Resident Evil, la cui saga nata nel lontano 1996 grazie alla mente di Shinji Mikami, è stato recentemente “preso di mira” dai suoi fan. Questo a causa della svolta action intrapresa dal brand, che ha rivoluzionato totalmente lo stile di gioco, diminuendo notevolmente le fasi survival horror (un po’ quello che è successo anche per Dead Space, gioco osannato da tutti gli amanti del genere horror, che con il terzo capitolo, è stato completamente rivisto, aggiungendo fasi action che sono andate a sminuire la vera natura della serie).
Il primo vero squillo d’allarme, si ebbe con Resident Evil 4, che pur essendo un titolo valido, possedeva le caratteristiche di uno sparatutto in terza persona, dove munizioni e medikit abbondavano rispetto ai capitoli precedenti.
Da qui in poi la situazione non fece che peggiorare, fino a giungere a Resident Evil 6. Gli zombie non trasmettono più un senso di terrore e smarrimento, ma sono semplicemente dei bersagli che vengono crivellati di colpi in men che non si dica.
Ma cosa portò gli sviluppatori a compiere un cambiamento così radicale? La risposta ce la da lo stesso Shinji Mikami, che attualmente sta lavorando sullo sviluppo di The Evil Whitin, gioco che sarà un puro survival horror e sbarcherà nel 2014 su Xbox360, XboxOne, PS3, PS4 e PC.
Egli afferma che il motivo scatenante è stato lo scarso risultato di vendite di Resident Evil: Rebirth, rilasciato per Gamecube.
“Resident Evil 4 sarebbe potuto essere un gioco molto più spaventoso e horror se il remake del primo capitolo avesse venduto bene”. “Ho avuto una sorta di trauma all’epoca, a causa delle scarse vendite di Resident Evil Rebirth, molto più di quanto la gente possa pensare“.
Queste le parole di Mikami, che evidentemente, non avrebbe mai voluto che la serie da lui creata, prendesse questa strada. Forse è proprio questo rammarico, che ha portato il game designer a sviluppare un gioco come The Evil Within.
secondo me resident evil ormai ha perso troppo….è diventato una cagata di gioco