco risultano ancora una volta molto limitate e guidate, quasi sempre con un’unica direzione da intraprendere. In alcuni casi sarà possibile spostarsi leggermente dal cammino principale in cerca di alcuni collezionabili, cosa che comunque non fa dell’esplorazione l’elemento vincente di questo titolo.
Come nel primo capitolo tornano gli enigmi, obbligatori per procedere nell’avventura. Fortunatamente, su questo aspetto, sono stati apportati dei miglioramenti. Oltre ai puzzle basati sui simboli, come già accadeva nel primo Hellblade, questa volta avremo a che fare anche con enigmi ambientali, sicuramente più ispirati e divertenti da portare a termine.
Nel complesso, il gameplay rimane un mero contorno della produzione e chi è alla ricerca di un titolo action potrebbe rimanere deluso. E’ chiaro che lo scopo degli sviluppatori è stato quello di creare un gioco cinematografico, un po’ come i titoli Quantic Dream (Heavy Rain, Detroit: Become Human o beyond: Two Souls).
Ciò nonostante ci saremmo aspettati qualche sforzo in più, considerato che i Ninja Theory sono stati capaci di creare giochi del calibro di DmC, Heavenly Sword o Bleeding Edge.
Film o videogioco?
Durante la nostra prova abbiamo davvero faticato a capire se Senua’s Saga: Hellblade 2 fosse un videogioco o un film vero e proprio. Nel corso delle scene d’intermezzo, con un passaggio istantaneo dal giocato e senza stacchi di telecamera, abbiamo spesso abbandonato il pad dimenticandoci di trovarci di fronte ad un videogioco.
Il lavoro svolto con l’Unreal Engine 5 è qualcosa di incredibile e a livello grafico ci troviamo di fronte ad uno dei migliori videogiochi di questa generazione. I volti di Senua (interpretata ancora una volta dall’attrice tedesca Melina Jerguens) e degli altri NPC trasmettono un’espressività unica, così come la profondità dei loro sguardi che sembrano incrociare quello del giocatore.
Le stesse ambientazioni sono state create con una cura per i dettagli quasi maniacale. La cosa che ci ha colpiti principalmente è stata la realizzazione dei corsi d’acqua, la cui fluidità rasenta il realismo in molti istanti.
Come detto anticipatamente, un tale livello di dettagli è stato reso possibile concentrando le ambientazioni e limitando la componente ludica, una scelta che forse non tutti apprezzeranno.
In ogni caso, l’immersività di gioco viene accentuata ulteriormente grazie alla mancanza di una qualsiasi interfaccia di gioco. Non avrete a che fare con mappe, inventari, barra della salute o qualsiasi altra cosa. Lo schermo risulterà nudo e crudo, mostrandovi solo ed esclusivamente Senua e tutto ciò che la circonda.
Anche durante il tutorial iniziale non appariranno consigli sui tasti da premere. L’unica cosa che vedrete sono i sottotitoli, nel caso decidiate di abilitarli. Noi li abbiamo attivati e abbiamo apprezzato il modo in cui vengono sottotitolate le voci delle Erinni. Nel particolare, vedrete i sottotitoli alternarsi nella parte sinistra e destra dello schermo, trasmettendo la sensazione di avere a che fare con più pensieri contemporaneamente. Una chicca che ben si sposa con l’ottimo comparto sonoro che, ancora una volta, riesce a convincere a pieno. Come consigliato dal gioco stesso, il titolo è pensato per essere giocato con un buon paio di cuffie, grazie alle quali potrete ascoltare al meglio il lavoro svolto dai sound designers.
Ringraziamo Xbox Italia per il codice review fornitoci.
Review Overview
Riassunto
Senua's Saga: Hellblade 2 è, come il suo prequel, un titolo che fa della narrativa e della componente cinematografica il suo punto di forza. Artisticamente ci troviamo di fronte ad un gioco ispirato e immersivo, grazie al modo in cui si è deciso di raccontare la psicosi della protagonista. Purtroppo, a livello di gameplay non sono stati fatti grossi passi avanti rispetto al passato, rendendo queste sezioni abbastanza passive e poco interattive. Un vero peccato considerando l'esperienza e la bravura di Ninja Theory.
Pro
La Psicosi di Senua viene raccontata in modo eccelso Atmosfera ispirata Comparto grafico e sonoro da capogiroContro
Gameplay e ambientazioni rimangono limitate e guidate Enigmi fin troppo semplici- Concept & Trama8.5
- Gameplay6.5
- Comparto Artistico9
- Comparto Tecnico9
Scrivi un commento